Come ti anniento un territorio

L’espansione in contrada Scalpello (Lentini) della più grande discarica italiana (quella di Grotte San Giorgio) è l’annientamento di ogni vocazione agricola, paesaggistica, turistica di un ampio territorio, un tempo bellissimo.
L’iniziativa promossa dall’on. Boggio sulla discarica di contrada Scalpello solleva, a mio giudizio, soprattutto una questione di democrazia. Chi decide l’uso di un territorio? Per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti a decidere, con l’attuale legislazione, sono i signori della spazzatura.
Non esiste alcuna programmazione pubblica. Sono i privati a decidere dove e come investire. Le imprese chiedono e la Regione, se le “carte sono a posto”, autorizza. Un meccanismo infernale che ha prodotto decine di autorizzazioni che non seguono alcun criterio di pianificazione. Delle bombe da disinnescare, le ha definite l’Assessore regionale all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon, il quale ha scritto che, per mettere ordine, serve il Piano regionale dei rifiuti che, però, non arriva mai. Nel frattempo il nostro territorio è stato massacrato.
Lentini è diventata terra di conquista, soprattutto, della famiglia Leonardi, proprietaria della Sicula Trasporti, coinvolta nell’inchiesta “mazzetta sicula” (traffico illecito di rifiuti, corruzione, false fatturazioni, concorso esterno in associazione mafiosa). Ad essere presa di mira è stata soprattutto la Contrada Bonvicino. Qui la Sicula Trasporti ha realizzato la mega discarica di grotte San Giorgio, dove sono stati sotterrati oltre 9 milioni di mc di rifiuti (ed anche qualche milione di euro). Ha chiesto l’ulteriore ampliamento (il quarto) per altri 4,5 milioni di mc di rifiuti, la cui istruttoria è in corso. È entrato in funzione nel 2018 l’impianto di compostaggio (“Sicula Compost s.r.l.”), dove vengono trattate 70.000 tonnellate/anno di rifiuti organici per la produzione di compost, di cui si avverte la puzza insopportabile.
La Gesac srl, società della famiglia Leonardi, ha chiesto di poter realizzare in Contrada Scalpello (dove sabato scorso si è svolta la manifestazione di protesta) una discarica da riempire con 2 milioni di metri cubi di rifiuti. Ha, inoltre, chiesto di poter realizzare, sempre a Bonvicino, un termovalorizzatore di ultima generazione. E scusate se è poco.
Nel frattempo qualche altro si è “impitittato”. La Pastorino srl della famiglia Quercioli (ricordate le proteste, il ricorso alla magistratura) è stata autorizzata a realizzare in Contrada Armicci una discarica per rifiuti speciali non pericolosi della capienza di 830 mila metri cubi. Autorizzazione confermata dal CGA di Palermo con sentenza del 1° luglio 2019. Infine, una ditta del ragusano, la “Vittoria Energia srl”, ha presentato, nel 2018, richiesta per realizzare un impianto di biogas sempre in Contrada Bonvicino.
Se mettiamo in fila tutto questo, fa davvero impressione. È l’annientamento di ogni vocazione agricola, paesaggistica, turistica di un ampio territorio, un tempo bellissimo.
È evidente che, in questo contesto, non c’è niente da barattare con chicchessia. Abbiamo già dato e non vogliamo più subire. Quello che oggi serve è una moratoria di tutti gli interventi in attesa di poter concorrere alla definizione del Piano regionale dei rifiuti per la parte che riguarda il nostro territorio. Ciò che ora conta è la mobilitazione popolare per non consentire l’ulteriore scempio del nostro territorio, con tutte le conseguenze pesantissime sulla nostra salute.
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