Ecco chi mi ricordava Toninelli

Da l’Uomo con la piccozza in testa all’Uomo col vuoto, al posto della testa?
"A guardarlo bene, verrebbe proprio da chiedersi: Da l’Uomo con la piccozza in testa all’Uomo col vuoto, al posto della testa? Altro che Harry Potter..."
"Scusa, quale testa?"
- Leon Trotsky
"Questa è la versione rivoluzionaria"
"Qui, invece, è a colori e col pugno chiuso. Quale preferisci tra le due?"
"Non saprei. Mi ricordo quella volta... eravamo io, Leo e Zichichi... ad un certo punto, passa quella sventola di Frida Kahlo e Leo mi dice..."
"Questa me la ricordo anch’io... si, si... quando ti disse: Trotsky o non Trotsky?"
"Non mi interrompere, sennò non mi ricordo più nulla... dicevo, Leo mi fa: Ma tu dici che il compagno Diego è un vero compagno e me la farebbe portare a letto la compagna Frida? A quel punto, gli ho risposto: Certamente che te la fa portare... quella, poi, sta sempre a letto... ma certo che te la fa portare... ci metterei la mano sulla tomba. E io poi gli aggiunsi: A letto si, ma l’indomani mattina rischi il malditesta... purtroppo Leo non mi ascoltò e finì com’è finita... Perché, pensavate davvero che ad ammazzare Leo sia stato quel sicario mandato da zio Stalin?"
"Il problema è che, da quando Leo fu fatto fuori, Frida diventò... Fri...gida"
"Sai, perché certe situazioni, a volte, portano ad essere un po’ sudigiri... si... i baci improvvisi... certe carezze non previste... sono quelle cose che risvegliano quelle tendenze che ciascuno di noi si porta dentro e poi non si sa mai con chi vengano esplicate... il viaggio della vita è lungo"
"Verissimo... una mattina ti svegli e non sei più Pino... guardi la carta di identità e trovi scritto Esmeralda"
"Però è un bel nome Esmeralda... oddio... Pino Esmeralda suona anche meglio..."
"Quello che guasta i rapporti sono le routine... si diventa svogliati... la scusa della febbre... i malditesta di prima... le carezze spezzate sul nascere... l’amore non ha confini... sembrano frasi fatte, ma all’amore non si comanda..."
"Poi, magari, per distrarti, cominci ad andare in giro... entri in un locale... magari un panificio... e dietro il banco ti accoglie la panettiera... ti sorride e ti dice: Questo è stato impastato con la doppia lievitazione... tu la guardi come un ebete e hai la tentazione di sollevare un pugno chiuso... tutti pensano che sia un gesto provocatorio ed, invece, è che stai solo cercando di attirare l’attenzione per chiedere cosa intendesse dire la panettiera con quell’ambigua doppia lievitazione... e alla fine lo scopri..."
"In effetti, ci rimani male... e poi la gente capisce un’altra cosa..."
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