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Dolcetto o scherzetto? Quando la politica si chiama amore

Un amore chiamato politica. La mia storia e tutto quello che ancora non sapete / Luigi Di Maio. - Piemme, 2021. - 185 p., ril. - (Saggi PM). - ISBN 978-88-566-8210-6

di Massimo Stefano Russo - mercoledì 3 novembre 2021 - 2896 letture

La necessità di scrivere un libro in riferimento alla propria esperienza politica la si sente generalmente alla chiusura di una fase, per fare i conti con il proprio vissuto. A maggior ragione nella tradizione italiana dove i politici sono scrittori prolifici, come testimoniano gli ultimi anni. La bibliografia è lunga da Giorgia Meloni a Romano Prodi, passando per Di Battista, Follini, Formigoni, Letta, Macaluso, Occhetto, Renzi e nei numerosi testi l’immagine che se ne trae spesso è di ingenua o spregiudicata incoerenza, tra critica o meglio autocritica.

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Un amore chiamato politica, di Luigi Di Maio - copertina

I politici eccellono quando ripensano con chiarezza il passato che hanno vissuto da protagonisti e alla luce del presente ragionano sulle loro vite politiche, un esempio è l’opera prima del ministro Luigi Di Maio: Un amore chiamato politica, titolo che può suonare pomposo. L’affermazione è una distinzione significativa nel dichiarare l’obiettivo principale della propria scelta di vita. La scrittura briosa e frizzante si muove nel divenire del tempo tra aneddoti e riflessioni che ritornano a marcare il vissuto. La narrazione scorre raccontando momenti importanti della vita politica degli ultimi anni che hanno visto il ministro Di Maio protagonista.

Ma cosa spinge un giovane trentenne, che ha difficoltà a distinguere destra e sinistra sul piano del divenire socio-economico che orienta i riferimenti storici, ad ammettere orgogliosamente i propri errori del passato, nel dire di “amare il fare politica?” Il narcisismo, l’ego, è una risposta troppo facile, ma pur sempre un buon punto di partenza riflessivo, nel saper tenere conto dell’ambizione personale che anima i politici.

Luigi Di Maio è a soli trentacinque anni uno dei principali attori della politica italiana: il più giovane vicepresidente del consiglio e della Camera. Ha contribuito a formare gli ultimi tre governi italiani e ha guidato tre ministeri importanti. Capo politico del Movimento 5 Stelle in un periodo di grande trasformazione. Tra il saggio politico e il racconto autobiografico nel suo narrare accredita i propri valori di riferimento, senza ignorare i dubbi e le paure dell’essere umano. Un ritratto vero e a cuore aperto da giovane leader che ha fatto della politica un mestiere e nel ripensare al passato si premura di segnalare gli errori fatti tutti da evitare. Che significa amare la politica? Come interagisce questa con il proprio vissuto?

Il successo del politico si mescola all’invidia, alla gelosia e a rivalse insidiose. A emergere è l’istinto politico che diventa azione e si traduce nell’abilità di pensare razionalmente, per governare, capaci di pensare e giudicare nel prendere delle decisioni, sapendo scegliere. E’ la ragione usata correttamente a spingere al dovere innato di fare politica, realizzandosi? Il trasformismo appartiene alla natura politica come capacità di adattamento e metamorfosi è ben lo sa il Luigi Di Maio che si premura a dichiararsi nato fortunato, o meglio, da buon campano, “con la camicia”. Giovanissimo si è ritrovato ai vertici della politica nazionale e internazionale e senza volerlo ne ha dovuto fare un mestiere.

Alla fine si arriva nel 2050 dove Gigino si vede e si ritrova in sella felicemente ammogliato e con una figlia a cui vuole dare tutto ciò che lui ha avuto, ma soprattutto non ha potuto ricevere, in un’Italia, migliore, giovane e sicura a cui lui da uomo onesto dichiara di aver contribuito a dare vita.


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