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Danza Macabra

Il signor Evgenij Prigožin (se preferite, il cuoco, l’oligarca macellaio ma forse sarebbe meglio dire il generale) ha visto bene di proclamare la sua ribellione nei confronti di Putin...

di Evaristo Lodi - domenica 25 giugno 2023 - 937 letture

Dance macabre è un libro di Stephen King (Edizioni Theoria, Roma-Napoli, 1992), un compendio di tutto ciò che può riguardare il fantastico e l’horror nei media di tutti i generi.

Da ragazzino mi divertivo a fare interminabili partite a Risiko, cercando di conquistare tutto il mondo ma, anche se con certosina insistenza, perdevo miseramente.

Ieri, 24 giugno 2023, si è svolta una macabra farsa sul territorio russo.

Ieri si è accennato di sfuggita a ulteriori morti nel Mediterraneo e agli sbarchi che si susseguono continui.

Nei giorni scorsi si è parlato diffusamente di cinque persone morte mentre facevano un’escursione negli abissi, alla ricerca del relitto più famoso del XX° secolo [1].

Nei giorni scorsi, non si è parlato della guerra civile in Sudan, delle stragi inumane che si stanno perpetrando in quel paese [2] e del fatto che ci sono circa due milioni e mezzo di profughi che scappano, cercando rifugio nei paesi confinanti; solo in alcuni però perché altri sono davvero poco consigliati.

Ma torniamo a ieri. Il signor Evgenij Prigožin (se preferite, il cuoco, l’oligarca macellaio ma forse sarebbe meglio dire il generale) ha visto bene di proclamare la sua ribellione nei confronti di Putin per aver abbandonato i suoi mercenari in balia della controffensiva ucraina nel Donbas. Forse si sono dimenticati di ricordare che c’è un altro personaggino poco raccomandabile a presidiare l’occupazione russa, un certo Ramzdan Kadyrov, ceceno di origine, famoso per essere artefice delle più truculente efferatezze che si compiono nei teatri di guerra. Forse molti non sanno che la Cecenia è Russia, anche se il popolo ceceno ha cercato di sottrarsi agli artigli di Mosca in tre sanguinosissime guerre. Prigožin ha visto bene di marciare con le sue truppe verso Mosca, lasciando di stucco tutti quelli che hanno cercato di commentare a caldo gli avvenimenti. Sono bastate pochissime ore per augurarsi che il potere di Putin fosse in bilico e che la sua figura fosse preda di un’inevitabile declino.

Putin e la sua cricca sono arrivati a citare il 1917 per proclamare che chi osava marciare su Mosca era un traditore della patria. Storicamente è pretestuoso ricordare l’inizio della rivoluzione russa e bollare come traditori le truppe che oggi si ribellano: sia che si voglia ricordare come la rivoluzione abbia causato la rovina degli zar, sia per i nostalgici bolscevichi che si scagliarono contro le truppe mensceviche. Ma pochi ricordano che, dopo la rivoluzione del 1917 in Ucraina un certo Nestor Ivanovič Machno, di profonda fede anarchica, divenne militare di professione e si oppose a qualunque potere arrogante volesse assoggettare la sua terra, l’Ucraina [3].

Combatté contro tutti ma fu sconfitto proprio dall’Armata Rossa e si dovette rifugiare a Parigi, dove riposa nel cimitero di Père-Lachaise. Altro che la minaccia anarchica italiana.

Forse che il battaglione Azov, sconfitto dai russi, sia stato l’erede di tale fede anarchica?

Non saprei, di certo c’è solo che ieri nessuno ha mai citato direttamente il suo nemico e che Prigožin ha sospeso la sua marcia trionfale su Mosca per rifugiarsi da un’altra colombella immacolata: Aljaksandr Ryhoravič Lukašėnka. Non ho mai capito perché in russo, dimenticavo in bielorusso (sic), la “a” spesso si pronuncia “o”. Chissà se questo fantoccio di Putin, farà rifugiare i venticinquemila mercenari in lande desolate o li farà schierare sul confine nord dell’Ucraina. È presto per dirlo.

risiko

Oggi 25 giugno mi sembra di aver colto una voce che sostiene che gli americani sapevano già da mercoledì scorso della sortita di Prigožin. Spero non sia vero perché altrimenti stiamo assistendo a una macabra farsa sulla pelle del genere umano: senza sparare un colpo si sono trasferite truppe da un fronte all’altro. Ricordate il lungo convoglio di tank russi, rigorosamente in fila per uno, diretti a Kiev? Fin dall’epoca medievale, non si è mai vista compiere un’invasione in fila per uno.

Mentre gli ucraini inneggiavano alla resa dei russi, i grandi della terra fingevano di stare attenti a cosa stava succedendo. Senza pensare poi che se ci fosse stata davvero una guerra civile in Russia, molti ieri ne hanno parlato in questi termini, quelli che avrebbero conquistato il potere si sarebbero dimostrati decisamente più pericolosi di Putin e non avrebbero esitato a utilizzare le armi nucleari.

Ricordo sempre di più le mie partite a Risiko quando ammassavo, senza fortuna, le mie armate sui confini. Quasi sempre i miei sforzi si rivelavano vani a causa di accerchiamenti che, senza farsi notare, sbucavano da più parti. Ma in questo caso purtroppo le popolazioni continuano a morire accerchiate da atroci tormenti. Nonostante le sconvolgenti titubanze dell’UE, speriamo che la Danza Macabra si trasformi in festa per la Pace e non in un’altra tragedia dei popoli.

[1] Vedi in Primo Piano/Immigrazioni, Alessandra Calanchi “Persona disinformata sui fatti” del 21 giugno scorso

[2] Vedi: Africa Express.info.

[3] Vedi: Treccani oppure Wikipedia.


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