Dalla Terra alla Luna: il Ponte sullo Stretto di Messina
3.300 metri di un sogno avveniristico. Un preventivo spesa di circa 5 miliardi di euro. Dubbi ed incertezze sul più “grosso” progetto pensato e voluto dalla dinastia berlusconiana. Sull’argomento, intervista a Saro Visicaro, uno dei responsabili di messinasenzaponte.it
Se un giorno dovessimo avere l’incombenza di essere testimoni, in questo avvio di XXI secolo, alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, quel giorno, qualsiasi conseguenza che potesse ricadere sulle nostre vite, avremmo la possibilità di indirizzare le nostre rimostranze contro una fonte ben definita: la Legge n. 443 del 2001. Molto più elegantemente definita: Legge Obiettivo.
Questo prodotto dell’era berlusconiana, che si è avvalso della preziosa collaborazione dell’ex (o è ancora in carica?) Ministro dell’Economia e Finanza, Tremonti; del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Lunardi; del Ministro delle Attività produttive, Marzano; del Ministro dell’Ambiente, Matteoli e della firma in calce del Guardasigilli, Castelli, è nato il 21 dicembre del 2001.
L’intento era quello di semplificare l’annosa burocrazia decisionale delle Regioni, "...in materia di infrastrutture pubbliche e private e di insediamenti produttivi strategici e di preminente interesse nazionale da realizzare per la modernizzazione e lo sviluppo del Paese", come cita l’art.1, comma 1 della legge 443/2001.
Rimarrà una magra consolazione, ma la possibilità di conoscere a priori, la fonte di questo parto legislativo, forse, avvicinerà gli abitanti delle due sponde dello Stretto, molto di più del Ponte stesso, che ambisce a questo ruolo. Ma se anche questa eventualità dovesse tradire le aspettative, un destino comune potrebbe accomunare le 250 realtà diverse del resto di Italia, inseriti da questa legge in una lista di interventi da destinare sul territorio nazionale, le cui conseguenze, non sono state del tutto chiarite.
E’ certo l’ammontare della cifra che, per motivi misteriosi, sembra destinata ad essere “doverosamente” spesa. Si parla di 120 miliardi di euro (232.352.400.000 lire, per i nostalgici!). Con queste cifre dai molti zeri, i 5 miliardi di euro destinati alla costruzione del Ponte sullo Stretto sembrano irrisori. Sembrano.
Poi, però, la mente ci riporta ai 5 miliardi e mezzo previsti per la realizzazione della Salerno-Reggio Calabria, con i risultati poco incoraggianti che hanno riempito le pagine dei giornali negli ultimi mesi. Perché, scindere la vicenda Ponte dalla Salerno-Reggio Calabria, è opera ardua e rischiosa. Vista la stretta correlazione tra le ipotetiche motivazioni, che giustificano la “creazione” del primo e l’ammodernamento della seconda, sarà difficile spiegare al mondo di turisti, che invadono il sud Italia, quale logica giustifichi 10 miliardi di euro (5 del Ponte e 5 dell’autostrada A3) se i 443 km non rappresentato, ad oggi, una sicurezza viaria. Timori giustificati dai restrittivi limiti di velocità (80 km/h ed anche 60 km/h in alcuni tratti) che appaiono alquanto “strani” se abbinati a rettilinei, molte volte in discesa, di quella che impunemente, viene chiamata: autostrada.
Questi dilemmi sembrano essere stati sciolti dalla Igli S.p.A., costituita da Gruppo Gavio, Gruppo Techint, Autostrade spa, Efibanca e Sirti e con i capitali di Gemina, Banca Popolare di Milano, Assicurazioni Generali S.p.A. e Lazard. Un insieme di cordate finanziarie, conosciute semplicemente con il nome di Impregilo. In pratica, la società che, già impegnata sulla Salerno-Reggio Calabria, da ieri è stata nominata unico General Contractor per la costruzione del Ponte. Per ottenere la nomina, la Impregilo ha applicato uno sconto del 12,33% sul base d’asta originario di 4,43 miliardi di euro, fissando la sua proposta a 3,88 miliardi e ha addirittura promesso che, per il completamento dell’opera, le saranno sufficienti circa 70 mesi.
Questi dilemmi diventano problemi, se oltrepassiamo questo lembo di mare, sia con il ferry-boat che sul ponte. Perché, da questa parte, c’è una città che, giustamente è stata definita un “verminaio”, visti i sotterfugi e gli accordi sottobanco fatti tra i vari strati dell’amministrazione, dell’università e del malaffare.
Una città conosciuta al resto del paese, dove puoi finire schiacciato dai Tir che scendono per il Viale Boccetta, mentre ti stai recando alla vicina Facoltà di Magistero. Una città dove si diventa medico, perché questo attributo rappresenta il trampolino di lancio per una “sana” e sicura carriera politica nei paesi della provincia. Una città che, di questi dottorati in medicina dai dubbi meriti, paga lo scotto di giovani strappati alla vita per interventi chirurgici, che nel 2005 definire “stupidi”, è quasi scontato.
Una città dove, chi è stato preposto per risanare le sorti economiche dell’Ente Fiera, è stato arrestato per peculato e truffa ai danni dello Stato. Una città che, da due anni aspetta un sindaco che dia un senso di normalità alla sua quotidiana amministrazione. Una città dove, chi si è adeguato, è rimasto ad osservare lo scempio che l’attanaglia, e chi non l’ha fatto, è già andato via. Una città che dal 1908 aspetta un altro terremoto per fare un po’ di pulizia.
Una città per la quale, alla luce delle sue annose "faccende", che abbiamo provato a sintetizzare, l’idea della costruzione del ponte sullo Stretto non necessita di preoccupazioni sull’impatto ambientale, sulla sorte degli abitanti delle due sponde, su quella di chi lavora sui traghetti, sulle conseguenze di uno scisma sismico o su come possano essere impiegati, in alternativa, i 5 miliardi di euro.
Quest’idea non necessita di pareri confortanti del Consiglio di Stato per capire che, la latitanza dei nostri governanti sulla risoluzione dei malanni dell’intera isola, sta creando un divario sempre più ampio che, nessuno megaprogetto a campata unica di 3.300 metri potrà mai colmare.
Sull’argomento, qualche giorno fa, abbiamo intervistato Saro Visicaro. Impegnato da oltre 30 anni in lotte ambientaliste e pacifiste, Saro Visicaro ha realizzato il sito messinasenzaponte.it con la collaborazione del Comitato "La Nostra Città".
Se dovesse semplificare in poche parole, pur essendo difficile, le ragioni del NO al Ponte, quali sono per lei le motivazioni più importanti per manifestare contro questo progetto?
Il ponte non si potrà realizzare per mancanza di capitali sufficienti e per carenza di progettazione esecutiva. Questi due elementi, se fossero chiariti e spiegati, potrebbero convincere anche coloro che per motivi vari sono favorevoli alla realizzazione ed hanno ancora un briciolo di onestà intellettuale.
Messina è conosciuta come la "provincia babba", anche se questo attributo è facile associarlo alla passività dei cittadini di fronte agli eventi, che hanno sconvolto la città negli anni. Come hanno reagito i messinesi alla possibilità della costruzione del Ponte?
I messinesi che hanno reagito alla ipotesi della costruzione del ponte sono quelli che hanno avuto la possibilità di informarsi e documentarsi. In troppi però hanno come unica voce di informazione o la Gazzetta del Sud, diretta da Calarco che è coinvolto nella società stretto di Messina spa, oppure le emittenti locali che non si sbilanciano mai.
Di contro, quale è stata la reazione della parte calabrese dello Stretto, visto che il progetto porterà delle conseguenze anche sull’altra sponda?
In Calabria c’è stata una maggiore resistenza da parte delle istituzioni. Non grandi cose ma qualche elemento positivo come quello emerso dal Comune di Villa S. Giovanni.
Quando si parla di “costruire”, in una realtà come quella di Messina, la mente ricade per inerzia agli “interessi” della mafia sulla possibilità di mettere le mani su una grossa fetta di finanziamenti pubblici e privati. Quale è il suo parere in merito?
La Mafia è ormai dentro le istituzioni e quasi tutti i partiti politici. C’è quindi convergenza piena d’interessi tra le cosche calabresi e siciliane e i “colletti bianchi.” A loro non interessa la realizzazione del ponte ma l’apertura dei cantieri e lo scorrere dei fiumi di danaro. Impregilo e Astaldi, le due imprese concorrenti per l’appalto, conoscono benissimo, per esperienza diretta, i meccanismi che legano mafia, politica e appalti.
Come, secondo lei, potrebbero essere impiegati i capitali destinati alla realizzazione del Ponte, al fine di dare un aspetto migliore alla città? Si è parlato di progetti abbandonati nei cassetti della burocrazia, dopo che il Ponte è tornato di moda. Può citarne qualcuno?
Messina e Villa S. Giovanni sono invase quotidianamente dal passaggio di oltre 3.500 tir. Negli ultimi 30 anni sono stati bruciati progetti e miliardi per risolvere un problema che i traghettatori privati non vogliono venga risolto. L’elenco delle altre priorità sarebbe troppo lungo da riportare.
Università nelle mani di un potere occulto, comune commissariato da quasi due anni, l’Ente Fiera protagonista di vicende di peculato, il tram che ha peggiorato la circolazione stradale, i TIR assassini sul Viale Boccetta. Anche la squadra di calcio in serie A, con la quale si è provato a coprire i problemi veri della città, ha dimostrato di nascondere lacune poco chiare. Ogni anno personaggi della cultura, dello spettacolo o della politica lasciano la città. Uno scenario sconsolante. Come vede il futuro di Messina?
Nerissimo. Basta riflettere sul fatto che i partiti della sinistra hanno scelto come candidato a sindaco quel Francantonio Genovese che è socio in tutte le attività del gruppo finanziario dominante a Messina. Ovvero traghetti, calcio, alberghi, cultura, informazione, impianti sportivi, grande e piccola distribuzione, finanza, ecc. Una prospettiva fotocopia di quella del cavaliere nazionale.
(Messina 8 ottobre 2005)
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Questa nazione ha dimostrato di non saper crescere.. Il ponte è l’emblema della sconfitta della ragione e anche del lavoro intellettuale dei nostri politici. Anzi, penso che di intellettuale in Italia rimanga ben poco. Apposta i musicisti accumulavano partiture nei bauli: per i tempi che vengono! per istruire le menti alla bravura! Cosè la bravura? E’ il concetto stesso di sfatare i miti della creatività, riuscendo ad entrare nella struttura.. Allora ognuno di noi deve fare il proprio lavoro bene? altro che guadagni! cosa servono i guadagni? Chiunque ha voglia di fare San Giuseppe nel Presepe deve ricordarsi che ai figli non si fa "terra bruciata". Quanta disonestà nell’egoismo, nella lotta disperata per un uovo che alla fine darebbe una bella gallina.. A sinistra: Mancanza di protagonismo e di talento, mancanza di spirito artistico, desiderio di omologazione, voglia di semplificazione, mancanza di spirito di ricerca e verifica. A destra: Eccesso di megalomania personale, poco senso di valutazione dell’ostacolo, mancanza di codice di comportamento, mancanza di valori culturali moderni, voglia di passato. In Italia c’è una grande contrapposizione che rende ogni sforzo costruttivo, pura chimera. Nel segno dell’arretratezza, si svolgono battaglie ormai annose, sterili, autodistruttive. Ora abbiamo un gran tema: La proliferazione della politica, dovuta a interessi personali nel falso proposito di sovvertire le sorti dell’ Italia. Con la scusa di governarci, invece, si fanno affaroni, e: "ch’a scusa du figliolu a mamma s’ suca l’ovu!". Mi viene in mente L’Irak, alle guerre intestine laggiù, e penso che l’Italia è circa la stessa cosa, diamo tempo al tempo... Chi deve sentirsi miserabile lo faccia! tempo ne abbiamo avuto per imparare che chi inquina prima o poi beve l’acqua! Difatti lo spreco è solo figlio dell’immoralità. Guardiamo gli altri per capire che la stragrande maggioranza della gente è buona. L’avidità è una malattia, non una virtù. Ora i nostri occhi sono puntati contro chiunque dia messaggi di immoralità. Nessuno deve sognarsi di piegare il giudizio (è come voler andare in Paradiso con una valigia piena di soldi). Ma io non parlo del Paradiso dopo la vita, parlo di essere felici rendendo gli altri infelici.. Ma di più è il proprio giudizio che deve spaventare, di essere solo dei bambini distruttori e palesemente incapaci di far parte di un seppur minimo ingranaggio.
IL GRANDE BLUFF DEL PONTE E LO SPRECO DI DANARO PUBBLICO.
Lo sapevate che Beppe Grillo è anche opinionista dell’edizione italiana dell’autorevolissimo Wall Street Journal? Leggete cosa scrive oggi: “Sparare sul ponte di Messina è come sparare sulla Croce Rossa, lo capisce anche un idiota che non serve a nessuno, anche se è utile agli interessi di qualcuno. Dopo le leggi ad hoc, si fanno pure le opere ad hoc. (...) I 3,88 miliardi di euro (l’offerta avanzata dall’Impregilo per aggiudicarsi la mega commessa, ndr.) sono nostri, perché spenderli per un’opera inutile? I nostri dipendenti, incapaci di gestire il nostro debito pubblico, prima di spendere i nostri soldi per il ponte dovrebbero giustificarne il ritorno, l’utilità, gli impatti ambientali, la fattibilità.” L’esito della gara che assegna la commessa a Impregilo era scontato. Il gruppo, che ha presentato una clamorosa offerta al ribasso, già giudicata “anomala”, è - guarda caso -patrocinato dallo stesso studio legale della Società Stretto di Messina. Se poi andate a guardare il bilancio di Impregilo (disponibile per tutti su Internet) scoprirete che è un colabrodo e che la società è in cerca di tappi per turare le falle. Altro che affidamento per grandi capacità tecniche...!
L’affidamento contrattuale, in ogni modo, c’è stato, ma “ovviamente, non significa che l’opera sarà realizzata secondo i piani e i dati formali previsti dall’offerta vincente" - scriveva ieri il "Sole24ore". "Mille - aggiungeva - sono gli ostacoli che possono frapporsi ancora nella realizzazione dell’opera". Per procedere all’aggiudicazione definitiva, bisognerà, infatti, aspettare almeno fino a gennaio.
Ma il ponte - quello vero - non si farà. In fondo, in fondo non ci crede più nessuno. E’ sparito dal Dpf, la nuova pesante finanziaria di Tremonti. La "Padania" tuona contro. All’interno dello stesso Polo - propaganda a parte - non è visto di buon occhio e nessuno lo difende apertamente. Pensano solo ad una “prima pietra” elettorale. La “Fabbrica” di Prodi lo ha definitivamente cancellato dal programma per il prossimo governo. L’Unione è contraria al 99% (finalmente anche D’Alema si è schierato). La Regione Calabria ha detto “no”. Il Comune di Villa San Giovanni si oppone da anni. Al Comune di Messina la maggioranza dei consiglieri è contraria e la “neonata” lista rosso-verde preannuncia già l’occupazione dei cantieri, se mai dovessero sorgere. Nel Consiglio Comunale di Reggio Calabria - sindaco e giunta latitanti per l’occasione - appena qualche settimana fa si è consumato un vero e proprio processo alla Stretto di Messina Spa. Procedimenti giudiziari, che riguardano la troppo rapida e leggera concessione dell’ok alla valutazione di impatto ambientale, sono in corso. L’Unione Europea deve ancora esprimersi su diverse e delicate questioni che riguardano la legittimità della “legge obiettivo”. Pendono ricorsi sulla legittimità della stessa procedura di gara per l’assegnazione del “contractor”, inficiata da doppie appartenenze ed intrecci di interessi.
Soltanto il dott. Pietro Ciucci esulta, accompagnato da un inspiegabilmente trionfalista ing. Lunardi, cui la finanziaria ha tagliato fondi per strade (vedi Anas) e grandi opere. Ma nemmeno la Borsa - cinica e volubile - ha applaudito: soltanto uno 0,69% di miglioramento per le Impregilo ordinarie nella giornata di festa per la vittoria del 12 ottobre ed un crollo del -5,27% (dopo essere scesi al -10%) alle ore 20.00 del 13. Titolo sospeso per eccesso di ribasso. “Gli operatori parlano di scetticismo sull’effettiva costruzione del ponte o sui costi del progetto.” (Reuters, Borsa italiana). Nessuno ritiene possibile che con il ribasso del 12% sul costo annunciato dalla Stretto di Messina l’opera sia realizzabile. Tutti invece paventano una clamorosa speculazione. Per contro Astaldi, che ha perso la gara, promette battaglia e sale in borsa. “Soldi on-line” commenta: “Pollice verso per Impregilo... Ne vedremo delle belle?”
Partirà, forse, con il 2006 la progettazione, che sarà fatta dallo studio danese Cowi, e non si sa quale sarà l’esito di un disegno esecutivo che sconta mille difficoltà di ordine tecnico (alcune insormontabili, a detta dei maggiori esperti) e ben 35 costosissime prescrizioni di ordine ambientale. Intanto, però, partono altri appalti per monitorare un’opera che non verrà mai realizzata.
E i soldi? Questo è il punto. I soldi non ci sono. Il primo 40% del fabbisogno, pari a 2,5 miliardi, sarebbe dovuto arrivare attraverso l’aumento di capitale della Stretto di Messina già deliberato, ma questo è stato realizzato nel 2003 solo per la prima tranche di 300 milioni. Oltre questi - che sono soldi pubblici della Fintecna (ex Iri), interamente controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, ed in parte già spesi per propaganda e prebende - non c’è niente altro nel borsellino che amministra Ciucci. Ma si tratta di distribuirli e spenderli fino all’ultimo euro. Poi?... Poi si chiude. Ecco il grande bluff a danno dei contribuenti. Alcuni si preoccupano per le eventuali penali da pagare in caso di cancellazione del progetto e sostengono - avanzando un ricatto - che non si può tornare indietro. Non è vero. Ci vorrà tempo prima dell’aggiudicazione definitiva e prima della presentazione di un progetto definitivo, che si dovrà confrontare con le valutazioni e l’opposizione delle istituzioni locali, con la conformità con un piano finanziario al ribasso, con una nuova eventuale valutazione di impatto ambientale.
E’ dunque necessario - come sostengono le associazioni ambientaliste ed i comitati - che la forte mobilitazione contro un progetto assurdo, dannoso ed inutile, prosegua e si ampli. E’ necessario che la Regione Calabria dia esito concreto ed immediato al suo no. E’ necessario che il maggior numero possibile di Comuni calabresi e siciliani, messi all’angolo dalla “legge obiettivo”, dichiarino pubblicamente il loro no, come ad esempio ha fatto la sindaca di Cosenza, Eva Catizone. E’ necessario che ogni cittadino dotato di buon senso faccia sentire la propria voce per impedire che si continui a sprecare danaro pubblico e la si smetta di prendere in giro gli italiani.
Osvaldo Pieroni, Palmi 14 ottobre 2005
Noi Propontisti e favorevoli alle infrastrutture quali, Terzo Valico, Linea AV/AC Torino-Palermo (col ponte sullo stretto), Ponte Sullo Stretto in se, raddoppi ferroviari, metropolitane, MOSE, autostrade, gallerie e viadotti, interramenti, stazioni etc. Ripudiamo il vostro scetticismo; i vostri documenti sono privi di molti approfondimenti, e non sapete niente su Impregilo più di quanto le fonti più vicine alla cordata ne sanno. Svegliatevi, arretrati ! W LO SVILUPPO, GUARDO IN FACCIA IL FUTURO.
Ormai comunque si deve fare, perchè IMPREGILO, il vincitore dell’appalto che si è concluso il 12 Ottobre del corrente anno vuole i suoi soldi: essi saranno ricavati dai pedaggi e dalle tasse ferroviarie, da parte di coloro che lo attraverseranno. Ciò implica che il ponte dovrà essere completato per i ricavi netti, necessari fino al 2040 a coprire i costi del ponte. Impregilo ha ottenuto un buon ribasso del 12,33%perchè ha fatto bene i conti, e sanno cosa fare. Il ponte sarà valutato per 3,88 €. Loro hanno la strategia per il piano finanziario ! IMPREGILO è una delle migliori ditte appaltatrici del mondo, che ha reso possibile la realizzazione di altre infrastrutture nel mondo quali il Ponte Del Bosforo in Turchia Europea, per esempio. IMPREGILO sta realizzando il Terzo Valico, La Metrò Di Napoli, una delle sue ditte in cordata la Sacyr Vellehermoso ha vinto la gara per la Metrò di Palermo, ed altro ancora.
Eccovi il sito:
Si potrebbe anche decidere di non farlo subito, ma la IMPREGILO vorrà comunque essere risarcita, dato che ha firmato il contratto relativo alla realizzazione del ponte nel rispetto dei tempi previsti. In questo caso la tassa sulla penale (nel caso alquanto improbabile che non lo inizino a costruire nel 2006) ammonterebbe esattamente quanto il costo dell’intera opera, da ratificare manmano che si rimanda la sua costruzione fino al suo prezzo totale. Le conseguenze sarebbero disastrose, perchè da un lato il Sud non avrebbe l’opera che gli consente di abbattere i tempi di attraversamento di quel buco che sussiste da sempre tra Messina e Reggio Calabria, eliminando anche i disagi dovuti al vecchio sistema di attraversamento, in buona parte dell’anno congestionato dai continui afflussi di traffico. Per non parlare degli ingenti fondi che lo Stato Italiano (e quindi noi) dovrebbe comunque sborsare per pagare la penale. E quindi questa volta sarebbero gli italiani stessi a dover pagare di tasca propria, invece di estinguere il costo del ponte coi pedaggi sul suo attraversamento, quando sarà attivo (come da programma di Impregilo). Ormai hanno deciso di farlo, pertanto le vostre eventuali proteste si trasformerebbero in grosse stupide risse, nelle quali i danneggiati sarete solo voi. Ogni resistenza è inutile !
Non possiamo fare a meno delle opere del terzo millennio, TAV compreso.
A questo punto io "Personalmente" preferisco che il ponte si faccia, una volta che il punto-di-non-ritorno è stato raggiunto e sappiamo ormai chi lo realizzerà.
PONTE SUBITO !
Noi Propontisti e favorevoli alle infrastrutture quali, Terzo Valico, Linea AV/AC Torino-Palermo (col ponte sullo stretto), Ponte Sullo Stretto in se, raddoppi ferroviari, metropolitane, MOSE, autostrade, gallerie e viadotti, interramenti, stazioni etc. Ripudiamo il vostro scetticismo; i vostri documenti sono privi di molti approfondimenti, e non sapete niente su Impregilo più di quanto le fonti più vicine alla cordata ne sanno. Svegliatevi, arretrati ! W LO SVILUPPO, GUARDO IN FACCIA IL FUTURO.
Ormai comunque si deve fare, perchè IMPREGILO, il vincitore dell’appalto che si è concluso il 12 Ottobre del corrente anno vuole i suoi soldi: essi saranno ricavati dai pedaggi e dalle tasse ferroviarie, da parte di coloro che lo attraverseranno. Ciò implica che il ponte dovrà essere completato per i ricavi netti, necessari fino al 2040 a coprire i costi del ponte. Impregilo ha ottenuto un buon ribasso del 12,33%perchè ha fatto bene i conti, e sanno cosa fare. Il ponte sarà valutato per 3,88 €. Loro hanno la strategia per il piano finanziario ! IMPREGILO è una delle migliori ditte appaltatrici del mondo, che ha reso possibile la realizzazione di altre infrastrutture nel mondo quali il Ponte Del Bosforo in Turchia Europea, per esempio. IMPREGILO sta realizzando il Terzo Valico, La Metrò Di Napoli, una delle sue ditte in cordata la Sacyr Vellehermoso ha vinto la gara per la Metrò di Palermo, ed altro ancora.
Eccovi il sito:
Si potrebbe anche decidere di non farlo subito, ma la IMPREGILO vorrà comunque essere risarcita, dato che ha firmato il contratto relativo alla realizzazione del ponte nel rispetto dei tempi previsti. In questo caso la tassa sulla penale (nel caso alquanto improbabile che non lo inizino a costruire nel 2006) ammonterebbe esattamente quanto il costo dell’intera opera, da ratificare manmano che si rimanda la sua costruzione fino al suo prezzo totale. Le conseguenze sarebbero disastrose, perchè da un lato il Sud non avrebbe l’opera che gli consente di abbattere i tempi di attraversamento di quel buco che sussiste da sempre tra Messina e Reggio Calabria, eliminando anche i disagi dovuti al vecchio sistema di attraversamento, in buona parte dell’anno congestionato dai continui afflussi di traffico. Per non parlare degli ingenti fondi che lo Stato Italiano (e quindi noi) dovrebbe comunque sborsare per pagare la penale. E quindi questa volta sarebbero gli italiani stessi a dover pagare di tasca propria, invece di estinguere il costo del ponte coi pedaggi sul suo attraversamento, quando sarà attivo (come da programma di Impregilo). Ormai hanno deciso di farlo, pertanto le vostre eventuali proteste si trasformerebbero in grosse stupide risse, nelle quali i danneggiati sarete solo voi. Ogni resistenza è inutile !
Non possiamo fare a meno delle opere del terzo millennio, TAV compreso.
A questo punto io "Personalmente" preferisco che il ponte si faccia, una volta che il punto-di-non-ritorno è stato raggiunto e sappiamo ormai chi lo realizzerà.
PONTE SUBITO !
Ma chi ci andrà sul ponte? Mi pare che il servizio militare non è più obbligatorio! Mi pare che al nord tira l’aria di un miliardo ad appartamento! E mi pare che al sud ci leveranno tutti i soldi, perchè servono al nord! Insomma, c’è un ponte nel futuro della Sicilia, ma per ora, servirebbe l’analisi della nostra situazione! Ma allora perche parliamo? perchè siamo andati a scuola? io mi ricordo che a scuola c’eravamo i bravi e gli asini.. E mi ricordo che c’era tanta gente, che di scuola non capiva proprio nulla.. La maggior parte, refrattari a ogni insegnamento! eppure, chiedevano il diploma! ma di chè?... In realtà cercavano il potere! e cioè: IL POTERE DI DIMOSTRARE DI ESSERE I PIU’ BRAVI ! (come si può non piangere!) Ora il tempo è galantuomo.. Nessuno di quella classe si è laureato, pochi hanno avuto "il posto". La Sicilia ha poche probabilità di successo, perchè anche i più bravi, quelli che potevamo anche costruire i dischi volanti, siamo stati distrutti, per il luogo comune che dove c’è il sole, c’è l’ozio e il vizio (però ci sono quelli che alzano i pesi). Ma io mi chiedo come possono gli africani lavorare a 50 gradi per 12 ore al giorno! e allora ? allora sono più bravi di noi! ..Facciamo fare al sole! dove non c’è il sole, c’è la morte.. Nessuno può sognarsi di andare a uranio! Il ponte sullo stretto è una bella cosa, ma in Sicilia manca totalmente quel patrocinio tanto predicato da 50 anni. Noi siciliani vorremmo essere amati in un altro modo. Vorremmo che questa terra fosse autosufficiente industrialmente per un eventuale divorzio..(e a questo punto non servirebbe nessun divorzio!)... Oppure vorremmo un contratto di assistenza per altri mille anni.. A quelli del nord interessa una sola cosa: (ma io non so cosa! forse vogliono venire a cantare nelle trombe delle scale!(..La Scala!)) speriamo che continuino a fare esperimenti.. ma quegli esperimenti, mi pare che si avvicinino sempre più alla nostra pelle (io parlo di falsi esperimenti svoltisi da cento anni per farci passare tutti per il fuoco della gloria! in pace e in guerra! ma chi lo ha chiesto!). E’ una sventura nascere in Sicilia (oppure è una sventura nascere sotto uno Stivale Verticale)... (Italia viene da vitalia, vitello.. Il nord è il posto dei vitelli: lì non hanno mai avuto il problema dell’acqua, anche in Agosto c’è cibo per i vitelli. Questa è la prova che noi non li abbiamo mai cercati, loro sono venuti sempre (con la pancia piena) ad arruolarci.. Il nostro riferimento è ormai il nord. E’Il nostro aspirato "status simbol", il nostro alter-ego. Non potremmo vivere senza i pantaloni integri, o le scarpe quasi nuove..(e la macchina lucida e potente?) Anche a noi la colpa di essere poco saggi e furbi (e SUPERIORI) da svincolarci da tante ipocrisie. Perciò d’ora in poi mostriamo la nostra vera indole: rompiamo col gioco sociale e le convenzioni! TUTTI IN MUTANDE !.. perchè solo così vedranno le nosre miserie, la vergogna, la nostra natura di esseri poco intelligenti, inferiori!....Dobbiamo comportarci tutti da saggi! tutti come San Francesco! poverissimi! (ma onesti.. e pentiti dei nostri gravi peccati di scansafatiche, figli di internet, da 50 anni!). Vedete che forse siamo normali!!! forse siamo come voi: deboli, poco intelligenti, ignoranti, minchioni, siamo anche degli errori se volete!) Però di giudizio ne abbiamo! è il sole che organizza tutto! ..E le nostre donne? ..Ma qui ci sono certe perfezioni che quasi sono le nostre padrone! e da voi? (queste sono le nostre anime! ..e a voglia noi a studiare il perchè! e voi avete visto solo qualche "miss"!)............... Sotto a chi tocca!........... (tratto dal libro "La vita venne da nord, e noi a chiamarla da tutt’altra direzione". Con riferimenti a: "Con la vigliaccheria ci facciamo la birra!", e: "Alla fiera dell’est, per tre soldi, il Sole tutto, mio padre comprò!", e: "I nostri fratelli Maggiori" )..........
Amico, la colpa dei disagi al sud deriva dall’incapacità del centrosinistra, la quale ha messo un freno allo sviluppo del paese da oltre cinquant’anni. In cinque anni il governo attuale sta accelerando le grandi opere per la loro realizzazione, senza contare quelle che sono già state fatte (TAV, A20), e quelle che si stanno già facendo (MOSE, A3). E’ vero, è proprio vero che lo sviluppo passa anche sulle grandi opere, ambizioni a parte. Spero che vi ricrederete, come mi son ricreduto io. Il centrosinistra si lamenta che il centrodestra fa queste cose, polemizzando inutilmente, e gettando questi buoni propositi in una marea di dubbi stupidi e senza capo ne coda. Se i democratici di sinistra sono così bravi, allora perchè non sono riusciti a portare a termine nessun’opera nella seconda metà del XX secolo ? Io mi baso sui fatti, e solo sui fatti. E sono anche stufo di sentire assurde opposizioni-guida, che portano solo ad un declino della società, relativa alle iniziative per il paese. E tu, da che parte stai ? Buoni o Cattivi ? Io voto SOLTANTO per un partito che mi garantisce un progresso sul relativo paese, ovvero la nostra Italia. Sai come la chiamo quella situazione in cui due paesi dello stesso calibro hanno differenze notevoli, ovvero che uno è più sviluppato dell’altro ? La chiamo Disparità, che è qualcosa di perverso, attribuito teologicamente ad alcune perdizioni. Come si sviluppano altri paesi della nostra Europa e del mondo, deve svilupparsi anche l’Italia.
Io sono per le pari opportunità.
Io sono un musicista... Mi intendo di altre cose, però, per me ogni cosa deve passare per l’argomento Armonia.. Si dice: Armonia nell’entropia.. Ossia, che nulla si può fermare, ma in ciò sta il concetto del successo o dell’insuccesso. Se uno si mette sullo strumento per fare rumore, c’è poco da fare... Magari potessi portare tutti gli argomenti sul "piano" musicale! Però se debbo essere sincero, mi sento felice di avere avuto molte opportunità dal destino per portare a compimento il mio progetto di divenire una fonte di molte cose oltre alla musica.. Il concetto appunto è dovuto all’istinto chiamato Armonia, quella cosa che ci rende autentici, responsabili, equilibrati, compiuti, irripetibili, e totalmente inafferrabili. Penso che molti scienziati guardano nel mondo dell’infinitamente piccolo per cogliere cosa è l’universo. Ma è tutto così sfuggente che un giorno si ritroveranno a guardare qualcosa che è la loro stessa pupilla.. Appunto nell’apparenza nulla si vede, ma dentro di noi si svolge la forza misteriosa che ci condanna o ci assolve per sempre, e questo, nel senso del nostro Dio esistenziale, che ci guarda sempre attento a condizione che si "suoni bene". Restare soli appunto è il dramma eventuale.. Come vede, non sono nè di destra nè di sinistra, però, si faccia spazio a chi parla poco e si fa capire appunto con il linguaggio delle emozioni. Mai ascolterò musica senza senso! da parte di gente che non conosce nessuna delle virtù che possono portare a produrla. Io ascolterò prima il mio maestro che mi spiega cosè la musica, ascolterò tali oggetti, e poi, a suo tempo tenderò mille ragnatele per catturare pensieri ancora più struggenti. Questa è la strada che porta a produrre le meraviglie che vediamo! E’ "entrare" appunto "nella struttura". Di solito chi non sa suonare, si stufa presto di strimpellare.. ma se è vero che si può interrompere anche la suonata altrui, non è tanto facile ritrovare chi ci può guidare a individuare certi tesori.. Il mondo finisce, e la musica più bella non si è suonata.. Ognuno di noi, lo sa che le cose belle sono la vita stessa, ognuno di noi vorrebbe essere chi ne ha trovate, per questo, bisogna far suonare anche gli altri: per tentare di rubare ciò che da soli è difficile capire. Le auguro di ingranare bene i suoi argomenti.. Le auguro di saper aspettare i momenti giusti per capire.. Le auguro di accettare il tentativo altrui di far bene ciò che Lei chiede.. Non le auguro di fare come i Santi che nel Disegno del Divenire, dimenticavano il loro corpo in balia delle ferite che Dio dà a chi fugge questo mondo e le tentazioni di piegare il giudizio. Ciò che può rivelarsi appunto una ribellione ai Suoi Disegni che sono sempre magnanimi e pieni di cose buone (è Lui che eventualmente rischia di più!)........ Salute
Bravo. Allora se la cosa non ti "stona" sappi che solo gli artisti più colti e bravi hanno un successo latente. Gli altri magari sono acclamati dal pubblico fino a quando non compongono più niente, o roba che non si attinge al contesto musicale (metrica errata, contenuto inadeguato). Poi accade che molti di loro, di quelli non esperti escono dall’uscita posteriore dell’auditorium, e poi sono costretti ad abbandonare il palco per sempre (caso comune nei flops); eppure alcuni di loro si fanno rivedere. Così vale per i costruttori ed altre imprese. Quelle più esperte ottengono maggiori risultati, ed anche l’impegno è importante: se ci si mette con più impegno si raggiunge qualsiasi risultato. Ecco perchè ad esempio Impregilo doveva vincere la gara d’appalto per aggiudicarsi la responsabilità per la costruzione del ponte più grande del mondo, poichè chi "suona" da anni, porta con se la chiave giusta per il successo. Questa volta però l’arte non è quella di comporre musica, bensì quella di costruire. Anche gli architetti più qualificati sono artisti, nel senso che disegnano qualunque opera utile che serve per l’umanità, con un tocco di stile. Suonare e costruire sono comunque due cose diverse. Ma hanno in comune l’esperienza, che appunto attribuisce a loro una qualità sui lavori da svolgere in seguito. Infatti ci avrei scommesso che Impregilo avesse vinto la gara d’appalto... proprio come un mio artista preferito che vince un trofeo al Festival Di Sanremo. Se vogliamo introdurci in tema teologico, sappi che Dio ha creato l’uomo affinchè esso possa anche comunicare coi suoi simili per migliorare il mondo (non per distruggerlo, come purtroppo molti disonesti fanno; infatti ecco le condizioni del nostro pianeta). Disse il signore: andate e moltiplicatevi... e questo ha comportato problemi per aver violato alcuni comandamenti e non aver saputo proteggere i tesori all’uomo più cari: la terra, l’acqua e l’aria. L’uomo purtroppo distrugge. Eppure l’uomo di cose giuste ne fa pure, per esempio i ponti, che uniscono due civiltà, o avvicinano alcune comunità isolate, o relativamente isolate come nel caso dello stretto di Messina. Se vogliamo includere il ponte come opera fatta a fin di bene, anche se fa poco contesto con la religione, io approvo appieno. Il ponte ha lo scopo di unire due popoli dello stesso rango o diverso e non di dividerli, come nel caso del muro di Berlino. Tanto è vero che il papa Giovanni Paolo II disse: "Non fate i muri, fate i ponti" in occasione dell’abbattimento del muro di Berlino all’inizio degli anni ’90. Io mi baso solo sui fatti, e cerco informazioni di qualità buona, per avere una certezza o quantomeno una garanzia che il ragionamento di ciascun’essere umano stia al passo con l’umanità in se. E’ per questo che io politicamente non voterò mai per un partito che induce a ragionare in maniera sinistra, cioè sbagliata. Come nel caso del Centro-Sinistra, che non ci garantisce niente per il futuro del nostro paese, ovvero del nostro popolo. Io sto sempre alla parte destra delle buone iniziative, che non c’entra il fatto di stare alla destra del Signore. Ora vi devo lasciare. A buon rendere.
"De tous les actes, le plus complet est celui de costruire" Paul Valéry
In molte cose sono d’accordo, però i partiti non c’entrano.. E’ un modo di pensare che va in frantumi.. Purtroppo in Italia venne a mancare l’opportunità maggiore: I cervelli. Non si sa dove si siano imboscati.. Nel nostro paese mancano le idee nuove. Se si potesse dire che Leonardo D.V. non poteva essere contenuto nemmeno nell’attuale America, oggi non c’è nessuno o quasi che possa andare oltre i confini di una cultura paesana.. Eppure, mancano molte cose! E nemmeno penso si possa ormai cambiare gran chè, vista la forte sedimentazione creata dalla comune e resistente mediocrità.. Ormai dobbiamo condividere il bene o il male di tutte le tecnologie.. Non c’è orientamento alcuno ad evitare molte boiate, le cose che alla fine ci levano pure la salute e le motivazioni. Lei ha parlato di arte delle Costruzioni, in realtà non c’è nessun male in questo.. Il ponte in un altro contesto è indispensabile.. Nel nostro mondo vige la globalizzazione, però vige anche la legge della giungla. Se la Sicilia non sarà capace di un minimo di autarchia, sarà sempre come chi ha una pistola puntata.. Il ponte non centra, se l’Italia vuol fare questo dono a noi, ne siamo contenti. Ma dopo, chi ci garantisce il tempo di maturare? si ricordi che qua si è saltata la fase industriale, che al nord si viveva circa 100 anni fa. Secondo me, come le ho già detto, qua i cervelli non mancano, ogni tanto ne nasce qualcuno che non conosce latitudini. Per il nord vale questo: essere affrancati dalla fame con l’erbetta padana e dall’acqua abbondante del Po (e il mais?), ha fatto il miracolo.. Ma noi del sud siamo plagiati dallo "status" del nord, dal riferimento di molti standard di vita, che ora ci rendono paralizzati, e dipendenti da tutte quelle "macchinette" (e beni) che molto spesso sono tutt’altro che un simbolo di decenza sociale. Perciò parlo ad esempio che la civiltà ha raddoppiato in un secolo la vita media degli italiani. Il nord aveva il compito di creare le condizioni nel sud per l’autarchia tecnologica, oppure di continuare a mandare aiuti a fondo perduto.. Non ci voleva molto perchè LO STATO ci costruisse questa "polizza", bastava un ministero che impiantasse le fabbriche che ci sono al nord: in piccolo, per uso personale. Invece non abbiamo nessun potere d’acquisto su quel tipo di risorse.. Il nord, per "venderci" tutti i suoi prodotti ci ha resi "terroni", cioè senza capacità tecnologiche.. (lo stato ha creato le stesse burocrazie al sud quando al nord si arrivava alla civiltà post-industriale, ad esempio la "sterilizzatrice" legge Bucalossi). Ma certo, c’è stata (e c’è) una guerra in Italia: quella politica! Non vedo come assolvere i politici da l’eccessiva rissosità.. Da quanto c’è l’attenzione rivolta al "colore" folkloristico di molte riforme? per il persistere di queste bagatelle e categorie psicologiche, ognuno di noi dovrebbe sentire il suolo che striscia sotto i piedi: noi siamo proiettati in continuo, oltre la nostra normale andatura! noi tutti dobbiamo resistere a questi spintoni.. Non sappiamo da dove e a che prò sono.. La cosa certa, che i sistemi collassano, per vari fattori, ma anche che tale evento è a valanga, cioè non controllabile. Nessuno può sognarsi di pesare sulla struttura per divertimento, per vedere come va a finire. Ognuno di noi che parla italiano deve frenare di più e riflettere di non far male a quella parte del popolo che è autentica e portatrice di vita. Quella parte di noi che non si può programmare in laboratorio. Se leviamo le "poetiche" alla vita, si può pensare che cose importanti ne restino poche. Ma chi può vivere solo di quelle cose? Noi vogliamo essere spensierati, in salute, senza troppe malizie, o presunzioni.. Come nel passato: senza fissazioni o mutilazioni, lontano da tentazioni "rare". In tutta questa visione c’è solo posto per la Vita. A questo mondo c’è un solo modo per essere creativi: Essere più bravi degli altri, ma rimanere nella loro vicinanza.. Prendere di più ma dare anche di più. Uno che si conquista la stima delle persone oneste, è ripagato bene! Al sud ci sono grandi risorse, c’è tanta onestà.. Se poi uno dice che questo non serve: ma perchè allora ci facciomo forti con tanta abilità? E’ come l’artista che scappa dietro le quinte: a chi darà la colpa?... eppure sono tutti là, vogliosi di ascoltare. ............Ottime cose.