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Coordinamento Nazionale No Triv - Lettera ai Presidenti di Camera e Senato

Ci appelliamo pertanto al Vostro orgoglio istituzionale ed alle migliori consuetudini della dialettica parlamentare, perché sia fatto ogni sforzo necessario per garantire il rispetto effettivo della rappresentatività della volontà popolare, rimettendo con urgenza nell’agenda del dibattito delle Camere decisioni e provvedimenti dal cui dispiegamento dipende la qualità e la natura del futuro delle nuove generazioni.

di Redazione - lunedì 14 giugno 2021 - 1903 letture

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NO TRIV

COMUNICATO

- All’attenzione del Presidente della Camera roberto.fico@certcamera.it,
- All’attenzione del Presidente del Senato elisabetta.casellati@pec.senato.it,
- All’attenzione dei Presidenti di Gruppo della Camera pec.camera_protcentrale@certcamera.it, upb@certcamera.it

- All’attenzione dei Presidenti di Gruppo del Senato

- SegreteiaGabinettoPresidente@senato.it , upb@pec.senato.it

Con richiesta di recapito a tutte/i le/i Parlamentari

Lettera ai Presidenti di Camera e Senato

All’ attenzione della Presidente del Senato della Repubblica italiana, on. Maria Elisabetta Alberti Casellati e del Presidente della Camera della Repubblica italiana, on. Roberto Fico.

Onorevoli Presidenti, con la conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 14 Dicembre 2018, n. 135, recante disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione, entrava in vigore, a far data dal 13 Febbraio 2019, la Legge n° 12, con cui il Parlamento approvava una sospensione delle nuove istanze di permessi finalizzati alla prospezione, ricerca, coltivazione, di idrocarburi liquidi e gassosi, nonché dei permessi di ricercain corso di esecuzione già rilasciati, riguardanti sia le aree in terraferma che in mare. Dopo una proroga ottenuta, per ovviare ai ritardi dei Ministeri competenti, al Febbraio 2021, termine massimo per l’approvazione del PITESAI (Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee), con la Legge 26 Febbraio 2021, n. 21, art 12-ter, i termini delle procedure di elaborazione e pubblicazione del Piano, funzionale alla sua eventuale successiva adozione, venivano nuovamente e definitivamente prorogati al 30 Settembre 2021.

Prima di allora dovrà essere attivata la Valutazione Ambientale Strategica e quindi, limitatamente alle aree su terraferma, dovranno essere avviati i confronti e le trattative in sede di Conferenza Unificata Stato/Regioni/Autonomie locali. Agli inizi dello scorso Marzo il neoministro del MITE Roberto Cingolani specificava al proposito che obiettivo del suo dicastero è assicurare "la collaborazione delle amministrazioni regionali" ed individuare "un quadro definito da sottoporre a Vas delle aree ove è consentita l’attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi sul territorio nazionale". In tale prospettiva, che rende oltremodo palpabili i rischi e le incognite dei territori interessati, gli Enti locali e le amministrazioni comunali più avvertiti si sono preoccupati di elaborare ed inviare, entro la data perentoria del 2 Maggio 2021, le osservazioni alla Valutazione Ambientale Strategica sul Rapporto Preliminare e relativi Allegati e Appendice al Rapporto Preliminare, rientrante nella fase preliminare ambientale, fase di scoping, ai sensi del D.Lgs. 152/2006, Articolo 13 c.1.

Il Ministro della Transizione Ecologica, Cingolani, evidentemente poco attento a definire e mettere in campo tutti i dispositivi normativi e politici a tutela e garanzia della tenuta spazio/temporale prospettata, in spregio oggettivo della previsione del 30 Settembre, ha invece firmato, a cavallo tra fine Marzo ed inizi dello scorso Aprile, Decreti Ministeriali recanti giudizio positivo di compatibilità ambientale inerenti permessi di ricerca e di perforazione di pozzi esplorativi, finalizzati alla coltivazione di idrocarburi sia in terra che in mare. L’emanazione di tali provvedimenti, al di là di specifiche contraddizioni e illegittimità presenti in alcuni di essi, pur al riparo dell’assicurazione ministeriale secondo cui non rientrerebbero nelle previsioni dei permessi di ricerca e delle istanze di ricerca sospesi in attesa dell’adozione del PiTESAI,come da articolo 11-ter della Legge 12/2019,trattandosi di rinnovi o di nuovi progetti all’interno di concessioni esistenti,a nostro avviso, oltre a denunziare una palese contraddizione con le strategie e con le motivazioni che si sottendono ontologicamente al Green New Deal, al Pniec, al PNRR, quindi alle stesse ragioni primarie per cui è stato insediato il governo Draghi, di fatto esautorano e sviliscono le funzioni sovrane del Parlamento e delle Camere che avete l’onore di presiedere.

Nel caso di specie, non si tratta a nostro parere di un “atto dovuto”,in quanto il Ministro Cingolani ed il Ministro Franceschini, al di là di una comoda narrazione ispirata alla prassi della “legittimità” del proprio operato, avrebbero potuto altrettanto legittimamente sottoporre gli atti alla valutazione delle Commissioni parlamentari deputate,perché esprimessero, alla luce delle inderogabili necessità politiche dettate dal sempre invocato primato della Transizione Energetica, un motivato parere di legittimità, ma soprattutto in quanto con la Legge istitutiva del PiTESAI è stata votata, quale espressione della volontà parlamentare, una sospensione, che deve essere rispettata a tutto campo, al netto delle procedure di confronto istituzionale e dei termini temporali stabiliti. In definitiva,i Ministri competenti avrebbero potuto, quantomeno, rimettere gli atti a chi ne aveva promulgato, per legge, la sospensione, senza contraddire ed oltrepassare, così facendo, una solenne decisione di elevati organi democratici.

Ci appelliamo pertanto al Vostro orgoglio istituzionale ed alle migliori consuetudini della dialettica parlamentare, perché sia fatto ogni sforzo necessario per garantire il rispetto effettivo della rappresentatività della volontà popolare, rimettendo con urgenza nell’agenda del dibattito delle Camere decisioni e provvedimenti dal cui dispiegamento dipende la qualità e la natura del futuro delle nuove generazioni.

E’ per questo che alla preoccupazione per i rischi di una pericolosa tendenza alla marginalizzazione strisciante delle prerogative dei territori e dello stesso Parlamento, rilevabile nei provvedimenti di ulteriore semplificazione di Via/Vas/Aia e di ulteriore centralizzazione decisionale, affianchiamo la richiesta di abrogazione del perverso meccanismo delle “proroghe automatiche” delle concessioni estrattive, che oltre a garantire l’assurdo privilegio dellaloro decorrenza retroattiva, continuano a prorogare titoli già scaduti.

Coordinamento Nazionale No Triv

Per il CNNT, il portavoce protempore Francesco Masi 3791914335


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