Contro l’aumento dei rpezzi
Lotta contro l’aumento indiscriminato dei prezzi ed invito a denunciare gli abusi.
L’Assessore al “Mediterraneo” Carlo Madaro informa la cittadinanza salentina che lo “Sportello dei Diritti” della Provincia di Lecce, di cui è il delegato, è sempre più impegnato nella lotta contro l’aumento indiscriminato dei prezzi e a denunciare gli abusi.
Ancora una volta questo Governo cerca di dare una «risposta» al caro- petrolio ed ancora una volta ostinatamente colpisce le fasce di cittadini più deboli: i cosiddetti pendolari che nella maggior parte dei casi sono impiegati e studenti. Entrano in vigore oggi, infatti, in sordina, senza alcuna comunicazione ufficiale per annunciarle, le nuove tariffe dei treni (introdotte col benestare di questo Governo), in particolare a percorrenza regionale, che sono anche quelli più frequentati dalle categorie suddette. Nessuna notizia di stampa, nessun comunicato ufficiale su alcuna agenzia o media. Certo i rincari dovevano avvenire, si sapeva già da tempo infatti che l’aumento del costo del greggio aveva fatto impennare le spese delle Ferrovie che sono ancora per un buon 40% a partecipazione Statale, ma sarebbe stato un atto equo e si potrebbe dire elegante l’aumento progressivo delle tariffe, mentre all’improvviso oggi 1 settembre chi si è recato al botteghino per un biglietto sulla tratta Lecce -Bari si è trovato di fronte ad un aumento di € 1,10 sullo stesso biglietto acquistato il giorno precedente ossia pari al 15%, ben oltre ogni equo rincaro applicabile da una società che può essere considerata, non a torto la compagnia di bandiera monopolista.
Non si dimentichi che tutto questo avviene in un periodo in cui Trenitalia S.p.a. ha sponsorizzato su ogni canale possibile promozioni, biglietti low-cost, ossia biglietti a prezzi stracciati (ma non sulle tratte che partono dal Salento), mentre come al solito i penalizzati sono i soggetti che non possono fare a meno dei treni. E’ il colmo che in un momento critico, in cui stiamo chiedendo al Governo di dare una sterzata ai prezzi, ci sia qualcuno che, invece di contribuire a raffreddarli, proponga di innescare l’ennesima spirale inflazionistica. Tutto questo senza contare che, in questi ultimi tre anni, a livello regionale, le tariffe ferroviarie sono aumentate mediamente dal 7 al 15%, aumenti dunque 3-4 volte superiori all’inflazione.
Se a questo aggiungiamo il continuo peggioramento del servizio offerto (uno dei peggiori in Europa) a cominciare dai ritardi sistematici, la perdurante assenza del doppio binario su alcuni tratti del tronco Lecce- Bari, ecco che il quadro indica "buoni motivi" per proporre di riportare le tariffe sui valori che avevano fino al 31 agosto. Attendiamo un’adeguata giustificazione da parte delle autorità competenti o della stessa Trenitalia per comprendere le ragioni di questo, che appare un ingiustificato provvedimento.
Lecce, 01/09/2005
L’Assessore al “ Mediterraneo “ \ Dr. CARLO MADARO
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