Coscienze manifeste
Il “Manifesto del Partito Comunista” di Marx ed Engels: nuove chiavi di lettura oggi, nell’era della globalizazione.
Può sembrare una scelta anacronistica e quasi paradossale proporre oggi, nell’era “global" in cui ormai il capitale ha vinto, un libro come questo. Un libro piccolo piccolo che ha detto tanto però, e che ha cambiato la storia, anche se non come avrebbe voluto. Il Manifesto del Partito Comunista”, di Marx ed Engels, è il surrogato simbolo e fautore di un’ideologia che, quando è stata tradotta in pratica dagli uomini e dalla storia, non è mai riuscita a non negare la sua stessa essenza.
Eppure il principio da cui prendeva forma era la teorizzazione dell’uguaglianza prima, e (per ottenerla) la necessità di abolire il capitale poi. All’atto pratico però (almeno fino ad ora) è stata tutta un’altra storia. O quasi. “Utopia” è stata allora definita da molti l’idea comunista. Ma i danni cui sarebbe andata incontro la società del consumo se non avesse risolto in tempo le sue troppe contraddizioni (la povertà di molti per la ricchezza di pochi in primis) erano, purtroppo, tutti veri.
E così comincia ad esserci qualcuno che preferisce seguire un’utopia, piuttosto che accettare una realtà in cui un pezzo di mondo, pur di gongolare nell’oro, è disposto a ferire a morte ogni giorno quel pezzo di mondo che rimane, inesorabilmente, indietro.
Perché questa, oltre che l’era “global”, è anche l’era dei “NO global”, e di migliaia e migliaia di anime che iniziano a prendere coscienza del divario e a remare contro. E forse questo poco c’entra col comunismo, ma uguale è il punto di partenza (voglia di uguaglianza), e uguale è il nemico (il capitalismo). Solo che qui, a voler fare la rivoluzione, non è il proletariato,, ma la coscienza.
Così il “Manifesto” può diventare un interessante spunto di riflessione (come tantissimi altri libri lo sono) su quello che sta succedendo intorno a noi. Per la chiarezza dell’esposizione innanzitutto (per la quale la paratassi svolge un ruolo fondamentale), per le argomentazioni valide ed approfondite, per l’agilità del testo, ma soprattutto per gli approfondimenti storici.
Perché se è vero che si tratta di una storia lontana da noi, è anche vero che quella storia ha partorito il nostro presente, e che non si può guardare questo mondo con occhi vivi se non la si conosce. Perché la cultura è l’unica arma per educare i nostri sensi a riconoscere l’ingiustizia, e la nostra coscienza a combatterla fino in fondo.
"Manifesto del Partito Comunista" di K.Marx e F.Engels, disponibile in varie edizioni e prezzi (basta rivolgersi in libreria).
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