E il pilota li educò...

Un viaggio scolastico

di Alberto Giovanni Biuso - lunedì 3 luglio 2006 - 3144 letture

Nonostante la catastrofe generale della formazione e dell’educazione in Italia (ma non solo), di tanto in tanto, qualche notizia confortante continua ad arrivare, come quella che leggo su Repubblica

I ragazzi fanno troppa confusione e il pilota li caccia dal suo aereo

e che, fra l’altro, racconta questo:

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«I ragazzini fanno troppa confusione a bordo dell’aereo e il comandante li costringe a scendere. È accaduto ad un gruppo di ragazzi di una scolaresca romana, tra gli 11 e i 15 anni, partiti nel pomeriggio accompagnati da due professori. Decollati dalla capitale alla volta di Manchester con un volo Lufthansa, allo scalo di Amburgo il comandante ha avvertito la polizia e, dopo averli obbligati a sbarcare, è ripartito.

“Stavano facendo troppo rumore e rischiavano di compromettere la sicurezza degli altri passeggeri. Alcuni di loro si lanciavano le scarpe”, ha detto l’ufficio stampa della compagnia aerea all’agenzia di stampa Omniroma. Gli agenti, saliti sull’aereo, hanno invitato i 39 studenti a scendere a seguirli al posto di polizia. Non è mancato chi ha pensato, tra i professori, che il pilota “abbia voluto anticipare il match Italia-Germania previsto per martedì”, con una “decisione incomprensibilmente dura e immotivata”.

(...)

La compagnia di bandiera tedesca avrebbe contestato al gruppo italiano lancio di cuscini, cinture di sicurezza non allacciate e uso dei telefoni cellulari. “I cuscini non c’erano - sostiene l’ insegnante - e le cinture di sicurezza ritengo che fossero tutte allacciate, stiamo parlando di ragazzi che per la maggior parte si allontanano per la prima volta dalle mamme e fanno il loro primo volo, sono impauriti. Siamo perplessi - continua Amabile - non c’è stato alcun alterco”.

(...)

(2 luglio 2006) »

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Aver tirato in ballo la partita di calcio Italia-Germania da parte del prof è per me l’elemento più significativo dell’episodio, il più grottesco usato come alibi per nascondere la propria incapacità; come anche l’accenno alla “prima volta lontano dalle mamme”.

Ah, la mamma italiana! Una delle vere scaturigini dei mali di questo popolo, la mamma-ovunque, la mamma-castrante, la mamma-che-si-vuole-ritrovare-nella-moglie, la mamma sempre pronta a giustificarci al grido di battaglia di «figghiu, u figghiu!!».

Per fortuna questi ragazzini hanno trovato una struttura della società civile che per una volta li ha educati alla convivenza, visto che la scuola -a quanto pare- non ne è stata capace.

A scanso di equivoci: nei miei lunghi anni di insegnante liceale ho accompagnato delle classi in gita e quindi so di che cosa parlo...

www.biuso.it


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E il pilota li educò...
3 luglio 2006

Ma per favore.... cosa avranno mai fatto dei ragazzini Romani viziati di 11 anni, alla guida degli aerei ci dovrebbero stare persone equilibrate, con un po di buon senso.... considerato che si fanno ogni giorno migliaia di viaggi di questo tipo (nel mondo) e che questo e’ sicuramente un caso eccezzionale dovrebbero aver compiuto atti altrettanto eccezionali..... di cui non leggo nulla.
E il pilota li educò...
19 luglio 2006

Anche dalle troppe risate può cadere un aereo!

In fisica si chiama entropia..

Ma molti adulti, penso che con questa scusa continuino a mostrarsi infantili.

Il pilota in realtà ha detto che non avrebbe accettato quella cagnara, perchè senza un giusto senso, lui avrebbe rifiutato di rischiare la vita per gente così poco significante e grata..

La colpa è un’altra cosa.