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E l’aria del mare si fa musica

Il sindaco di Giovinazzo, Antonio Natalicchio e l’architetto Patrizia Milano di ECO-logica spiegano il senso del progetto. Primo posto nella graduatoria regionale per la destinazione a scuola di musica dell’Ex Convento dei Francescani

di Nicola Natale - giovedì 14 dicembre 2006 - 3288 letture

Giovinazzo (Bari, Puglia) – Si parla spesso di spiriti animali con riferimento alla capacità degli imprenditori di liberare energie per intuire e soddisfare le sempre cangianti domande dei mercati. Bollenti Spiriti, iniziativa regionale va a suo modo nella stessa direzione e lo fa unendo la capacità progettuale delle Amministrazioni locali, lo spirito di iniziativa delle associazioni e la determinazione dei singoli.

Se la Regione Puglia ha messo in campo il supporto finanziario a questo si è unita la volontà del Sindaco Antonio Natalicchio il quale ha presentato in associazione con il Comune di Bitonto il progetto di riqualificazione dell’Ex Convento dei Francescani in Piazza Cappuccini. Il progetto messo a punto dall’arch. Patrizia Milano di ECO-logica, società di ingegneria e consulenza ambientale in Bari, è risultato il primo di 79 elaborati presentati nell’ambito del Bando regionale ed è stato finanziato per un importo di complessivi 287.500 € . I fondi attinti dal bilancio del Comune di Giovinazzo ammontano a 43.000 €. La struttura ristrutturata ospiterà la sede della Scuola Comunale di Musica. La stessa sarà dedicata a “Filippo Cortese”, musicista e compositore giovinazzese, che dedicò la sua opera alla trascrizione di opere musicali in spartiti adatti alle bande contribuendo così a divulgare una musica che fino ad allora poteva essere suonata solo in pochi contesti.

Nell’edificio saranno collocate, oltre alle aule destinate alla scuola di musica, anche un museo che ospiterà 4 teche per l’esposizione del materiale sul musicista, in dotazione al comune. La scuola ospiterà un laboratorio spartiti per la trascrizione e la catalogazione degli spartiti antichi presenti nell’istituto Vittorio Emanuele II sempre di Giovinazzo e un laboratorio per la riparazione degli strumenti musicali. Oltre alle aule di musica, ci saranno sale concerti e sale prove; il chiostro del convento sarà anch’esso utilizzato all’evenienza come sala concerti. Particolare importante la riqualificazione non stravolgerà l’attuale funzione del complesso ma lo doterà di tutti gli adeguamenti necessari conservando l’assetto tipico dei conventi sorti intorno al XVI sec. d.C. Vale a dire forma quadrata, con un lato costituito dalla Chiesa e gli altri tre dal Convento, un piano terra composto da diversi locali di servizio (cucina, refettorio, etc.) e un piano superiore ospitante le celle dei frati.

Al Sindaco Natalicchio allora chiediamo, come è nata questa idea, come può contribuire a quella finalità espressa dal bando regionale di “rivitalizzazione economica e sociale rivolta alle fasce giovanili”?

Partiamo da un punto molto chiaro. Le Amministrazioni possono e devono - compatibilmente con le proprie risorse - togliere gli ostacoli materiali e finanziari che impediscono ai giovani di avere luoghi di aggregazione e conoscenza. Possono avere anche la capacità di selezionare tra le tante “domande” quelle che sembrano più adatte alle esigenze di sviluppo del territorio, ma la sfida è soprattutto per i destinatari finali. Se i giovani comprenderanno che il senso profondo di questa iniziativa è non solo trovare un contenitore socializzante, ma anche fornirgli una dimensione professionale allora credo che avremo fatto centro. Nell’economia prossima che si disegna, le richieste di professionalità ben costruite, legate all’intrattenimento e all’offerta culturale di supporto a quella turistica aumenteranno, bene, questa scuola mi sembra una ottima risposta.

Uno dei particolari più interessanti del progetto di riqualificazione redatto da ECO-logica è l’utilizzo di materiali e tecniche di bioedilizia e tecniche costruttive tradizionali. All’arch. Patrizia Milano, responsabile progettuale chiediamo: è l’inizio di una nuova tendenza in tema di bandi e appalti pubblici?

Io spero di sì, anche perché questo significa meno inquinamento, meno sfruttamento di risorse non rinnovabili, economicità nel lungo periodo e infine custodia della sapienza costruttiva che ha dato origine a capolavori che possiamo ammirare tutt’ora. Ma non solo. La presenza in questa riqualificazione dell’EX Convento di un tetto fotovoltaico assieme certamente ad altri accorgimenti di natura diciamo così “ambientale” è stato un fattore premiante nella graduatoria regionale, molto probabilmente questo modo di intervenire sarà la norma nei prossimi anni. E non solo perché ce lo chiede l’Unione Europea ma anche perché il cittadino comune è sempre più sensibile. Se pensiamo che in Austria costruiscono addirittura chiese utilizzando al massimo grado tecniche di risparmio energetico e di bio-edilizia, ottenendo risultati architettonicamente e funzionalmente straordinari allora abbiamo il senso di quanto ancora ci resta da fare.

Giovinazzo, ex Convento dei Francescani


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