Con la monnezza alla gola

Si prende tempo sovvenzionando i Comuni e portare la spazzatura fuori per qualche mese, e nel frattempo si lavora all’ampliamento della discarica?
Ci siamo incontrati lungo la linea di confine Carlentini-Lentini. Due paesi che si guardano e si toccano. Stessi interessi, stesse potenzialità inespresse e modi di pensare distanti. Stesso andamento demografico caratterizzato dall’invecchiamento e dalla fuga dei giovani. Sono due comunità che cercano disperatamente di tenersi ma lentamente decadono tappezzati da vendesi in ogni facciata. Una ricchezza immobiliare di sudore svalorizzata dalla crisi, con un mercato fermo e oscuro col passare dei giorni.
“Il quadro non aiuta ma non tutto è perduto - mi interrompe Prospero -, vai avanti e leggi le possibilità che avrà il Mezzogiorno, compresa la Sicilia, con gli 84 miliardi del React-Eu, 54 miliardi dei Fondi strutturali 2021-27, più 58 miliardi dal Fondo per lo sviluppo. Sarà una grande sfida che bisognerà sapere cogliere per creare il Mezzogiorno delle opportunità”.
“ Sui social, a proposito, ti ho visto in una vignetta con accanto un letterato e un filosofo sulla nota questione dei termovalorizzatori”.
Non sei stato il solo, Prospero, però ero in ottima compagnia. Alla mia destra Alfio Siracusano, alla sinistra Roberto Fai. Questa volta mi è toccato di stare al centro. Anche sui rifiuti le discussioni non sono sempre facili per la complessità della materia e le chiusure che si riscontrano. Per non parlare del vuoto lasciato dalla politica che nella nostra terra è stato riempito dai signori delle discariche a cielo aperto. Nell’isola voglio ricordarti che siamo passati dal governo delle ecoballe di Capodicasa ai termovalorizzatori di Cuffaro, dal silenzio del governo Lombardo impegnato per la Sanità a quello del "tutto pronto" del governo dei pupari di Crocetta, per arrivare a quello attuale dello spalmatore anche dei rifiuti Musumeci. La proposta Cuffaro, devi sapere, non è andata avanti per l’opposizione dei territori e delle associazioni, trattandosi d’impianti obsoleti, sovradimensionati e inquinanti. Anche grazie al blocco, quello che non si dice, della Corte di Giustizia Europea per la mancata osservazione delle direttive sugli appalti.
Da allora ad oggi la discussione per cause diverse non si è mai conclusa con una decisione. Anche l’ultima questione sul Piano dei Rifiuti: l’opposizione Pd, 5S e Fava hanno detto al presidente Musumeci di ritirare il Piano perché manca dell’impiantistica e della parte gestionale. In un mio precedente articolo, apparso su Girodivite, ho parlato del sistema Lombardia, per la ragione che la ritengo una delle soluzioni migliori per l’impatto ambientale, per la tecnologia utilizzata, per le forme di partecipazione e di controllo dei cittadini e delle loro associazioni. Una scelta non da poco rispetto ad una Regione come quella siciliana che per conoscere determinati atti bisogna faticare e non sempre sono quelli attinenti. In quel progetto lombardo, messo anche in rete, siamo nell’ambito dell’economia circolare e non ha senso parlarne se, poi, non si costruiscono gli impianti per renderla coerente al riuso e al riciclo. Il ciclo si chiude, caro Prospero, quando le produzioni hanno un mercato per non finire sui piazzali o dentro la pancia di qualche inceneritore. In Sicilia a causa dell’emergenza i rifiuti li manderanno fuori in quanto non può essere risolta con i termovalorizzatori per i troppi anni che ci vogliono per costruirli. Grande scoperta. Ma la cosa non si risolve nemmeno però con le furbate dei 45 milioni dati ai Comuni per contribuire ai costi di trasporto. Questi euro serviranno per tappare il buco per pochi mesi e, temo, nel frattempo per sistemare e ampliare qualche vasca a Grotte San Giorgio. La cosa non mi stupirebbe, con l’aggiunta però di qualche ordinanza d’urgenza, dopo, per continuare a distruggere. Pensare male qualche volta c’azzecca.
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