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Crash

Sull’utilità e il danno della storia per la vita

di Pina La Villa - sabato 25 marzo 2006 - 3295 letture

Anche segnali di fumo ha subito il crash di girodivite. Non so se avrò la pazienza di recuperare tutti i pezzi. In ogni caso non adesso. Perdere la memoria a volte può far bene. Azzerare tutto, ricominciare. Guadagnare in leggerezza.

Detto diversamente:

"sia nella massima sia nella minima felicità, è sempre una cosa sola quella per cui la felicità diventa felicità: il poter dimenticare o, con espressione più dotta, la capacità di sentire, mentre essa dura, in modo non storico".

(F. Nietzsche, Sull’utilità e il danno della storia per la vita, in Opere, a cura di G. Colli e M. Montinari, vol III, tomo I, Adelphi, Milano 1973)


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Crash per Cosmo
9 aprile 2006, di : Cosmo

Ieri, l’altro crash.. Una Certa Clerici dice: chi cerca di dare un senso alla propria vita rischia la pazzia.

(Avevo cercato sta benedeta in internet per scoprirle.. l’età, ed ecco che ritrovo il suo pensiero, nichilista) (Nietzsche?).

E certo, che chi tenta di prendersi quel famoso potere (che serve a comandare) e non ci riesce, rischia la follia. Allora, che facciamo? cerchiamo l’alleanza, il mercimonio col potere, con chi ce l’ha?

E’ l’unico modo per evitare il rischio di perdere la testa.

Federico Nietzsche, ci racconta la storia all’incontrario, il modo di ascoltare il senno del poi.

"..nel mio regno vi tengo assai consiglieri (oltre che molti cavalli), in modo che e nel modo che, capitando il vento e nel contempo la tempesta, ci leviamo come vele, verso altre mete e spiagge".

O cultura nichilista, per cui nulla vale se non il soprasserdere (in assenza d’altro), mi crogiuolo nel principio e nel comincio delle cose, finche il mio amore resta lì esanime e incolore, a tendermi i mille agguati. Resto in attesa di ulteriori disposizioni, finchè, non ho altra nomina da e del reggente.

Orsù o guazzabuglio.. Deh, la mia testa.. Una tregua all’indirizzo!

Il senso (della mia vita) sospeso tra cielo e terra. Un buzzurro, un ultrappeso, sconsiglia, vacilla, sbava, sbandiera la vergogna..

Il mio senso, il minimo dimostrabile, si acquieta, pensoso di mille peccati in attesa di commetterli, sotto l’occhio severo di chi te li vuol levare e salvare, staccandoti dalle orbite le camere annesse. Rendendo osceno ogni barlume di ovvietà, mascherandola con miriadi di parole facenti capo al capo, al testo, al fantasma inestinguibile dell’eccesso.

Ciao, portatrice di pacchi, e pacchettini, ti esonero dal compito arduo di reclamare cose ossessive e/o importanti.

Io ti caresso, solo nel nome dela saggessa..

(domani parlerò dei mille modi di essere beceri, di consumare piccole tragedie impunemente, e silenziosamente, vi consiglio di evitare tali individui, in tutti i modi, dato che trattasi di gente che trova appagamento a scegliere le proprie vittime tra la gente migliore, e mi raccomando di non giudicare la gente dalla loro faccia, giudicate la gente dal loro comportamento. Una particolare raccomandazione, va pertanto a taluni che sostengono questi piacioni: per una volta siate cattivi anche voi! è un dovere!)