Clown Dottori: l’utopia tra arte e scienza!
Il 4 e 5 Maggio 2007 si è tenuto a San Remo il 1° Convegno Nazionale della Federazione Nazionale Clown. I Clown Dottori sono pronti! Adesso aspettano solo di incontrare il Ministro della Salute.
Il 4 e 5 maggio 2007, come già annunciato, nel Grande Hotel di Londra a San Remo si sono trascorsi due giorni intesi di relazioni e dibattito sulla figura professionale del Clown Dottore.
Relatori prestigiosi si sono succeduti (in ordine alfabetico) per confrontarsi su cosa è e deve essere il Clown Dottore.
Qui molti sono stati gli interrogativi: Artista? Terapeuta? Operatore Socio-Sanitario? O cos’altro? Perdonatemi se non rispetto l’ordine alfabetico, mi sono saltati i fogli degli appunti e si sono un po’ mischiati gli argomenti ed i relatori, anche con il mio solito caos, spero di riusciere a testimoniare cosa è venuto fuori dal dibattito.
Il Prof. Pasquale Di Pietro (Direttore Dipartimento Emergenza dell’Ospedale Gaslini di Genova e Presidente della Società Italiana Pediatri) ha detto “..sono felice di essere qui perché negli ultimi anni abbiamo dato una svolta al nostro approccio… il Clown Dottore da ricchezza a noi medici”.
Il Presidente della Società Scientifica dei Sessuologi Italiani ha dichiarato "....sono felice di essere riuscito a venire in tempo...."..Ops! Pardòn! Scusate, ma questo era un’altro convegno ho fatto confusione con i fogli degli appunti.
Il Prof. Dr. Sergio Bernasconi (Direttore del Dipartimento dell’Età Evolutiva – Università degli Studi di Parma) ci ha spiegato come nel tempo i medici sono usciti dagli ospedali per dialogare con altri soggetti sociali facendo un percorso a ritroso nel tempo. Egli ci ha ricordato che la pediatria nasce da una costola della medicina nel 1802 a Parigi e fino a pochi anni fa era vietato far entrare le mamme in corsia.
Poi si sono costruiti reparti pediatrici, come quello di Parma, che ispirandosi agli standards architettonici della Carta di Ledha http://www.giocoestudio.it/varie/cartadir.html "..si è finalmente compreso come strutturare un reparto di pediatria (certamente possiamo migliorare) a partire dal garantire adeguate modalità di reinserimento scolastico dopo l’ospedalizzazione e con la costruzione di laboratori artistici (pittorici e poetici) si sta sconfiggendo la paura e il dolore in ospedale decostruendo il contesto."
Certo è che dal punto di vista più psicologico c’è bisogno ancora di verificare la validità di riconoscere gli indicatori del disagio per definire meglio gli obiettivi della qualità del lavoro, della soddisfazione degli operatori e della stessa necessità di educare il personale dell’ospedale avendo coscienza che l’intervento dello stesso Clown Dottore non solo aiuta a guarire i pazienti ricoverati, ma cura tutta la comunità ospedaliera (reparto) perché destressualizza il contesto. Questo resta il vero salto culturale per avviare un reale processo di umanizzazione degli ospedali.
Gli ospedali quindi non più costruiti e strutturati solo dal punto di vista del personale, ma dal punto di vista del bambino nel caso delle pediatrie, da parte dei pazienti più grandi per gli altri reparti.
Nella sostanza tutti sono d’accordo che non ci sono circuiti di conoscenza che attraverso la consapevolezza di ognuno non passi oggi “dal curare al prendersi cura”.
Certo qualche critica non è mancata e la Prof.ssa Alessandra Farnetti (Docente Ordinario della Facoltà di Scienza della Formazione di Bologna e Bolzano) ha sottolineato il fatto che si sta registrando sempre più, o meglio è sempre più accettato dalla comunità scientifica degli psicologici una biologizzazione della psicologia, nel mentre i medici tendono a psicologizzare il loro intervento medico, indicando questo fenomeno “..un pò una moda”, qui devo dire che la platea si è fatta un pò sentire.
In verità più che una moda ci giungono dalla ricerca delle conferme, la biochimica delle emozioni di Candace Pert, la PNEI con gli studi di Francesco Bottaccioli e la ricerca realizzata dalla dottoressa in psicologia Lucia Angrisani in due anni ed argomento della sua tesi di laurea, ci confortano.
La D.ssa - in Psicologia - Lucia Agrisani relatrice anche a San Remo dopo il convegno di Roma del 17 aprile, ci indica come su un campione di 92 bambini, 42 gruppo di controllo e 42 gruppo sperimentale, con dovizia di particolari, si riscontrano positivi risultati dell’azione integrata nell’equipè medica del Clown Dottore, sia nel pre che post operatorio.
L’azione del Clown Dottore riduce nella sostanza l’uso degli analgesici (65% dei casi) ed anestetici (30% minore dosaggio), migliore le condizioni di ripresa dei piccoli pazienti, favorendo un percorso di ospedalizzazioni con meno complicazioni anche nel post operatorio.
Obiettivo importante sarebbe anche quello di realizzare nel contesto del Programma Ministeriale Ospedale Senza Dolore un monitoraggio anche dell’uso degli oppioidi e delle sostanze endogene (la farmacia interna al nostro corpo) come la B-Endorfina ed ora anche dell’Opiorfina, sostanza endogena antidolorifica (3 volte più potente della morfina) trovata nella saliva dai ricercatori dell’Istituto Paster di Parigi che già stanno verificando i meccanismi naturali di "autoproduzione". Che sia una risata o delle coccole?
Leonardo Spina, Presidente Nazionale della Federazione Ridere per Vivere, ha ricordato a tutti proprio come il Clown Dottore ha un potere immenso per cambiare le cose. Il Clown Dottore è un terapeuta , è un riabilitatore, ma fa anche prevenzione (di burn-out) e fa anche formazione creando una nuova comunità ospedaliera. Leonardo Spina ci ha fatto fare un "viaggio" a ritroso nel tempo.
La migliore filosofia “ecologica” si trova nell’età della pietra. Gli inventori del mito hanno dato il via alla cultura, mentre gli scienziati l’hanno soltanto modificata. Pensiero ed emozioni furono separati, perfino pensiero e natura. Un tempo la filosofia e la scienza erano la stessa funzione.
Certo, diventare Clown Dottore, per tutti quelli che aspiriamo ad esserlo (e parlo per me) è un po’ come fare “il Viaggio di Gulliver” all’interno della propria persona e quando pensi di essere arrivato ricominci da capo.
Superare le paure, la "vergogna" (che è la peggiore delle paure perchè è per se stessi) ricostruendo con la consapevolezza la gioia di entrare in empatia prima (appunto) con se stessi (riuscendo ad ascoltare il bambino che è in noi) e poi con gli altri, è un viaggio ai confini della realtà.
Uno dei segreti con il quale mi confronto tutti i giorni è riuscire ad amare senza attaccamenti egoistici. Ma si sà ogni cambiamento è sofferenza e quando la stessa malattia fisica causa sofferenza, se viene guarita la sofferenza cessa. Le persone che sono fisicamente malate a volte soffrono inutilmente, o soffrono più di quanto dovrebbero perché nessuno pensa in quel momento di farle ridere “senza vergogna” ma, “Soltanto quando uno è malato di questa malattia può essere libero dalla malattia. Il saggio non è mai malato; proprio perché è malato di questa malattia, non è malato” (Lao Tzu).
Certo la Prof.ssa Farnetti ci ricorda che l’empatia con un ammalato fa paura. Il medico ha bisogno di distaccarsi “emotivamente” per riuscire a fare un intervento chirurgico. Il suo atteggiamento di “superbia” può giustificarsi “psicologicamente” perché rappresenta una “difficoltà del medico”. E’ una difesa nel contesto e quindi và compresa, ma il Clown serve anche a questo a "sprofessionalizzare" il medico e renderlo libero dalla sua malattia: la paura di amare.
A questo punto del dibattito ci ha salvato l’utopia della Prof.ssa Bianca Spadolini (Docente Ordinario presso la facoltà di Scienza della Formazione di Roma 3) “.. una buona dose di utopia è fondamentale ed il Clown Dottore è l’unica figura professionale (strumento) che può farci riconquistare oggi in medicina la capacità di togliere oltre al dolore anche tutte le altre e le nostre sofferenze”.
Ed è proprio qui che il Dott. Sergio Bernasconi si alza in piedi seguito a ruota dal Prof. Pasquale Di Pietro offrendo alla platea un importantissima opportunità: delle pagine di confronto su tre riviste scientifiche di pediatria affinché questo dibattito e confronto possa continuare e svilupparsi in Italia.
Uno degli interventi più attesi della due giorni Sanremese è stato quello di Michael Christensen, Direttore Artistico del Big Apple Circus di New York e fondatore della prima Unit Clown Care nel 1986 e che oggi con i suoi 90 Clown Dottori copre progetti in molti ospedali della Città di New York e degli Stati Uniti d’America.
Michael ci racconta come lui accolse positivamente, dopo la tragica morte del fratello che alcuni giorni prima gli aveva regalato una borsa da dottore, dicendogli: ".. un giorno ti potrà servire", la richiesta di un suo amico medico di entrare, Lui Clown di Strada e da Circo in Ospedale. .... “Il bambino in ospedale non ha controllo di niente in questo caso noi capovolgiamo la realtà che lui vive, chiedendo sempre a lui il permesso di entrare. Pach Adams si arrabbia quando io gli dico che sono un Clown Dottore come Lui, ma alla fine Lui lavora come Clown Dottore fuori dal sistema io lavoro nel sistema.”
La cosa che ha colpito un po’ tutti (credo) è stata quando, ad un certo punto, Michael ha detto “..Oggi in Italia , in Europa, più che in America questa professione si è sviluppata meglio e tutto ciò farà bene e sarete riconosciuti Clown Dottori. Per questo voglio ricordare a tutti che siamo qui per un solo scopo creare un ambiente favorevole alle cure.”
Una bella soddisfazione sapere oggi che in Italia ed in Europa gli Allievi hanno superato i Maestri ed anche in questo caso molti Allievi sono intervenuti a portare il loro contributo e testimoniaze di impegno sociale in molti ospedali italiani.
Mario Tallarico (Psicologo e Psicoterapeuta cofondatore dell’Ass. Andrea Tudisco di Roma) ha concluso i lavori illustrando la proposta della figura professionale (di base) del Clown Dottore, condivisa da tutte le associazione che oggi aderiscono alla Federazione Nazionale Clown. Certo questa cosa rischia di imprigionarci di nuovo all’interno di un “livello contrattuale” per inserirlo in qualche schema o allegato dei Contratti Nazionali di Lavoro.
Cat C (6° livello) - Assistente Clown Dottore - in questo caso ho trovato pane per i miei denti, come “ex sindacalista per caso ...aspirante Clown Dottore"….. mi sono sbizzarrito a proporre qualche soluzioni (tecnica) che tuteli anche il patrimonio formativo delle associazione che finora hanno dato vita alla costruzione di questa “nuova figura professionale” ed affinchè la stessa formazione continui ad essere affidata ad esse.
Questo non significa assolutamente dimenticarsi dei tanti “volontari del sorriso”, quelli che si sono fatti da sè e che semmai non hanno neanche un diploma di "maturità" per accedere alla "qualifica professionale", proprio perchè "sono così immaturi....(da)…riempire l’implacabile minuto, con sessanta secondi in gara tra loro, facendo propria la terra e tutto quanto è in essa…e ciò che più conta sarai uomo, figlio mio.” (Rudyard Kipling) perché liberato dalle paure e dalle sofferenze con il semplice gesto di un sorriso.
Certo, alla fine, ci si è arrovellati molto sul che cosa è stato il Clown Dottore in questi anni e cosa dovrà essere? Alla fine la filosofia ha trionfato!
E’ così che a questo punto si è si ritornati ai "miti" di Leonardo Spina, condivisi dallo stesso Michael Christensen che ritornano "insieme" alla filosofia che resta l’unica "scienza" che può aiutare a prevenire, risolvere e gestire molti problemi.
Aristotele si dedicava all’astronomia e alla zoologia oltre alla logica e all’etica. Le leggi del moto furono scoperte dal filosofo naturale Ser Isacc Newton, come l’evoluzione biologica dal filosofo naturale Charles Darwin. La medicina è tuttora una via di mezzo tra “arte e scienza” ed infatti, la figura condivisa, non poteva che contenere anch’essa questi due elementi che caratterizzano fortemente la figura del Clown Dottore: “Arte & Scienza”.
In proposito leggetevi un bellissimo libro “Scienza come arte” di (Paul Feyerabend Ed. Laterza).
Ecco, dopo due giorni di confronto serrato, i Clown Dottori della Federazione Nazionale Clown e delle Associazioni che vi aderiscono hanno convenuto che il Clown Dottore svolge un’azione “terapeutica” proprio perché alla base della sua azione c’è “Arte & Scienza” che è l’essenza filosofica delle medicine.
Un buon Clown Dottore offrirà simpatia, empatia e sostegno morale. Attraverso l’arte del gioco si rivolgerà alla parte sana della persona malata e la farà ridere. Un semplice dialogo con un altro individuo partecipe diventa un vero è proprio balsamo d’amore. Questo gioco d’amore in eterno equilibrio tra ordine e caos dovrà definire l’omeostasi utile alla sua guarigione.
L’Arte & la Scienza così si ritrovano. Una sintesi di competenze che non diviene neppure necessaria perché nel frattempo è stato molto più importante l’intuito, la capacità di ascolto, di empatia, di comprendere ciò che l’altra persona ci sta dicendo e di cui ha veramente bisogno, di offrire un nuovo modo di considerarla porgendole soluzioni ed una speranza di vita.
Ecco, l’etica di un Clown credo che si possa sintetizzare in questi concetti di base. E’ utopia. E’ filosofia. E’ la “figura professionale” che renderà efficace la terapia medica, attraverso la magia ed il potere che ognuno di noi ha di auto-guarigione.
L’etica del Clown Dottore dovrà attenersi in questo caso ad una teoria o sistema che dovrà descrivere ciò che è bene e ciò che è male, definendo anche le regole di una morale che indichi ad esso cosa fare e cosa non fare; che gli indichi le azioni giuste e quelle non giuste.
Ecco dobbiamo incominciare a pensare che le molecole del nostro corpo non sono “oggettive” , ma sono quelle che appaiano quando procediamo in un certo modo, dobbiamo cioè specificare le condizioni complete della ricerca clinica alla ricerca del "terzo incluso".
Questa cosa non so se è compresa già in qualche teoria medica di base, ma sono convinto che qualsiasi teoria di base della medicina và completata con i dettagli ed in questo l’osservazione speciale del Clown Dottore è un "dettaglio" fondamentale di nuovo processo: la presa in cura delle persone.
Il Clown dottore potrà certamente "condizionare" in positivo, come "terzo incluso", la persona ammalata accompagnandola in un "percorso di transito" verso la guarigione.
I Clown Dottori sono pronti! Adesso aspettano solo di incontrare il Ministro della Salute.
Info: Federazione Nazionale Clown FNC
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