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El Salvador, una scuola col nome di Calaciura

Un istituto per 150 bambini costruito ed intitolato alla memoria di monsignor Giosuè Calaciura di Biancavilla. Ma per sostenere la comunità è necessario l’aiuto italiano. Con le adozione a distanza.

di Vittorio Fiorenza - martedì 19 luglio 2005 - 6010 letture

Una scuola elementare di Santa Isabel el Pedregal, nel Salvador, è stata costruita ed intitolata a mons. Giosuè Calaciura (nella foto-logo), ex prevosto centro etneo di Biancavilla, scomparso nel 1998, che ha dedicato la sua vita in innumerevoli progetti socio-assistenziali, la cui opera è oggi visibile nelle case protette per anziani o soggetti non più autosufficienti di via San Placido e di contrada “Croce al Vallone” e nella comunità per tossicodipendenti “Sentiero Speranza”.

L’iniziativa è di padre Francesco Furnari, anch’egli biancavillese, che da qualche anno opera sul posto per conto della comunità dei “Los Misioneros de Cristo Crucificado”.

«La scuola, che prima era un sogno, è stata intitolata a mons. Calaciura -spiega il missionario- per l’amicizia che aveva con padre Abel, superiore della fraternità missionaria. L’istituto ha apero le porte a 150 bambini, che altrimenti non avrebbero potuto andare a scuola, visto che le madri lavorano. Un altro sogno è quello di costruire altre due aule con rispettivi servizi e con le attrezzature dovute».

Padre Furnari fa appello alla generosità di alunni e insegnanti delle scuole “Mazzini” di Adrano e dei plessi “Don Bosco” e “Verga” di Biancavilla con cui è in contatto.

«Il mio desiderio è potere incominciare con l’adozione a distanza, da parte di un’intera classe, di un bambino o una bambina, prendendo l’impegno di seguirli e intrattenere con loro un rapporto epistolare. Un progetto che si può avviare con l’inizio dell’anno scolastico nuovo».


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