Correzione di rotta

Non si può non vedere la verità delle cose coprendo il tutto con sparate sarcastico-ironiche, accuse di mafia, di finanziamenti occulti o di strumentalizzazioni partitiche.

di Antonio Carollo - lunedì 30 gennaio 2012 - 1949 letture

Chiamatela o giratela come vi pare , protesta, rivolta o sciopero, sempre la solita frittata è. Il mio è un discorso chiaro. Credo sia stato percepito. I miei riscontri, anche in qualche blog-giornale del Continente, sono positivi. Voglio aggiungere per completezza alcune cose. In Sicilia il centrosinistra è in netta minoranza. Se al 18 per cento del Pd allineiamo le percentuali di Idv, Sel e della Federazione delle sinistre raggiungeremo un 25 per cento, al massimo non più del 28-29 per cento. Questo significa condanna all’opposizione perpetua. La lezione dell’intesa con Lombardo dovrebbe essere messa a frutto, se il centrosinistra vuole essere forza di governo. Il ceto medio costituito da lavoratori autonomi e piccole imprese non può essere lasciato, come è avvenuto finora, ai partiti populisti e clientelari della destra e del centro destrorso. Non si conquistano le categorie, al di fuori del ceto dei lavoratori dipendenti, se ogni volta che se ne presenta l’occasione si criminalizzano o si bollano di mafiosità, di rozzezza, di violenza, ecc., mandandole tra le braccia del cartello dei 61 parlamentari (cioè del cappotto inflitto dieci anni fa al centrosinistra). Gli autotrasportatori, i coltivatori diretti, i pescatori sono equiparabili più ai lavoratori dipendenti che agli imprenditori (se si esaminano al microscopio le loro condizioni, altro che autonomi, sono più dipendenti, anzi quasi schiavi, di altre componenti economiche). Perchè la sinistra immediatamente, alla prima loro rivolta, deve suonare la grancassa della denigrazione, delle accuse infamanti, del disprezzo? La condanna dei blocchi stradali e della paralisi della vita economica dell’Isola è sacrosanta. Più volte l’ho detto. Bisogna però andare oltre, bisogna vedere se le rivendicazioni, sbagliate o ridicole o impossibili che siano, affondano le radici in una realtà incontestabile o no. Non si può non vedere la verità delle cose coprendo il tutto con sparate sarcastico-ironiche, accuse di mafia, di finanziamenti occulti o di strumentalizzazioni partitiche. Il centro sinistra se vuole avanzare in Sicilia deve uscire dal suo arroccamento nella cittadella di una superiorità politica e morale in verità tutta da dimostrare. Deve porgere la mano alle miriadi di operatori economici, come i trasportatori, i coltivatori e i pescatori, per farli uscire dalla morsa del bisogno più nero e dalle lusinghe di un clientelismo che mira solo al consenso e non alla risoluzione dei loro problemi. Quindi correzione della rotta da parte del centrosinistra e della intellettualità che gli sta vicina, correzione che io, per qualche sintomo percepito, ho salutato con sollievo.


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