"Dentro la città" di Andrea Costantini

regia e sceneggiatura Andrea Costantini

interpreti:Elisabetta Cavallotti, Edoardo Leo, Rolando Ravello, Luca Ward, Giorgio Colangeli

C’era un tempo in cui Pier Paolo Pasolini prendeva le difese della polizia… anzi no… prendeva le difese dei poliziotti in quanto lavoratori mal pagati e portati ad un mestiere difficile e pericoloso dalla loro situazione economica e culturale. A volte sarebbe il caso di ripensare a quelle parole che tracciavano una drastica distinzione tra Polizia come istituzione e i singoli poliziotti come esseri umani.

Il film "Dentro la città" pur non partendo esplicitamente dalle parole di Pasolini ce le ha richiamate alla mente nel modo di raccontare le vicende di un gruppo di poliziotti distaccati in un commissariato di quartiere. Nella ricerca di descrivere, prima di tutto, gli uomini e le donne che indossano la divisa. Come questa umanità venga trasformata e messa alla prova dalle difficoltà e dai pericoli che questo mestiere li porta ad affrontare. Senza la facile retorica dell’eroico poliziotto. Ci racconta, di questi esseri umani, le paure, lo sconforto, la rabbia, le piccole violenze, i soprusi, le incomprensioni, la voglia di giustizia. Uomini che per lavoro hanno scelto quello pericoloso e mal retribuito e stressante di poliziotto.

Grazie ad un grande lavoro sul e del gruppo degli attori (un intero mese di prove) la narrazione risulta particolarmente realistica e sincera soprattutto nei momenti di non-azione in cui i vari protagonisti si ritrovano a conoscersi e rapportarsi tra loro scambiandosi battute e scherzi e chiacchere che rendono i personaggi umani e realistici. Ad aumentare ancora di più il senso di "naturalezza" che si crea nell’ambientazione delle strade romane e dei piccoli delinquenti che le frequentano c’è un uso assai intenso di una macchina da presa sempre su steady-cam che ci avvicina ancora di più alle vicende e che quasi ci rende partecipi in prima persona di ciò che viene mostrato e narrato.

Un film che va molto oltre l’immagine da fiction televisiva a cui siamo abituati. Non sono uomini perfetti quelli che ci vengono presentati, non sono eroi, non sono carichi solo di buoni sentimenti e di amore verso il prossimo, non sono sempre gentili e non sono sempre giusti. In una parola sono uomini. Anti-eroi sarebbe il termine che si usa normalmente per descrivere questo tipo di personaggi ma qui la situazione è leggermente diversa perché parte da una attenzione verso il reale più che da una mera struttura narrativa.

Non è un caso che il film non abbia ricevuto i finanziamenti statali né che non abbia avuto l’appoggio dei Ministero degli Interni, come avviene per le fiction televisive, con la scusa che, per l’appunto, erano occupati con queste. Colpevole, questa pellicola, di creare un’immagine che frantumata l’idea popolare dell’eroico poliziotto a favore di una lettura assai più aderente alla realtà. Un film che simpatizza e che si accosta ai singoli appartenenti alle forze dell’ordine criticandone la struttura e la burocrazia.

Un film che senza abdicare ad una qualche ideologia precostituita è stato plasmato e ricreato grazie alla conoscenza con le forze dell’ordine che gli attori e il regista hanno comunque avuto, grazie all’appoggio di uno dei sindacati di polizia.

Sarà difficile, purtroppo, riuscire a vedere questo film così distante dai canoni e dalle convenzioni sia del genere poliziesco tipicamente cinematografico che dalle insulse immagini delle fiction televisive ma è da elogiare sia il coraggio con cui questo progetto è stato portato avanti dal regista e dagli interpreti sia la profonda intelligenza e sensibilità che attraverso queste immagini vengono trasmesse.

> "Dentro la città" di Andrea Costantini
30 settembre 2004

Alessio, con grande ritardo, leggo questo tuo messaggio, se vuoi avere corrispondenza e informazioni con me (con piacere da parte mia), vai sul sito del film wwww.dentrolacitta.it li c’è un email che puoi usare e da cui ti posso rispondere! a presto A.
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