Del tempo libero “gustoso” in giro per Bologna
A Bologna non si capita per caso: i giovani soprattutto negli anni passati vi arrivavano dopo aver lasciato i luoghi natii, insoddisfatti o irrequieti, per studiare...
Bologna dalla posizione geografica favorevole, col centro storico distinto in zone: Galvani, Irnerio, Malpighi, Marconi, con i suoi sei quartieri (Navile, Borgo Panigale-Reno, San Donato, San Vitale, Porto-Saragozza, Santo Stefano), rimane per tantissimi giovani luogo di intrattenimento e svago ideale.
Insediamenti umani vi si collocarono sin dal IX secolo a.C. (VII-VI secolo a.C.); ai tempi degli etruschi si chiamava Felsina; nel I secolo a.C. divenne colonia Romana Bononia, per trasformarsi nei secoli in un centro prosperoso, grazie agli scambi commerciali sulla via Emilia (la strada consolare che parte da Piacenza e arriva a Ravenna e alla costa adriatica). Dopo le invasioni barbariche seguite alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente la città rifiorì come centro di attività religiose e giuridiche. Nel 1088 fondata l’Università, la città acquisì dignità comunale nel 1116 grazie dall’Imperatore Enrico e alla fine del XIII secolo era una delle più grandi città d’Europa, si stima sul finire del XVI secolo una soglia di 70.000 abitanti.
Caduta sotto il dominio di varie potenze, dall’inizio del XVI secolo entrò a far parte dello Stato Pontificio fino all’unificazione e alla creazione del Regno d’Italia nel 1861. Cinta muraria e torri gentilizie le conferiscono il volto di città “turrita”.
- Bologna - Piazza Maggiore
Nell’immaginario collettivo nazionale ed estero Bologna simboleggia la cucina italiana nel vantare prelibatezze e sapori unici. Riporta l’Artusi: “quando sentite parlare di cucina bolognese fate una riverenza che se la merita”. La Camera di Commercio di Bologna ha in custodia le misure perfette delle tagliatelle in tutto il loro essere popolarissime e titolate: “8 millimetri da cotta, equivalente a 6,5-7 millimetri da cruda, pari alla 12.27esima parte dell’altezza della Torre Asinelli”. Una cucina ricca e famosa in tutto il mondo che appartiene alla tradizione, quale vera e propria arte culinaria, da mantenere viva e nel caso recuperare: i tortellini, le lasagne, la mortadella e tante altre specialità la rendono inimitabile; anche per questo viene chiamata la “Grassa”.
La “bolognesità” passa attraverso il cibo che permette di conoscere l’essenza dell’anima bolognese. Gli “spaghetti alla bolognese” pare siano uno dei piatti più conosciuti e mangiati al mondo, anche se inesistenti a Bologna. Il cibo a Bologna scandisce il tempo, è un modo di vivere. La mortadella di Bologna, solo quella IGP, ha una storia secolare: la denominazione “Bologna” risale al 1661 quando il Cardinale Farnese fece pubblicare un bando per codificarne la produzione.
L’idea della piazza come luogo dove lavorare, incontrarsi e manifestare nasce a Bologna e Piazza Maggiore pare sia la piazza più antica d’Europa: ha una pavimentazione di granito bianco, simile alla crescenta, la tipica focaccia bolognese e per questo per i bolognesi merita il nome di “crescentone”. Al mattino i pensionati, gli umarell li si vede riuniti in capannelli, impegnati in discussioni interminabili sul calcio e la politica; li si riconosce per lo stare con le mani incrociate dietro la schiena.
Le osterie a Bologna, “sede di accanite discussioni sociopolitiche e sbornie apocalittiche” caratterizzano la città. Lucio Dalla in Dark Bologna (2006) descrive i ricordi, i luoghi, le persone e l’atmosfera della città con i sentimenti di chi torna a Bologna e sa riconoscerla nelle sue novità. Il quartiere Santo Stefano continua a rappresentare il cuore e la storia stessa della città. Attualmente Bologna, con una popolazione di 391.000 abitanti, si presenta tra le città più ricche d’Italia, nel mantenere efficienza amministrativa e qualità dei servizi sociali che ne hanno caratterizzato la tradizione storica un’ottima qualità della vita: oggi si tratta di generare e offrire un progetto politico ancor più ambizioso, capaci di suscitare consenso ed entusiasmo intorno a esso.
- Bologna - Palazzo d\’Accursio, Vista su Piazza Maggiore
A Bologna non si capita per caso: i giovani soprattutto negli anni passati vi arrivavano dopo aver lasciato i luoghi natii, insoddisfatti o irrequieti, per studiare all’Università e vivere di anno in anno un’intensa trasformazione culturale, inseriti nello spazio locale e suggestivo della realtà, a contatto col fascino irresistibile della convivialità casuale.
Giunti a Bologna si sente di aver lasciato alle spalle il proprio passato che per quanto importante, “leggendario” risulta spesso alla prova dei fatti opinabile e aneddotico. Si vuole cambiare il corso della propria vita. Nella città universitaria per eccellenza l’essere giovani ha il vantaggio del provvisorio, distaccati dal rassicurante divenire di una comunità, aperti a sentirsi accomunati nel discutere di musica, filosofia, letteratura, arte o politica. Nello stare uno fianco all’altro e guardare fissi in terra e parlare come se ci si rivolgesse ai ciottoli dei marciapiedi ,con problemi occasionali da risolvere; in strada standosene al freddo “con le mani ficcate in tasca e il collo insaccato in sciarpe voluminose”.
Bologna da tempo vive una crisi che l’accomuna a tante altre città esposte a un turismo disorganizzato diventato dissennato che ricade negativamente sui residenti costretti a subire i cambiamenti in atto. La mancanza di rispetto per gli spazi pubblici e gli abitanti, che rimangono cupi e sbigottiti di fronte all’intolleranza dei turisti, diventa una minaccia e un’offesa ai luoghi antichi e al buon senso civico. La Bologna che offre ospitalità e accoglienza ha la capacità di suscitare in chi ci vive un senso di permanente giovinezza in uno spazio dove apprezzare e coltivare gli affetti, nell’irradiare con fervore i sentimenti che riempiono la vita.
Chi viene da fuori, nell’iscriversi all’Università, pieno di fiducia, vuol ritrovare la ricchezza della vita a partire dagli studi e continua a pensare i bolognesi allegri e divertenti, proprio nel sapersi godere la vita. Ma basta prestare attenzione a come molte persone si muovono in città: la testa bassa, chiusi in sé e irritati, per notare come anche Bologna sia cambiata. I venditori nei negozi diventati bruschi e scontenti: il divieto di fumare all’interno dei bar e di bere all’esterno. Nei tavoli fuori dai ristoranti e dai bar, tremanti di eccitazione, si prende l’aperitivo e si beve, nel sorseggiare si ride e si scherza tra barzellette, sfottò e cazzeggi; nell’alludere, a sostegno delle proprie opinioni, senza impegnarsi più di tanto, si manifestano le tante contraddizioni della contemporaneità. Sguardi incerti e occhi vaganti nel nulla, tesi e allarmati, nel passare le serate, basta anche poco perché scoppi una lite, ma i bolognesi aperti, generosi, disponibili sanno sdrammatizzare, standosene in ascolto nella gioia di vivere, a parlare dei loro sogni e pensieri che passano e ritornano in un intenso dialogo che cerca comprensione.
Bologna che occupa un posto d’onore nell’immaginario politico collettivo - indimenticabile l’amministrazione Dozza sindaco dal 21 aprile 1945 al 2 aprile 1966 - oltraggiata il 2 agosto 1980 dal sangue del neofascismo stragista, suscita domande profonde, nel delineare gli strumenti del pragmatico agire politico da analizzare, esaminare e studiare, per concretizzare il buon governo e l’efficienza amministrativa, nel far tesoro della memoria e della storia del passato.
Ps Per chi va Bologna e ne vuol gustare la cucina immancabile Trattoria Serghej Via Piella 051 233533
- Bologna - Le Torri Kenzo Tange nel moderno Fiera District di Bologna
Per saperne di più
Da leggere
AA. VV., Bologna d’autore, Morellini Editore 2016
L. Baccolini, I luoghi e i racconti più strani di Bologna, Newton Compton Roma 2019.
Id., Breve storia di Bologna, Newton Compton Roma 2022.
M. Boarelli-W. Albertazzi-Alchemilla- F. Antonelli, A che punto è la città?, Edizioni dell’Asino, Roma 2018.
K. Brentani-A.Brentani-S. Guerra, Bologna la golosa, Edizioni del Loggione, Modena 2015.
E. Brizzi, La vita quotidiana a Bologna ai tempi di Vasco, Laterza, Roma-Bari 2013
M. Catassi, Il segreto e la sorpresa. Itinerari tra storia e leggenda tra sacro e profano, Minerva 2014.
L. Kern, La gentrificazione è inevitabile, Treccani, Roma 2022.
D. Masotti, Anche questa è Bologna, Edizioni Pendragon, Bologna 2015.
P. Morando, La strage di Bologna, Feltrinelli, Milano 2023.
G. Zanetti, A Piazza della Mercanzia si faceva politica, Edizioni Pendragon, Bologna 2015.
Da ascoltare
Piazza Grande – Lucio Dalla (1976)
Bologna – Francesco Guccini (1981)
Bulaggna l’è cambiè – Andrea Mingardi (2000)
Bologna By Night – Inoki (2006)
Dark Bologna – Lucio Dalla (2006)
A Bologna – Samuele Bersani (2009)
Linea 30 – Lo stato sociale (2014)
Bologna è una regola – Luca Carboni (2015)
Joseph Beuys – Gio Evan (2018)
“Come è bello andare in giro per i colli bolognesi”, canta l’ex gruppo di Cesare Cremonini
Da vedere
Hanno rubato un tram film del 1954 diretto da Aldo Fabrizi. (Commedia italiana ambientata a Bologna con protagonista lo stesso regista Aldo Fabrizi).
La banda Casaroli (1962), Florestano Vancini.
Plagio (1969), Sergio Capogna.
Fatti di gente perbene (1974), Mauro Bolognini.
Una gita scolastica (1983), Noi tre (1984); Dichiarazioni d’amore (1994); Il papà di Giovanna (2008), Gli amici del bar Margherita (2009), Pupi Avati.
Il trasloco (1991), Renato De Maria.
Incontri proibiti (1998), Alberto Sordi.
Fortezza Bastiani ( 2002), Michele Mellara e Alessandro Rossi.
Lavorare con lentezza (2004), Guido Chiesa
I ragazzi dello Zecchino d’Oro (2019), Ambrogio Lo Giudice.
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