E se Malpensa fosse dedicato a una donna?

Rosina Ferrario (Milano, 1888-1957) è stata la prima aviatrice italiana, e ottava nel mondo. La prima donna italiana a ottenere il brevetto da pilota, il 3 gennaio del 1913...
Di fronte all’esilarante quanto tragica possibilità che all’aeroporto Malpensa di Milano venga attribuito il nome di un imprenditore e politico imputato in oltre trenta procedimenti giudiziari, mi sono divertita a esplorare altre opzioni più sostenibili. Tra le mille e una incontrate nel web, ho trovato finalmente quella che coincideva con la mia idea e che proporrò quindi in questa sede, un’arena di libero pensiero ai margini del mainstream.
Premessa: la mia scelta cadrebbe su una donna. Ma non una donna qualsiasi: la prima aviatrice italiana (e ottava nel mondo). Rosina Ferrario, nata e morta a Milano (1888-1957), meriterebbe di certo l’aeroporto Malpensa. E mi accingo a scrivere, come si fa col Nobel, la motivazione.
- Rosina Ferrario sul suo aereo
- Rosina Ferrario, copertina della biografia
In primis, è una donna: e si sa che la parità di genere nella toponomastica lascia molto a desiderare. Quindi, sarebbe un gran bel segnale. In secondo luogo, è stata la prima donna italiana a ottenere il brevetto da pilota, il 3 gennaio del 1913. La sua biografa, Rosellina Piano, autrice di Signorina aviatrice (2012), cita una nota del suo diario di quel giorno: “Volevo essere anch’io lassù, in alto nel cielo, volare veloce e libera, godermi dall’alto la bellezza dell’orizzonte sconfinato”. A bordo di un aeroplano Caproni partecipa il 25 settembre 1913 al raid Bergamo-Milano-Como-Milano-Bergamo, sulla distanza di 210 chilometri, percorso in due ore. Il 19 novembre, insieme ad Achille Landini si esibisce alla manifestazione per il centenario della nascita di Giuseppe Verdi, atterrando con il suo fido aeroplano Caproni.
Essendo donna, tuttavia, non può partecipare alle gare, e allo scoppio della Prima guerra mondiale, quando si offre volontaria per volare in missioni di trasporto medico per la Croce Rossa, il ministero della guerra le oppone un secco no, in quanto “La legge non prevede l’arruolamento di giovani donne nel Regio Esercito”. A differenza dell’Aeronautica francese, che invece accetta volentieri la domanda di Marie Marvingt, aviatrice, alpinista e giornalista di successo. Questa volta la delusione è troppa e Rosina, purtroppo per noi e per il prestigio dell’Italia nel mondo, decide di non volare mai più.
- Rosina Ferrario sul campo di Vizzola Ticino
Malpensa News ricorda ancora che il 23 gennaio del 1943 il ministero dell’aeronautica le concesse la Medaglia di Benemerenza per i “pionieri dell’aeronautica”.
Ma io, oggi, mi vergogno del mio Paese di ora e di allora. Mi vergogno della nostra incapacità di fare le scelte giuste, o di riparare a quelle sbagliate. Mi vergogno che donne come Rosina Ferrario abbiano un ricordo locale, sì, una strada, d’accordo, una biografia, un articolo su Malpensa News, ma che a nessuno sia venuto in mente di dedicarle l’aeroporto della sua città. Ecco, quando volerò di nuovo da Malpensa, per me d’ora in poi sarà sempre e comunque l’aeroporto Rosina Ferrario.
L’illustrazione relativa all’icona di questo articolo è tratta da un disegno di Matteo Aversano.
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