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Contro la crisi, il consumo critico

Convegno "Dal tablet alla tavola" Palagonia 20 febbraio 2014 Gas: prassi di consumo critico, verso una Economia Solidale. L’intervento di Maria Cunsolo - SofistiGas (Gruppo di acquisto equo e solidale "Sofisti") - Lentini

di mariacunsolo - martedì 25 febbraio 2014 - 3272 letture

Per GAS si intende gruppo di acquisto solidale. Siamo un gruppo di persone che acquistano merci con modalità, criteri di scelta e finalità in antitesi ai modelli di consumo dominanti.

Il gas è costituito da un gruppo di persone, in Sofistigas siamo nove famiglie che COLLETTIVAMENTE acquistano merci, soprattutto nel nostro caso beni alimentari.

Già in questa modalità, l’acquisto collettivo, vi è il primo elemento di distinzione rispetto al modo convenzionale di acquistare prodotti, che avviene invece in modo, SOLITARIO, SENZA RIFERIMENTI TERRITORIALI e ANONIMO.

Solitario, perché a fare la spesa si va singolarmente.

Senza riferimenti territoriali. Un qualsiasi supermercato del Nord di una grande catena, è assolutamente identico allo stesso supermercato di Roma, Catania o Palagonia.

Anonimo. Non si ha nessun tipo di coinvolgimento di tipo relazionale, non si conosce chi produce i prodotti, non si conoscono le persone che lavorano in quel supermercato, non si sa nemmeno chi sia colui al quale alla cassa lasciamo i nostri soldi.

Acquistiamo collettivamente, utilizzando questi criteri di scelta. I prodotti debbono essere, BUONI, PULITI, LOCALI e GIUSTI.

Buono, le qualità organolettiche di un prodotto.

Pulito, valutiamo l’attenzione che il produttore ha nei confronti del territorio e il rispetto nei confronti dell’ambiente, ciò che si intende per impronta ecologica. Per cui scegliamo prodotti alimentari che vengono da coltivazioni biologiche (certificati e non).

Locale, scegliamo prodotti del territorio, rispettandone la stagionalità e ricercando la biodiversità, richiedendo quei prodotti che le multinazionali dell’industria agroalimentare cerca di eliminare e far scomparire, in nome di interessi propri.

Giusto, prediligiamo piccoli produttori del territorio, sostenendo così realtà che spesso non possono andare avanti con i prezzi imposti dalla grande distribuzione, che paga troppo poco. Il rapporto diretto che abbiamo con il produttore ci permette di avere vantaggi reciproci. Da una parte noi gasisti sappiamo perfettamente come i prodotti sono fatti, ne conosciamo la vita, dall’altra il produttore ha la possibilità di ricevere un prezzo giusto, commisurato al suo sforzo economico e umano.

Il prezzo, che è anche per i gas un parametro importante, non nasce da dinamiche che nulla hanno a che fare con i prodotti e i produttori. Il prezzo è infatti legato a situazioni e problematiche interne al prodotto e al produttore. Vorrei inoltre sfatare l’dea che comprare, equo e solidale, nei gas, è cosa da ricchi. Infatti noi compriamo prodotti a costi inferiori o pari alla grande distribuzione, anche perché privi di sovra costi determinati dalla pubblicità e dagli imballaggi, ma infinitamente superiori per qualità. Riuscendo a far ottenere al produttore un maggiore guadagno.

Per realizzare quello che ho detto in precedenza, i gas si sono dotati di una struttura organizzativa.

Acquistiamo tramite computer. Nei gas ci sono i gasisti, i soggetti le famiglie che acquistano; ci sono i produttori coloro che forniscono le merci.

Tra GAS e produttore c’è una figura importantissima, il referente che è un "gasista", anello di congiunzione tra il gruppo e il produttore.

Infatti tutte le richieste le problematiche le informazioni dei gasisti arrivano al produttore tramite referente, tutte le richieste le informazioni problemi del produttore arriva al gruppo tramite il suo referente. Il referente è colui che intesse la relazione tra gruppo e produttore. Il produttore invia al referente, tramite email il listino, i prezzi e le disponibilità dei propri prodotti, il referente si preoccupa di girarli al gruppo. Il referente raccoglie gli ordini e li comunica al produttore, il quale farà recapitare la merce ordinata.

La consegna avviene in un deposito o magazzino, a cui tutti i produttori possono accedere, lasciando la merce. Al magazzino possono accedere tutti i gasisti, i quali sanno che in un giorno prestabilito della settimana potranno trovare la merce ordinata.

Il referente è colui il quale visita periodicamente l’azienda, ne fa una scheda informativa, è garanzia per il gruppo.

Tutti i gasisti devono svolgere dei compiti per il gruppo. Il lavoro è volontario, ispirato alla solidarietà e le prestazioni sono libere. Nei sofistigas i compiti sono equamente divisi, vi sono compiti fissi e compiti che svolgiamo a turni. Per normare questo tipo di organizzazione i sofistgas si sono dotati di statuto e di regolamento.

CRITICITA’

Tra le tante criticità che si possono incontrare in un gas, ne riporto due.

 Il dispendio energetico, che serve per realizzare e mettere in pratica questo tipo di consumo critico, è notevole. Per riuscire a realizzare queste pratiche è necessario essere mossi da una grande motivazione, che in verità facilmente si ha, quando si è sicuri di ciò che si mette nel piatto dei propri figli.

 La scarsa reperibilità di alcuni prodotti. Contrariamente a quanto si pensi, nei nostri territori per lo più a vocazione agricola è difficile trovare e reperire varietà di prodotti orticoli o frutta che non siano arance.

Abbiamo perso infatti con la monocoltura la nostra sovranità alimentare. Bisognerebbe riconquistare, saperi ormai persi, bisognerebbe diversificare i prodotti e il lavoro agricolo, creando così nuove e più varie opportunità di lavoro, liberandoci dalla dipendenza di merci che non vengono dal nostro territorio.

FINALITA’

Con i gas è quindi possibile realizzare pratiche di consumo critico attraverso la spesa collettiva.

Consumo critico che si pone in contrapposizione e come resistenza ai modelli di consumo dominanti fondati solo sul profitto e sugli interessi delle lobby delle grandi multinazionali.

Tutto ciò i gas lo realizzano, o almeno cercano di attuarlo ritessendo quotidianamente nuove relazioni territoriali nella tela degli scambi. Per cui la semplice azione di fare la spesa, che propone e realizza nuovi stili di vita, diventa vera e propria prassi politica. La politica del quotidiano che può estendersi anche ad altri ambiti. I gas, a ragione, possono essere considerati dei veri e propri laboratori di cittadinanza attiva, alla cui base c’è lo spirito di cooperazione, la solidarietà e l’impegno per la costruzione di una economia sostenibile, solidale e locale.

Se volessi riassumere in tre parole ciò che faccio dentro i sofistigas, posso affermare che io SCELGO (sostenibile, ecologico, locale, giusto), CONDIVIDO con gli altri le mie scelte e CAMBIO. Cerco di cambiare la realtà.


L’articolo le foto e i video sul convegno di Palagonia Dal tablet alla tavola



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