Decine di pagine su morte Armani
Ranucci, per ora, resta alla Rai – IA e omicidio di Kirk – Questa mattina CdA Rai su presidente Rai – De Benedetti lascia il "Domani" – Due pagine di "Repubblica" per nuova Audi. Informazione o pubblicità?
RANUCCI RESTA (PER ORA) ALLA RAI – Le voci secondo cui Sigfrido Ranucci, alla fine del mese, avrebbe potuto abbandonare la Rai per approdare a La7 di Urbano Cairo non erano prive di fondamento. Per ora, comunque, non ci sarà nessun passaggio. Lo ha spiegato lo stesso Ranucci mentre era in Calabria a presentare il suo libro “La scelta”. Ranucci ha confermato contatti con Cairo per la pubblicazione di un suo prossimo libro. Report, ha affermato il giornalista, «considera il pubblico come unico editore di riferimento, il pubblico che paga il canone. Poi è ovvio che se uno governa più anni avrà l’occhio più puntato ma questo è il ruolo del cane da guardia della democrazia… Io lo so che la politica vorrebbe che il giornalismo fosse la finestra sulla politica o la vetrina, anzi, della politica. Io credo che debba essere invece la finestra sulla politica a raccontare quello che non funziona». Quindi tutto rimandato ma non è detto che prossimamente Ranucci non approdi a La7 non con Report che è di “proprietà” della Rai ma con un altro programma d’inchieste che ricalchi, comunque, la formula di Report.
IA E OMICIDIO DI KIRK – Poche ore dopo l’uccisione dell’attivista di destra Charlie Kirk, alcune foto del presunto killer sono state messe in Rete da parte dell’Fbi. Sono foto sfuocate che, immediatamente, sono state “aggiustate” da chi segue i social attraverso l’Intelligenza artificiale. Su X e altri siti sono apparse decine di foto “corrette” che mostrano come potrebbe essere il volto dell’assassino. X però, ricorda, che «gli strumenti di IA non scoprono dettagli segreti in un’immagine sfocata, ma deducono cosa potrebbe esserci, anche creando elementi che in realtà non esistono». Il sito The Verge ricorda ancora che «È improbabile che qualcuna di queste foto sia davvero utile all’Fbi, più che altro servono a ottenere facili like».
QUESTA MATTINA VIGILANZA RAI SU NOMINA PRESIDENTE CDA – Ennesimo tentativo della bicamerale (ferma da circa un anno) nel tentativo di nominare il presidente del Cda della Rai. La Commissione di Vigilanza Rai è stata convocata per oggi, mercoledì 17 settembre, alle ore 8, con, appunto, all’ordine del giorno la nomina del presidente. Vedremo se maggioranza e opposizione riusciranno a trovare un nome di loro gradimento mentre la Rai precipita sempre più, battuta dalle concorrenti.
DE BENEDETTI LASCIA DOMANI – Il quotidiano Domani ha compiuto cinque anni di vita e l’editore Carlo De Benedetti ha annunciato di affidare la proprietà del giornale a una Fondazione. Secondo quanto racconta Primaonline, l’editore aveva in mente questo progetto della Fondazione sin dall’inizio, dal 2020 quando è nato il quotidiano. «La mia idea da sempre – ha affermato De Benedetti – era che, quando il giornale fosse stato in equilibrio economico, l’avrei passato a una Fondazione. E oggi, cogliendo l’occasione del compleanno dei cinque anni, rispetto quella promessa. Avrei potuto cambiare opinione, visto che il mondo è radicalmente mutato, ma sono rimasto fedele a quell’idea. Lo dissi nel 2020 e lo faccio oggi. È una decisione coerente e mi fa piacere di poterla prendere. Se oggi posso mantenere quell’impegno lo devo al lavoro fatto da Antonio Campo Dall’Orto, dal direttore Emiliano Fittipaldi, dalla redazione e da tutti i responsabili editoriali e commerciali». Domani ha perdite che sfiorano il milione di euro ma i dirigenti pensano di azzerarle entro un anno. Come? Con abbonamenti mirati utilizzando, soprattutto, le “newsletter verticali” cioè una pubblicazione via mail che non tratta temi generali, ma parla a un pubblico mirato con temi rilevanti per questo particolare pubblico.
ARMANI E LE LODI INTERESSATE – Giorgio Armani è morto e i quotidiani hanno dato grande risalto alla sua vita di creatore di moda e di manager. Noi che non siamo mai stati invitati, giustamente, nella sua villa di Pantelleria non abbiamo potuto raccontare il personaggio “da vicino”. Per noi l’hanno fatto importanti testate giornalistiche. Repubblica, ad esempio, ha dedicato alla vita e alla morte di Giorgio Armani, ben 15 pagine all’inizio dello sfoglio, il Corriere è stato più parco, 13 pagine, La Stampa – micragnosa – solo 7. Una sola pagina, invece, dedicata ad Armani sul Fatto, Domani, Avvenire e la Verità. I grandi quotidiani avrebbero, però, dovuto anche ricordare che nel 2024, il Tribunale di Milano aveva decretato l’amministrazione giudiziaria nei confronti della Giorgio Armani Operations spa: era risultato che, per la realizzazione di borse e cinture, l’azienda si era rivolta ad aziende appaltatrici le quali a loro volta avrebbero subappaltato il lavoro a opifici abusivi di titolari cinesi, indagati per caporalato (meno di un anno dopo la misura era stata revocata). Nell’agosto del 2025, l’Antitrust ha multato la Giorgio Armani Spa e Giorgio Armani Operations spa, proprio in riferimento a questo episodio. Una multa da 3,5 milioni di euro. In un comunicato l’azienda ha comunicato che la decisione dell’Antitrust «verrà impugnata davanti al Tar, nella certezza di aver sempre operato con la massima correttezza e trasparenza nei riguardi dei consumatori, del mercato e degli stakeholder, così come dimostrato dalla storia del Gruppo». Ah, dimenticavamo. L’azienda di Giorgio Armani era una grande inserzionista di giornali e Tv.
NUOVA AUDI E NUOVO RINASCIMENTO – Quello apparso su la Repubblica di giovedì 4 settembre 2025 potrebbe essere studiato nei corsi di giornalismo. Due pagine del quotidiano sono state dedicate alla presentazione di un’auto, l’Audi Concept C. Pagine di pura pubblicità travestita da informazione. Per lanciare la nuova auto è stata scelta Milano «capitale del design per presentare, in anteprima mondiale Concept C roadster, che vedremo su strada nella sua versione definitiva nel 2027, ma che oggi ha una missione: farsi portavoce della sintesi perfetta di un nuovo ciclo della casa dei Quattro Anelli». E non bastava illustrare il perché della scelta di Milano ma si utilizza anche il Rinascimento «periodo storico fondamentale, sinonimo d’innovazione, creatività, eleganza». Ottimo. Cosa manca ancora? Ah, sì, la citazione colta. Ed ecco apparire l’esistenzialista Jean Paul Sartre: «Il progresso è opera degli insoddisfatti e noi lo siamo». Lo ha affermato l’amministratore delegato dell’Audi, anzi il Ceo. Siamo sicuri che il costo di questa auto rinascimentale l’avrebbe voluto sapere anche Sartre. Purtroppo, in questo momento, non lo sappiamo neppure noi. Ma dovrebbe aggirarsi fra i 90 e i 130 mila euro. I posti in questa concettuale auto sono solo due. Ideale, comunque, per Sartre e Simone de Beauvoir.
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