Del tempo libero al tempo di "Tutto il calcio minuto per minuto"

"Tutto il calcio minuto per minuto" nel passare da unica finestra sul calcio a una scelta tra tante, conserva il suo fascino grazie alla qualità della narrazione e al legame con la tradizione.

di Massimo Stefano Russo - domenica 23 marzo 2025 - 429 letture

Il tempo libero ha una dimensione essenziale nella vita quotidiana, in termini di scelta, passione e riposo. C’è chi lo dedica alla lettura, chi a una passeggiata all’aria aperta e chi preferisce immergersi nel rito collettivo del calcio. In Italia, quando si parla di calcio e di tempo libero, il pensiero corre inevitabilmente a "Tutto il calcio minuto per minuto", la storica trasmissione radiofonica che, sin dal 1960, scandisce le domeniche degli appassionati. Un appuntamento immancabile, capace di trasformare il tempo libero in un’esperienza collettiva.

Prima dell’avvento delle dirette televisive onnipresenti, la trasmissione era l’unico filo diretto con gli stadi d’Italia, una “finestra sonora” capace di narrare le partite con un’intensità unica. La voce dei cronisti ha reso il calcio uno sport dalla narrazione continua, dove ogni partita diventava un capitolo di una storia condivisa. Ma come si è evoluto il rapporto tra il tempo libero e il calcio? Oggi, tra streaming, social media e aggiornamenti in tempo reale, l’esperienza sportiva è sempre più personalizzata e meno legata a rituali collettivi. Il fascino della voce radiofonica racconta l’azione rimane vivo in molti appassionati. "Tutto il calcio minuto per minuto" è ancora lì, con il suo inconfondibile stile, a ricordarci che il tempo libero è fatto anche di tradizioni che resistono al tempo.

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Tutto il calcio, minuto per minuto

La trasmissione è stata più di un semplice programma radiofonico, un vero e proprio fenomeno culturale: ha rivoluzionato il modo di seguire il calcio, offrendo agli ascoltatori la possibilità di vivere le partite in diretta ovunque si trovassero. Nata da un’idea di Guglielmo Moretti e ispirata al modello inglese della BBC, debuttò il 10 gennaio 1960 con una formula innovativa: radiocronisti sparsi nei vari stadi fornivano aggiornamenti in tempo reale sulle partite in corso. La conduzione centrale, affidata per oltre trent’anni a Roberto Bortoluzzi, coordinava i collegamenti con gli inviati nei vari stadi, che intervenivano a rotazione per raccontare le azioni salienti.

Il tono sobrio e professionale, unito alla qualità delle voci e alla capacità di narrazione, ha contribuito al suo enorme successo. Tra le voci storiche figurano Enrico Ameri, Sandro Ciotti, Alfredo Provenzali e Riccardo Cucchi, autentici cantori del calcio italiano, capaci di trasmettere tensione, gioia e delusione con pochi tocchi di classe. Il simbolo di un calcio diverso quello "Tutto il calcio minuto per minuto" è stato il compagno fedele di un’epoca in cui la domenica pomeriggio era sacra e le partite si giocavano tutte in contemporanea. Era il tempo in cui il calcio si ascoltava più che si vedeva, e l’attesa per i risultati finali era parte del fascino del gioco.

La trasmissione ha educato gli ascoltatori a un modo di seguire il calcio basato sulla parola e sull’immaginazione, dimostrando il potere evocativo della radio. Ha creato un rito collettivo, un momento di aggregazione che univa persone di ogni età e ceto sociale, rendendo il calcio un’esperienza emotiva profonda. L’eredità resiste nonostante l’avvento della televisione satellitare e dello streaming.

Oggi, la trasmissione continua ad andare in onda su RAI Radio 1, adattandosi ai nuovi ritmi del calcio moderno. La struttura rimane simile al passato: un conduttore centrale (attualmente Filippo Corsini) coordina i collegamenti con gli inviati negli stadi. Tuttavia, con la frammentazione del calendario calcistico, il programma si è adattato a seguire gli aggiornamenti anche nelle altre giornate di campionato. Inoltre, per coinvolgere un pubblico più ampio, ha integrato l’interazione con gli ascoltatori tramite social media e piattaforme digitali.

Quale futuro per la trasmissione? Pur dovendo affrontare le sfide del calcio ipermediatico, "Tutto il calcio minuto per minuto" rimane un pezzo di storia vivente della radio italiana. La passione per il calcio raccontato, senza immagini ma con le sole voci degli inviati, ha ancora il suo pubblico. Finché ci saranno tifosi pronti ad ascoltare il pallone rotolare attraverso le parole, questa trasmissione avrà sempre un posto speciale nel cuore degli appassionati.

"Tutto il calcio minuto per minuto" è cambiato molto nel corso degli anni, adattandosi alle nuove tecnologie e alle abitudini del pubblico, ma senza perdere la sua essenza. Ecco i principali cambiamenti: La struttura e la conduzione è cambiata adeguandosi al Calendario Calcistico e ai mutamenti introdotti dalla tecnologia. In origine (1960), il programma era l’unico modo per seguire in diretta le partite della Serie A. Negli anni ’60-’90, tutte le partite si giocavano alla stessa ora (domenica pomeriggio). Con la frammentazione degli orari (anticipo del venerdì, posticipo del lunedì, partite spezzettate in più fasce), il programma ha dovuto adattarsi, mantenendo però il blocco centrale della domenica pomeriggio. Prima degli anni 2000, la radio era l’unico mezzo per seguire il calcio in diretta.

Con l’avvento di pay-tv, streaming e aggiornamenti via smartphone, il programma ha perso il monopolio dell’informazione calcistica. Per restare al passo, ha integrato social media e contenuti digitali, coinvolgendo il pubblico online. Il tono, lo stile e la narrazione degli inviati professionali e sobri, nel descrivere le azioni più salienti. La telecronaca radiofonica richiede una descrizione più dettagliata e coinvolgente rispetto alla TV. Gli storici radiocronisti (Ameri, Ciotti, Provenzali) avevano stili riconoscibili, e oggi si cerca di mantenere quel livello narrativo. Col pubblico che ha più alternative la trasmissione mantiene il suo seguito, specialmente tra chi ama il calcio raccontato con la sola voce. Continua a essere un riferimento per chi è in viaggio o lontano dagli schermi. "Tutto il calcio minuto per minuto" nel passare da unica finestra sul calcio a una scelta tra tante, conserva il suo fascino grazie alla qualità della narrazione e al legame con la tradizione.


Per saperne di più

- R. Cucchi, Radiogol. Trentacinque anni di calcio minuto per minuto, Il Saggiatore, Milano 2018.

- Id., Un altro calcio E’ ancora possibile, People, Busto Arsizio (VA) 2023

- E. Luzzi, Tutto il calcio minuto per minuto. Mondiali, Olimpiadi e altre storie, Baldini+Castoldi, Roma 2020.

- M. F. Ubiria, Calcio e anarchia, Fandango, Roma 2024.



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