Diciamo le cose come stanno
In questo scenario non abbiamo altra scelta d’essere solidali e di avere rispetto di noi stessi e degli altri per fare emergere un forte sentimento d’umanità. Siamo degli umani in un pianeta che ci ospita.
Diciamo le cose come stanno senza girarci attorno per non farci sbandare dai soliti 30 e non più tra virologi, opinionisti, politici che viaggiano da una rete televisiva ad un’altra senza perdere tempo. Sono dei formidabili maratoneti infaticabili del movimento e della parola. Talvolta s’incartano perché non possono andare oltre alla realtà del momento per la non conoscenza del virus.
Si naviga in attesa del vaccino, ma in alcune trasmissioni il navigare diventa il momento degli opinionisti d’assalto che partano dalla " conoscenza del virus" per arrivare alla demolizione del governo. Siamo passati a chi parlava di dittatura sanitaria a chi dice adesso che il governo ha dormito. Che ci siano delle lentezze da parte del governo non ci piove, ma all’arrivo dell’estate ognuno di noi ha provato un sospiro di sollievo per prendere una boccata d’ossigeno o per fare un bagno a mare, ad eccezione dei bravi opinionisti che sono andati in clausura in qualche convento per mantenere a distanza il virus e gli amici.
C’è stato bisogno, si deve capire, di qualcosa per mantenerci vivi, ma anche tenere presente, quello che non dicono, che ci sono state le elezioni in ben sei regioni che hanno infuocato le polemiche e gli scontri. C’è stato un momento che il virus era scomparso per fare posto al risultato se fosse stato 5 a 1, 4 a 2 per poi finire 3 a 3. Con il risultato 5 a 1 il governo doveva andare a casa, 4 a 2 non il governo ma Zinga, 3 a 3 Zinga è rimasto al suo posto, Conte al suo.
Nella drammaticità il governo resiste perché la destra non è riuscita ad avanzare delle proposte alternative. Non solo ma non è stata capace di produrre un atto parlamentare per la formazione di una commissione d’indirizzo e di controllo dei provvedimenti del governo. Il tentativo, su sollecitazione del presidente della Repubblica, stanno cercando di farlo i presidenti di camera e senato. Ritengo che sia una cosa utile anche per svelenire il clima di contrapposizione e d’avviare un cammino nell’interesse del Paese perché sono giorni tristi di morte e di sofferenze.
Si muore senza lo sguardo di un volto amico, si muore tra le onde per raggiungere una sponda in cui aggrapparsi. Si soffre per il precipitare delle condizioni economiche, si soffre perché non si vede la luce. In questo scenario non abbiamo altra scelta d’essere solidali e di avere rispetto di noi stessi e degli altri per fare emergere un forte sentimento d’umanità. Siamo degli umani in un pianeta che ci ospita.
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