Documenti: Paolo Mieli per il Centrosinistra (Corriere della sera)

L’editoriale di Paolo Mieli sul Corriere della Sera del 28 marzo 2006

di Redazione - martedì 11 aprile 2006 - 5861 letture

La scelta del 9 aprile: Centrosinistra e centrodestra al voto, di Paolo Mieli

A dispetto di quel che da tempo attestano, unanimi, i sondaggi, il risultato delle elezioni che si terranno il 9 e 10 aprile appare ancora quantomai incerto. È questo un buon motivo perché il direttore del Corriere della Sera spieghi ai lettori in modo chiaro e senza giri di parole perché il nostro giornale auspica un esito favorevole ad una delle due parti in competizione: il centrosinistra. Un auspicio, sia detto in modo altrettanto chiaro, che non impegna l’intero corpo di editorialisti e commentatori di questo quotidiano e che farà nel prossimo mese da cornice ad un modo di dare e approfondire le notizie politiche quanto più possibile obiettivo e imparziale, nel solco di una tradizione che compie proprio in questi giorni centotrent’anni di vita.

La nostra decisione di dichiarare pubblicamente una propensione di voto (cosa che abbiamo peraltro già fatto e da tempo in occasione delle elezioni politiche) è riconducibile a più di una motivazione. Innanzitutto il giudizio sull’esito deludente, anche se per colpe non tutte imputabili all’esecutivo, del quinquennio berlusconiano: il governo ha dato l’impressione di essersi dedicato più alla soluzione delle proprie controversie interne e di aver badato più alle sorti personali del presidente del Consiglio che non a quelle del Paese. In secondo luogo riterremmo nefasto, per ragioni che abbiamo già espresso più volte, che dalle urne uscisse un risultato di pareggio con il corollario di grandi coalizioni o di soluzioni consimili; e pensiamo altresì che l’alternanza a Palazzo Chigi - già sperimentata nel 1996 e nel 2001 - faccia bene al nostro sistema politico. Per terzo, siamo convinti che la coalizione costruita da Romano Prodi abbia i titoli atti a governare al meglio per i prossimi cinque anni anche per il modo con il quale in questa campagna elettorale Prodi stesso ha affrontato le numerose contraddizioni interne al proprio schieramento.

Merito, questo, oltreché di Romano Prodi, di altre quattro o cinque personalità del centrosinistra. Il leader della Margherita Francesco Rutelli, che ha saputo trasformare una formazione di ex dc e gruppi vari di provenienza laica e centrista in un moderno partito liberaldemocratico nel quale la presenza cattolica è tutelata in un contesto di scelte coraggiose nel campo della politica economica e internazionale. Piero Fassino, l’uomo che più si è speso per traghettare, mantenendo unito e forte il suo partito, la tradizione postcomunista nel campo dominato dai valori di cui sopra. I radicalsocialisti Marco Pannella e Enrico Boselli che con il loro mix di laicismo temperato e istanze liberali rappresentano la novità più rilevante di questa campagna elettorale. Fausto Bertinotti, il quale per tempo ha fatto approdare i suoi alle sponde della nonviolenza e ha impegnato la propria parte politica in una nitida scelta al tempo della battaglia sulle scalate bancarie (ed editoriali) del 2005.

Noi speriamo altresì che centrosinistra e centrodestra continuino ad esistere anche dopo il 10 aprile. E ci sembra che una crescita nel centrodestra dei partiti guidati da Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini possa aiutare quel campo e l’intero sistema ad evolversi in vista di un futuro nel quale gli elettori abbiano l’opportunità di deporre la scheda senza vivere il loro gesto come imposto da nessun’altra motivazione che non sia quella di scegliere chi è più adatto, in quel dato momento storico, a governare. Che è poi la cosa più propria di una democrazia davvero normale

28 marzo 2006


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Documenti: Paolo Mieli per il Centrosinistra (Corriere della sera)
6 luglio 2006

sALVE DIRETTORE, AMMIRO LA SUA PRESA DI POSIZIONE MA RITENGO TUTTAVIA POCO COERENTE L’ATTEGGIAMENTO SUO E DEL CORRIERE DELLA SERA TENUTO FINO AD ORA: LE CHIEDO, PERCHE FINO AD ORA VI DICHIARAVATE UNA TESTATA ASSOLUTAMENTE IMPARZIALE CHE TRATTAVA LA POLITICA IN MODO OBIETTIVO? pENSO A TUTTI I LETTORI DEL CORRIERE CHE ACQUISTANDO IL SUO GIORNALE SPERAVANO DI OTTENERE INFORMAZIONI LIMPIDE, SENZA NESSUN INTERESSE, DA PARTE DI CHI SCRIVEVA, DI CONVINCERE IL LETTORE CHE BERLUSCONI SI COMPORTAVA BENE O CHE BERLUSCONI SI COMPORTAVA MALE. EBBENE PER 5 ANNI AVETE ATTACCATO IL GOVERNO E, SI PENSAVA, CHE QUESTI ATTACCHI FOSSERO NON PER MOTIVI POLITICI PERSONALI, BENSì FRUTTO DI UN’ ATTENTA E IMPARZIALE RIFLESSIONE. aPPURO,DOPO LA SUA PRESA DI POSIZIONE CHE PURTROPPO NON ERA COSì E RITENGO CHE PER ONESTà INTELLETTUALE E SOPRATTUTTO PER RISPETTO DI TUTTI I LETTORI DEL CORRIERE DOVREBBE ESSERE LEI IL PRIMO A SCUSARSI DELLA SUA POCA COERENZA. cERTO DI UNA SUA RISPOSTA COLGO L’OCCASIONE PER PORGERLE I PIù DISTINTI SALUTI. LA MIA E MAIL chetto9@yahoo.it