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Come comunica la galassia jihadista?

E’ innegabile che dal punto di vista della comunicazione i jihadisti - per via dell’apparizione sulla scena internazionale dell’IS - hanno compiuto negli ultimi anni un incredibile salto di qualità

di Emanuele G. - giovedì 12 febbraio 2015 - 2391 letture

Da mesi i media sono invasi dai filmati dell’IS. Non passa giorno che telegiornali o agenzie di stampa annuncino la release di un nuovo video proveniente dallo stato islamico oppure dalla variegata galassia qaedista. Alcune riflessioni vanno sviscerate poiché uno degli strumenti con cui si potrà fronteggiare la minaccia jihadista è rappresentata proprio dalla comunicazione. Meno avranno la possibilità di veicolare la loro propaganda maggiore sarà l’eventualità di isolarli, in primis, rispetto alle popolazioni arabe e islamiche.

I. Una prima considerazione fa riferimento che l’IS ha portato una profonda innovazione nel campo della comunicazione jihadista. Infatti, i video che Al Qaeda centro oppure i suoi satelliti diffondevano erano produzioni generalmente a basso costo e che non avevano un impatto da "marketing". Mentre, i video postati dall’IS sono realizzati con le ultime tecnologie nel campo degli audiovisuali e hanno una maggiore capacità di colpire l’immaginario arabo e islamico.

Pertanto, c’è una discriminante: prima dell’IS e dopo l’IS.

II. Un’altra differenza risiede nel fatto che Al Qaeda può raccontare nei suoi video due ambiti: i suoi atti terroristici e susseguenti rivendicazioni. Al contrario, l’IS è anche uno stato - pur non riconosciuto dalla comunità internazionale - e la sua produzione di video rappresenta oltre il normale ambito qaedista citato poc’anzi aspetti della vita di ogni giorno nei territori amministrati dall’IS. Inoltre, l’IS sentendosi investito del ruolo di guida del mondo arabo e islamico utilizza i video e internet per comunicare riflessioni attinenti alla religione islamica e alla missione jihadista della medesima.

L’IS è anche uno stato.

III. I principali canali mediante Al Qaeda e il jihadismo comunica sono essenzialmente quattro:

1. "Global Islamic Media Front";

2. "Al-Furqan";

3. "Al-Fajr";

4. "Al-Sahab".

Tali canali fungono da ufficio stampa per Al Qaeda nel senso che producono i video e i messagi audio come anche la loro distribuzione.

L’IS ha, invece, centralizzato il proprio settore comunicazione avvalendosi di "Al-Hayat Media Center".

L’IS ha un maggiore potere di coordinamento del settore comunicazione.

IV. Sia Al Qaeda che l’IS utlizzano alcuni canali per diffondere comunicati stampa, tracce audio e video.

In primo luogo, vi è il sito https://archive.org/.

Vengono molto usati Scribd e Youtube

Twitter e certi forum di discussione sono altri strumenti adoperati al fine di diffondere i loro comunicati. Su tutti il forum ummah.com.

Gli account di upload vengono cancellati subito dopo il caricamento dei redazionali oppure vengono utilizzate sofisticate tecniche per non permettere di risalire a chi abbia materialmente inserito il prodotto della comunicazione jihadista.

Comunque sia l’IS sta tendendo ad una comunicazione più ufficiale rispetto ad Al Qaeda in quanto entità statale.

V. Al Qaeda e l’IS hanno degli organi ufficiali. Ossia dei periodici che rappresentano la linea ufficiale dei rispettivi movimenti ed hanno lo scopo di promuovere l’ideologia, le direttive ai gruppi locali e le tecniche terroristiche.

Certamente non si tratta di giornali che si possono trovare nelle edicole. Sono, infatti, disponibili solo mediante download.

"Inspire Magazine" è l’organo ufficiale di Al Qaeda ed è fino ad oggi giunto al numero 13, mentre "Dabiq Magazine" rappresenta la voce dell’IS nel campo dell’editoria araba e islamica.

In Afghanistan i jihadisti che fanno capo all’Emirato dell’Afghanistan pubblicano al-Samud Magazine giunto al numero 106! Sempre in Afghanistan viene pubblicato il Nawai Afghan Jihad Magazine.

Con una grossa differenza. "Dabiq Magazine" pubblica articoli che cercano di fornire la base teologica a fondamento dell’IS.

VI. I video ricevuti sono stati sottoposti a una serrata analisi da esperti della comunicazione e si è scoperto che, più o meno, tutti hanno un modello standard a cui riferirsi.

Innanzitutto, sono sempre presenti tre aspetti fondamentali:

1. Il logo e il marchio del gruppo terrorista in modo da comprendere subito chi sta diffondendo il comunicato stampa, video o audio;

2. Effetti speciali con lo scopo di impressionare chi sta vedendo il video messaggio;

3. Titoli e sottotitoli del video in modo da orientare chi ascolta o vede sui contenuti del video.

La struttura di un video jihadista (sia di Al Qaeda che dell’IS) comprende le seguenti fasi:

1. Introduzione;

2. Effetti speciali;

3. Titoli;

4. Sommario;

5. Sottotitoli;

6. Fasi di collegamento;

7. Posizione del logo;

8. Crediti.

A dir il vero i video dell’IS hanno una struttura meno standardizzata in quanto hanno una maggiore varietà di "topic" (argomenti) da comunicare. Ciò è dovuto a un uso molto più agressivo e forte dello strumento video.

L’IS ha un approccio molto più diretto.

VII. L’organizzazione preposta alla produzione dei video e alla loro relativa distribuzione differisce fra Al Qaeda e l’IS.

La prima certamente sembra dare delle indicazioni generali e uguali per tutte le sue branche locali, ma poi sono quest’ultime a prodursi i "tool" comunicativi.

Invece, l’IS ha un’organizzazione sicuramente più centralizzata e programmata che prevede, per così dire, un rigido protoccolo di produzione e verifica ideologica.

Al Qaeda è più federale come organizzazione delle proprie strategie comunicative.

L’aspetto paradossale della comunicazione jihadista è che i suoi autori sono stati influenzati in maniera evidente e pervasiva dalle tecniche cinematografiche occidentali. Infatti, se si analizzano in profondità questi video ci si rende conto che hanno mediato le tecniche dei "trailer" dei film hollywoodiani. Sia come qualità dell’immagine sia come costruzione del video. Un altro dato su cui riflettere.

APPENDICE

1. Per seguire lo sviluppo delle campagne di comunicazione dei jihadisti c’è un sito americano che monitora continuamente l’evoluzione della situazione. Il suo nome è "Site Intelgroup".

Site ;

2. "Jihadology" è un sito diretto da un professore americano che si occupa di fornire un ampio campionario di documentazione sul Jihad che va dai video ad articoli e altre risorse disponibili su internet.

Jihadology ;

3. Annuncio della pubblicazione del numero 13 di "Inspire Magazine":

Inspire Magazine 13 ;

4. Articolo di "The Jamestown Foundation" su "Dabiq Magazine":

Dabiq Magazine ;

5. In file allegato, accludo un "report" pubblicato dal "Middle East Media Research Institute" sulla comunicazione jihadista prima dell’avvento dell’IS;

6. Rilasciato dall’IS in data 2 febbraio 2015 un documento di strategia complessiva intitolato "The Islamic State 2015" che alleghiamo nella sua versione integrale.

7. Rilasciato dall’IS negli ultimi giorni il manifesto della condizione femminile nello Stato islamico. Tale documento è stato tradotto in inglese da un think-thank appartente all’Islam radicale con sede a Londra: Quilliam Foundation.


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