Duxtalgia: come ti sdogano repubblichini e Ss
Il disegno di legge di An che vorrebbe dare pari dignità a partigiani e repubblichini (e Ss italiane?) è solo l’ultima tappa di un revisionismo selvaggio ispirato da una rediviva nostalgia del Ventennio...
Se in Germania impazza la "Ostalgia", la nostalgia per Repubblica Democratica Tedesca (Est, in tedesco Ost) in Italia arriva prepotente la Duxtalgia. Sessant’anni dalla fine della seconda guerra mondiale e l’Italia sembra pronta ormai per sdoganare fascisti e Ss. L’argomento è serio e non ci si dovrebbe scherzare sopra ma, sopraffatti dal grottesco, avanziamo nella nebbia della ragione fischiettando per farci coraggio. L’ultimo, e forse definitivo, attacco alla natura antifascista della Repubblica italiana arriva dal disegno di legge all’esame del Senato presentato da An. Se la proposta di Fini e compagni passasse, "le Ss italiane potrebbero essere ritenute «cobelligeranti», cioè equiparati ai partigiani e ai combattenti della libertà. Tale onore non toccherebbe, dunque, soltanto alla Guardia nazionale repubblicana, alle camicie nere della «Muti» e ai membri delle varie bande di torturatori e di assassini che operarono, prima della Liberazione, a Roma, a Firenze, a Milano e a Torino. Tra loro, come sta scritto in tutti i testi di storia, c’erano gli uomini di Bardi , Pollastrini e Pietro Kock per quanto riguarda Roma o agli uomini del maggiore Mario Carità per Firenze" (dall’Unità online). In altre parole: la Resistenza non fu Resistenza ma guerra civile, i partigiani non furono partigiani ma una fazione in conflitto, i repubblichini e le Ss l’altra fazione. Entrambi hanno diritto ai risarcimenti e allo status di combattenti da parte dello stato italiano. Ripercorriamo alcune delle tappe (sono troppe per essere ricordate tutte) della duxtalgia italiana:
Bruno e Ben
- Cavaliere...
A fine ottobre in una puntata di "Porta a porta" Bruno Vespa da il suo importantissimo contributo allo sdoganamento di Benito Mussolini. Il preteso è mostrare il duce "privato". In studio il figlio Romano e la nipote Alessandra Mussolini. Romano suona al piano il brano che suo padre eseguì prima di essere arrestato, Alessandra definisce il re d’Italia "una nano traditore", Vespa manda in onda schede video con titoli improbabili come "Ben e Clara" (manco fossero Costa e Ale) e dà un’immagine del duce come il tipico italiano dalle mani bucate, fedifrago ma buon padre di famiglia. Mai nell’arco della puntata, il conduttore sottolinea - non per par condicio ma perlomeno per i più giovani e gli asciutti di storia - che il vecchio Ben fu un feroce dittatore di un regime che uccise e mandò in esilio tantissimi oppositori e promulgò le leggi razziali.
Di Canio saluta la curva
- Cameraten!
Il 6 gennaio alla fine del derby Lazio - Roma stravinto dalla squadra biancoceleste, Di Canio, fascistissimo giocatore, corre sotto la curva e saluta gli ultrà laziali, anch’essi notoriamente fascistissimi, col saluto romano. La foto del gesto fa il giro del mondo. La destra glissa e minimizza. I giornali di sinistra stupiscono i propri lettori con una rara dimostrazione di rincoglionimento senile. Da Curzi su Liberazione al Manifesto, tutti a dire che non è un gran bel gesto ma…in fondo Di Canio è uno dei pochi che ci crede ancora nei colori della maglia, è uno verace a cui si possono perdonare queste intemperanze. Ora, riadattando quella massima secondo cui un imbecille povero è un imbecille mentre un imbecille ricco è un ricco, mi viene spontaneo pensare che un fascista verace è un fascista. Chi se ne frega se ci mette l’anima, l’apologia del fascismo in Italia è vietata, figuriamoci da parte di un personaggio pubblico di fronte a decine di migliaia di tifosi e a milioni di spettatori televisivi.
- Duxtalgia!
Il mosaico di Latina
A fine gennaio l’amministrazione comunale di Latina comunica al mondo l’intenzione di costruire un grande mosaico col ritratto di Mussolini. "È per incentivare il turismo, e poi e la nostra storia" dice il sindaco. Poteva aggiungere "la storia siamo noi". Comunque la notizia passa molto sotto tono nei media nazionali.
Foibe
Il 10 febbraio è la "giornata del ricordo" delle vittime delle Foibe. Sarebbe stata semplicemente un’importante occasione per ricordare gli italiani trucidati dalle truppe di Tito. Ma la destra italiana enfatizza con eccessivo impeto l’avvenimento. Per due settimane gli italiani sono sommersi da servizi, speciali, dibattiti televisivi sulle Foibe su qualsiasi rete a qualsiasi ora. La differenza da cinquant’anni di vergognoso silenzio e due settimane di lavaggio del cervello è troppa. Il sospetto che le Foibe siano state strumentalizzate dalla destra in funzione anti-comunista non è un sospetto: un altro passo verso la fissa dei reazionari italiani, equiparare fascismo e comunismo. Lo squallore consiste nel ridurre indirettamente la giornata della memoria per le vittime della Shoah (27 gennaio) nella commemorazione delle vittime della sinistra cui contrapporre le Foibe, togliendogli il valore universale. A cui si aggiunge la vigliaccheria con cui giornalisti e intellettuali accettano la retorica spropositata senza opporsi alla strumentalizzazione di una tragedia che ha interessato migliaia di italiani.
Svastica e falce e martello
- Partigiani
Negli stessi giorni del bombardamento mediatico sulle Foibe, scoppia il dibattito sul simbolo della falce e martello. Alcuni eurodeputati dell’Est chiedono che si rifletta sulla presenza di questo simbolo in Europa, Frattini coglie la palla al balzo e suggerisce di bandirlo all’interno dell’Unione Europea. È l’ennesimo peso poggiato, ormai neanche più furtivamente, sulla bilancia che regge il giudizio storico su fascismo da una parte e comunismo dall’altra, con lo scopo di equilibrare i due. Parte il dibattito, e benché l’analogia sia fuori luogo (al di là delle differenze ideologiche, in più di una nazione - Italia inclusa - il comunismo ha significato resistenza alla dittatura e lotta democratica, cosa mai avvenuta per fascismo e nazismo) numerosi intellettuali di sinistra abboccano all’amo: negano l’utilità di vietare simboli, compresi quelli fascisti e nazisti. La motivazione è che il problema è nelle convinzioni degli individui, che va al di là delle manifestazioni esteriori. È chiaro che non posso impedire ad un pedofilo di desiderare rapporti con minori, ma non mi sembra una buona ragione per non vietargli di affiggere manifesti o indossare spille che invitano alla pedofilia. Io ogni volta che vedo una svastica su un muro o un calendario del duce in un’edicola ho un conato di vomito. Ed è una cosa che va al di là delle mie idee politiche: riguarda il concetto di dignità umana e rispetto per il diverso. E la sentirei anche se fossi un moderato.
Primavalle
Le occasioni di ridiscutere la memoria storica si presentano serrate fino a sovrapporsi. Negli stessi giorni delle Foibe e della falce e martello rispunta il fantasma del rogo di Primavalle. Dopo più di trent’anni i tre membridi Potere Operaio, oggi latitanti, che uccisero due figli di Mattei, un dirigente romano del Msi, dando fuoco alla sua casa nel 1973 sono finiti in prescrizione. A pochi giorni dalla notizia, le confessioni di uno di loro, Lollo, ha permesso ai magistrati di riaprire il caso. Primavalle con l’orribile rogo che ha bruciato vive due persone è probabilmente tra gli esempi qui riportati il meno strumentalizzato, forse anche grazie all’assurdità manifesta di una morte di questo tipo e alla vicinanza storica e geografica del fatto. È stato occasione, però, per favorire un cambiamento semantico riguardo un’espressione fino a ieri considerata dai più positiva: antifascismo militante. Nel commentare il rogo politico, molti editorialisti di destra e sinistra (tra cui ad esempio Adriano Sofri) si sono affrettati a stigmatizzare "l’antifascismo militante" come qualcosa di assolutamente negativo. Probabilmente riferendosi agli anni di piombo. Ma in un periodo di confusione storica e appiattimento sul presente come questo, l’estensione del giudizio al periodo del Ventennio e della Resistenza sembra cosa probabile. Facendo un cattivo servizio ad una banale verità: non è possibile l’antifascismo - come non è possibile l’antimafia - senza mettersi in gioco in prima persona (militando). Lo sanno tutte quelle persone che smisero di criticare il regime a bassa voce e lo affrontarono a viso aperto, rischiando di finire in esilio (come Gramsci), venire uccisi a bastonate (come Matteotti), o morire da partigiani (e qui sono troppi). E lo sapevano tutti quello uccisi dalla mafia, dopo essere stati indeboliti dall’accusa di essere "professionisti dell’antimafia".
- Resistere
Fino ad arrivare ad oggi, con il disegno di legge di An che sigillerebbe giuridicamente la pari dignità storica di chi lottò a fianco di Hitler e Mussolini e chi lotto per la libertà dell’Italia. I pochi esempi citati si sono verificati nel giro di appena quattro mesi e gli ultimi con una frequenza impressionante. La storia è cosa mutevole e solo gli ingenui penseranno che le passioni e i dettagli non si perdano dei secoli. Chi si ricorda oggi delle atrocità e degli eroismi che animarono in tutta Europa i moti del 1848? A chi importa nel 2005 del massacro che chiuse la parentesi della comune di Parigi nel 1871? Tra cent’anni, constatazione certamente amara, poco rimarrà dell’umanità che imbrattò le pareti del Novecento. Risulta inaccettabile, però, sdoganare il fascismo oggi con tanti partigiani ancora in vita, con gli artefici della nostra democrazia ancora tra di noi. Non è un caso che a demolire la Costituzione italiana fondata sull’antifascismo siano proprio gli unici a non aver partecipato alla sua redazione: i fascisti. Non permettiamo che la duxtalgia avanzi. Non lasciamoci scippare gli ultimi spiccioli di storia che ci sono rimasti.
PS: mentre finisco di scrivere l’articolo in televisione c’è una puntata di "Porta a porta" sugli anni di piombo tra "rossi" e "neri". Un altro tassello. Ho seguito qualche minuto della trasmissione, ma questa volta non ce la faccio. Nessuno ha una svastica o un immagine di Mussolini addosso. Ma il conato di vomito sale lo stesso per l’esofago è si ferma all’ingresso della bocca. È sempre più difficile inghiottire la rabbia e l’amarezza.
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Purtroppo l’ignoranza storica colettiva avrebbbe portato inevitabilmente, prima o poi, ad un revisionismo storico, una volta salito al potere il fautore di tale revisonismo. Mi domando se è la sinistra stessa a fare del revisionismo emulando i mea culpa del Papa.
avendo abbondantemente masticato e deglutito l’ultimo sessantennio di storia italiana, ora la destra italiana si è buttata anche sul presente. nella puntata di ieri sera (24 febbraio)di "punto e a capo" il conduttore Masotti ha tentato di riabilitare i poliziotti e i carabinieri che a Genova durante il G8 massacrarono migliaia di innocenti! e per farlo si è servito illegalmente di intercettazioni telefoniche di imputati ancora sotto processo!
LA vergogna non ha limiti!
Facciamo uscire queste informazioni dalla rete. Bypassiamo il monopolio mediatico e facciamo in modo che il mormorio di una sinistra oscurata dai fasti nefasti della destra sia corrosiva delle sue basi. Che i partigiani ( quelli veri, quelli della resistenza!!) tornino a raccontare gli orrori che hanno visto. Che gli intellettuali escano dalle loro vetrine per sussurrare nell’orecchio del popolino il dubbio. La vergogna non si limita se non ha coscienza di sè. La cultura non si crea, se non si scambia.
basta con queste cazzate in tv non ne possiamo più di gente che continua a giustificare i crimini di una dittatura come quella di mussolini in ITALIA non se ne puo più di vedere giustificati fasciti che uccidono persone che hanno provato a dire la loro sulle scelleratezze di quel brutto periodo Italiano oppure di vedere calciatori che sotto la curva fanno il saluto fascista io voglio vedere quando si parlerà dei combattenti che sono morti per una causa di liberta dall’oppressore fascita
Propongo di aggiungere un messaggio in calce all’articolo per segnalare man mano ogni episodio di duxtalgia (o revisionismo) individuato.
Io ne ho uno fresco: a Milano un ex militante dei Nar (gruppo armato fascista degli anni Settanta, Lino Guaglianone, si candiderà col centrodestra alle elezioni regionali.
Ve lo immaginate la cagnara se i ds avessero candidato Renato Curcio?
Giù le mani dall’Italia figlia immortale della Resistenza contro il Nazifascismo,e giù le mani dalla memoria dei partigiani,ragazzi talvolta poco più che ventenni che hanno dato la loro vita per regalarci un paese libero e democratico,e chiuderla una volta per tutte col ventennio ancora tanto caro ai vari neo-missini.. Purtroppo non c’è niente da stupirsi,l’ultimo manifesto di Alleanza Nazionale recitava: "ERAVAMO IN POCHI A CHIAMARE PATRIA L’ITALIA, OGGI SIAMO LA MAGGIORANZA" Sono tempi cupi. Personalmente penso che,nei limiti dell’agire democratico,si abbia bisogno di ricordare le parole in cui credeva chi ebbe il coraggio di scegliere la montagna,scegliere un futuro migliore per il nostro Paese.. Ora e sempre RESISTENZA!
Non si tratta di Duxtalgia ma di onestà intellettuale. Le persone buone e le persone cattive stanno da una parte come dall’altra. Credere che tutti i partigiani siano stati eroi e buoni è una favola letta troppo spesso sui libri di storia (come che tutti i fascisti siano stati torturatori e violenti) e tramandata dai benpensanti al potere aumentando l’odio in chi da questi ha subito violenze. quindi dare una lettura in chiave storica e serena del periodo mi sembra l’unica soluzione per andare avanti in una società finalmente civile che riconosca i morti buoni da una parte e dall’altra. quindi sono favorevole non solo a sdoganare ma a rendere onore per gli altrettanto giovani e sfortunati militari che nel ventennio hanno fatto il loro dovere. A.
BE COME DISSE IL DUCE : ME NE FREGO! della tua ignoranza nn so che farmene, vai a studiare e nn su libri di parte!!!
evidentemente non conosci per nulla bene i fatti realmente accaduti all epoca, poichè il numero dei repubblichini era snz altro maggiore di quello dei partigiani, perchè mentre loro salvaguardavano l onore della patria,gli altri ci umiliavano difronte al mondo intero...
sono i crimini del comunismo che non si conoscono...sono i comunisti ad essere giustificati...tutti insultano i fascisti e tutti (ignoranti) li offendono...dite...siamo stanchi di vedere calciatori che fanno saluti romani sotto la curva...calciatori???ma se è solamente stato di Canio...e poi perchè se si alza il pugno con il braccio sinistro nessuno dice nulla e se faccio il saluto romano mi rompete...siete assurdi...c’avete bombardato di film sull’olocausto per anni e anni (olocausto NAZISTA, che non ha a che vedere con il Fascismo, bensì con il nazi-fascismo)e rompete se insistiamo per due settimane a parlare delle foibe?? ma perfavore...la vostra falce e martello ha portato tantissimi morti innocenti...quanti ne ha portati la svastica...e se disegno un fascio littorio o una croce celtica venite a rompermi...che poi il fascismo ha fatto tanto bene per l’Italia...ed il nazi-fascismo l’ha portata in guerra quindi l’ha rovinata...ma non confonderei svastica con croce celtica
La differenza da cinquant’anni di vergognoso silenzio e due settimane di lavaggio del cervello è troppa. Il sospetto che le Foibe siano state strumentalizzate dalla destra in funzione anti-comunista non è un sospetto: un altro passo verso la fissa dei reazionari italiani, equiparare fascismo e comunismo. Lo squallore consiste nel ridurre indirettamente la giornata della memoria per le vittime della Shoah (27 gennaio) nella commemorazione delle vittime della sinistra cui contrapporre le Foibe, togliendogli il valore universale....
io vorrei sapere come si fa nel 2006 a pensare ancora che il popolo italiano sia pronto a bersi frasi idiote senza senso e faziose come queste!i morti non sono sempre solo morti??? ma soprattutto cosa vuol dire che la differenza tra 50 anni di silenzio e due settimane di lavaggio del cervello e troppa?!?!?!?!? egregio signore si VERGOGNI lei è un fazioso senza rispetto per niente da quello che è diverso da lei, purtroppo per lei però la gente sta imparando a vedere le cose con i propri occhi e non si fa piu foderare la vista dalla propaganda assolutista ed estrema che ancora cercate di venderci...a me pare che il lavaggio del cervello ce lo avete fatto voi negli anni ma adesso è l’ora della resa dei conti, non siamo piu pronti a credere e basta, anzi sia chiaro uccidere un fascista, nel 2006 come allora, è UN REATO perchè nessuno ha diritto di uccidere!!! basta basta basta...
Se il revisionismo è parte del vostro DNA pazienza.... ma la stupidità e l’ignoranza su fatti storicamente documentati è troppa. Avere un pensiero diverso è legittimo e potrebbe essere anche una ricchezza culturale. In questo caso, invece, date aria alla bocca. Avrei voluto vedere voi sotto il fascismo come vi sareste comportati. Parlate e scrivete ma non lo avete vissuto e allora cercate di giustificarlo. Resistere contro di voi è uno dei tanti modi per non dimenticare....