Concerto live degli Homo Sapiens al Papillon di Renzo Sacchetti: 30 anni in una sera
Super affezionati alla Versilia? “ Il cuore è rimasto in Caravella – afferma Maurizio Nuti, l’ancora biondissimo e riccioluto chitarrista di Castelfranco di sotto. Anche se tante sono state le serate fatte alla Bussola.
Un nuovo evento di rilevo al Papillon Dancing di Renzo Sacchetti. Giovedi’ 3 aprile sono stati gli Homo Sapiens ad esibirsi in un concerto live. Il noto gruppo musicale degli anni settanta conosciuto in ambito italiano ed estero, che nel 1977 vinse il Festival di Sanremo con canzone “Bella da morire”, è stato ospite del famoso locale di Piano di Mommio con la proposta “ 30 anni in una sera”, dove il mitico complesso ha ripercorso gli ultimi trenta anni di musica italiana e non oltre ai propri successi, come Un’estete fa, Tornerai tornerò, Pecos Bill e Bella da morire. Sempre in forma Claudio, la voce storica, Marzio, i due Maurizio, Bubi e Alessandro.
Super affezionati alla Versilia? “ Il cuore è rimasto in Caravella – afferma Maurizio Nuti, l’ancora biondissimo e riccioluto chitarrista di Castelfranco di sotto. Anche se tante sono state le serate fatte alla Bussola. “ La scelta dei locali è nata a fine anni ‘80 – prosegue Maurizio sorseggiando un wisky e fumando due sigarette in una pausa del concerto - e proprio grazie all’umiltà di riproporci come all’inizio della nostra carriera siamo ancora sulla breccia”. “Sapienti” nella loro scelta visto che ogni anno il numero dei loro concerti va dai 150 ai 180. Al Papillon pero’ sono degli abituè: “ sara’ la trentesima volta che torniamo da Renzino – afferma sorridendo. Il 20 aprile gli Homo Sapiens partiranno in tournè. Un viaggio musicale lungo tutto lo stivale, dove saranno ospiti sia di località turistiche che di città d’arte, e che li vedrà ancora in Versilia. Al Papillon? Maurizio preferisce fare il misterioso : “ Non è escluso, come non è escluso un nostro concerto alle pendici delle Alpi Apuane”. Intanto questa è stata un’altra grande serata di amarcord al tempio del revival, grazie a patron “Renzino”, dove i ragazzi di quegli anni hanno ballato, canticchiando in sordina le canzoni che hanno infiammato i loro cuori.
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