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Contro tutti gli sgomberi delle case occupate

Sugli ultimi sgomberi e sul corteo per il diritto alla casa di sabato 28 marzo a Palermo

di Redazione - giovedì 26 marzo 2015 - 3024 letture

Mercoledì 18 marzo alle sette del mattino le famiglie che da oltre un anno abitavano i locali dismessi dell’istituto Figlie di San Giuseppe in via Guglielmo Oberdan 10 [a Palermo, NdR], venivano svegliate da un ingente dispiegamento di forze di polizia, giunte sul posto per procedere allo sgombero coatto della palazzina. Agivano in esecuzione di un’ordinanza di sgombero seguente la denuncia di occupazione abusiva effettuata dall’ordine monastico proprietario dell’immobile.

Le riflessioni e le contraddizioni che si aprono in conseguenza a questo episodio sono molteplici se tenuto anche conto di alcuni fattori contingenti. I numeri dell’emergenza abitativa nella sola città di Palermo sono a dir poco preoccupanti: 1500 le famiglie iscritte alle liste di emergenza abitativa, oltre diecimila in attesa di un alloggio popolare, decine di migliaia di immobili sfitti o abbandonati. Tra cui Palazzo Florio Fitalia all’Olivuzza. Gli occupanti che da oltre un anno avevano riconquistato il proprio diritto alla città e ad una vita migliore alle sole spese dell’incuria e dell’abbandono di un oltretutto prezioso bene della città di Palermo, sono donne, uomini e bambini appartenenti alle comunità etiopi ed eritree della nostra città. Alcuni di loro protetti dalla comunità internazionale dal dispositivo dell’asilo politico.

In un momento in cui la città di Palermo spende la propria immagine nella difesa del diritto alla mobilità, schierandosi contro le restrizioni imposte dal permesso di soggiorno, uno sgombero coatto apre un’ulteriore stridente contraddizione. Il diritto alla mobilità è diritto alla città. La lotta per la casa è lotta per l’abitare e per il diritto alla città come bene comune. Le occupazioni sono spesso condomini dove oltre alle case esistono cortili, giardini, spazi comuni ormai estinti nel resto della città e sono un importantissimo laboratorio di convivenza interculturale in cui si stanno sperimentando in forma innovativa nuovi modi di abitare. Crediamo che questa ricchezza vada tutelata e difesa perché possa trasformare gli spazi residuali della città in luoghi dove sperimentare forme d’abitare inedite e meticce, segno di una città culturalmente viva e plurale.

Per questi motivi crediamo che la risposta migliore che questa città possa dare ad un gesto immorale, fattualmente non risolutorio di una grave emergenza come quella abitativa, sia un corteo cittadino che veda protagoniste e protagonisti tutti gli occupanti di case e tutti i soggetti individuali e collettivi che a vario titolo lavorano al fianco della composizione migrante. Colpiti nel caso specifico dalla doppia assenza: lontani dai loro luoghi natii e non riconosciuti in quelli ospitanti.

Sabato 28 marzo alle ore 16:00 in P.zza Verdi: Corteo cittadino per il diritto alla casa. Per il diritto al reddito. Contro sfratti e sgomberi.

Comitato Prendocasa Palermo, Mediterraneo di Pace, Federazione l’Arca, Unione Inquilini Palermo, Slai Cobas, Usb Palermo, CGIL Medici, Sel Palermo, Rifondazione Comunista Palermo

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corteo 28 marzo pa 2015 MANIFESTO
Manifesto corteo 28 marzo 2015 - Palermo


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