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Constantine: americanate a parte...

Il protagonista (Keanu Reeves) nasce veggente da ragazzino si toglie la vita e per questo viene condannato all’Inferno. Peccato però che i medici lo riportino in vita...

di Salvatore Mica - mercoledì 6 aprile 2005 - 5533 letture

Il protagonista condannato all’inferno, salva il mondo e smette di fumare.

Il protagonista (Keanu Reeves) nasce veggente da ragazzino si toglie la vita e per questo viene condannato all’Inferno. Peccato però che i medici lo riportino in vita dopo pochi minuti. Il resto della sua vita si svolge fra demoni “mezzosangue” da cacciare negli altri piani di esistenza, sigarette e la consapevolezza che quando tutto sarà finito in ogni caso per lui ci sarà una sola fermata :la dannazione eterna. La prosecuzione del film è tutta da vedere, inaspettata per chi non abbia un intuito smaliziato, basata su riferimenti occultisti assolutamente coerenti e veraci.

Atmosfere ben create, trama convincente ed ottima interpretazione dei protagonisti fanno di Constantine un film da vedere che però cade clamorosamente in alcuni brani interpretati alla “Sergio Leone”.

Vogliamo parlare della scazzottata tra il demone “moscoso” e Keanu Reeves?

O del Diavolo affettuosamente chiamato “Lu”?

O Di Gabriele che fa delicatamente notare al nostro eroe che siccome si è tolto la vita “è fottuto”?

O di un monumentale crigno mostrato nel momento meno opportuno di tutta la sequenza filmica?

Il cinismo è eccessivamente ostentato e l’odore di Matrix con tutta la buona volontà, non ha ancora abbandonato il profilo del nostro eroe

Per gli amanti del genere è da vedere - con le dovute riserve

(un grazie a Valentina Piercarilli)


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