Contratto sanità, fumata nera
Non accettano le proposte dell’Aran le sigle sindacali CGIL, UIL, NURSINGUP E USB che non firmano il Ccnl per gli anni 2022-2024. Le sigle non firmatarie raggiungono il 41% e quindi rendono invalide le firma di accettazione da parte di CISL e Nursing altra sigla infermieristica a favore del Ccnl proposto dall’ARAN. Secondo il sindacato infermieristico Nursing. Up rappresentato da De Palma le risorse messe a disposizione sono insufficienti e la firma avrebbe rappresentato un tradimento per le speranze dei lavoratori.
La dichiarazione di De Palma è indicativa del dissenso: “Firmare questo contratto avrebbe significato tradire le attese e le speranze dei lavoratori che rappresentiamo”, esordisce De Palma. “Le risorse messe a disposizione sono insufficienti e molte delle nostre richieste, fondamentali per il riconoscimento della professionalità di infermieri, ostetriche e altri professionisti sanitari, sono rimaste ampiamente disattese”.
Nel dettaglio le cause del mancato accordo secondo Nursing Up sono:
• L’accesso all’area di elevata qualificazione: la proposta ARAN, di ammettere solo le lauree magistrali e quelle di primo livello, avrebbe escluso infermieri, ostetriche e professionisti sanitari con titoli del vecchio ordinamento, spaccando in due tali professioni. Questo è inaccettabile per il Nursing Up, che si batte da tempo per una progressione di carriera equa e inclusiva.
• Le risorse economiche introdotte corrispondenti a 170 euro lordi proposti sono una cifra irrisoria che non rispetta le reali necessità degli infermieri e non guarda al reale riconoscimento economico per il personale sanitario. La perdita del potere di acquisto stipendiale è del 17% ma non corrisponde all’11% proposto dalla contrattazione.
• La formazione ECM nega la richiesta del sindacato, che ha chiesto che 2 ore fossero estrapolate dal debito orario settimanale di 36 ore, per essere dedicate alla formazione obbligatoria ed ECM.
• La mobilità del personale non è chiara e non offre le garanzie su periodi certi per i bandi di mobilità, lasciando i lavoratori in un limbo organizzativo inaccettabile.
• Non vi è stata nessuna risposta concreta sull’aumento della parte fissa dell’indennità per gli incarichi di base degli infermieri, ostetriche e professioni sanitarie o sull’incremento del tempo retribuito per la vestizione e le consegne per il personale turnista.
Per la Cgil rappresentato da Michele Vannini la bozza di contratto non dà risposte al reale bisogno del personale sanitario, poche le risorse disponibili. Gli stipendi non vengono incrementati in riferimento al reale potere di acquisto. Il messaggio lanciato ai lavoratori è quello di lavorare di più per aumentare lo stipendio incrementando le condizioni di lavoro estreme. Le carriere professionali degli operatori sono poco considerate. Molti i dubbi su ferie e soluzioni sulla mensa.
Le considerazioni di merito vengono demandate all’Aran che dovrà dare ad un comparto quello della sanità il reale valore professionale in un sistema nazionale che attualmente soffre per la mancanza di personale in molti settori. Il contratto che ancora sarà oggetto di modifiche e già scaduto il 31 dicembre 2021 e comprende le annualità 2022-24.
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