Di là del vetro. Erri De Luca alla 68° Mostra del Cinema di Venezia

Il corto di Erri De Luca prima sorpresa del festival. Regia di Andrea Di Bari, con Erri De Luca e Isa Danieli.
Una chiacchierata tra madre e figlio, non nella realtà ma in sogno. Sogno spezzato dal rumore delle sirene, che costituiscono il filo conduttore che lega la vita del protagonista a quella della madre.
Lei ossessionata da quel fastidioso rumore durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, lui dalle stesse sirene che ha udito durante la sua permanenza
a Belgrado e in Bosnia, quando conduceva gli automezzi dei convogli umanitari.
Una calorosa ed affettuosa rimpatriata tra i due, durante la quale apprendiamo che la nonna, che si autodefiniva perdente per antonomasia, quantomeno a solitario voleva vincere a tutti i costi, anche a
costo di imbrogliare se stessa; che solitamente si definiscono terroristi i militanti politici degli anni di piombo, ma che non si usa lo stesso termine quando per esempio si tratta della Nato che bombarda i civili nelle varie parti del mondo.
E poi storie di uova al tegamino e di un diario di viaggio con la copertina rossa. Isa Danieli nella parte della madre è sorprendente, recita con naturalezza come un’attrice navigata. Convince. Erri De Luca spicca più per i suoi messaggi, per i suoi pensieri e per le sue riflessioni, si vede che non è un attore, ma è bravo lo stesso, dà il massimo.
Un gioiellino di 19 minuti, presentato come film d’apertura della sezione “Giornate degli Autori”, che avrà un seguito: infatti già da questo mese di settembre, “Di là del Vetro” diventerà un libro al prezzo popolare di soli due euro.
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