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Cineforum Cine Vittoria di Alì Terme: Romanzo di una strage

Un film di Marco Tullio Giordana. Con Valerio Mastandrea, Pierfrancesco Favino, Michela Cescon, Laura Chiatti, Fabrizio Gifuni. Drammatico, durata 129 min. - Italia 2012.

di Piero Buscemi - martedì 11 dicembre 2012 - 5504 letture

Si chiude la prima parte della rassegna di cinema di qualità proposta dal Cineforum organizzato dal Cinema Vittoria di Alì Terme (Me), Cinit Italia e la Banca del Tempo. Il film in programma mercoledì 12 dicembre propone l’opera di Marco Tullio Giordana, a metà strada tra la ricostruzione storica di una delle pagine più oscure e di sangue dell’Italia degli anni di piombo e l’input di una riflessione sulle conseguenze e gli sviluppi che dopo 43 anni non hanno dato una risposta definitiva sui colpevoli, mandanti e il dietrolequinte di una strategia ancora tutta da interpretare. La strage di Piazza Fontana ha macchiato l’anima delle future generazioni, forse più del selciato che ha raccolto i corpi inermi delle innocenti vittime di una follia.

Il Cineforum riprenderà a gennaio dopo la pausa natalizia.

Trama

Milano, 12 dicembre 1969. Alle ore 16.37 in piazza Fontana un’esplosione devasta la Banca Nazionale dell’Agricoltura, ancora piena di clienti. Muoiono diciassette persone e altre ottantotto rimangono gravemente ferite. Nello stesso momento, scoppiano a Roma altre tre bombe, un altro ordigno viene trovato inesploso a Milano. È evidente che si tratta di un piano eversivo. La Questura di Milano è convinta della pista anarchica, ci vorranno molti mesi prima che la verità venga a galla rivelando una cospirazione che lega ambienti neonazisti veneti a settori deviati dei servizi segreti. La strage di Piazza Fontana inaugura la lunga stagione di attentati e violenze degli anni di piombo. Nel corso di 33 anni vari processi si susseguono nelle più varie sedi, concludendosi con sentenze che si smentiscono a vicenda. Alla fine tutti risulteranno assolti, la strage di piazza Fontana per la giustizia italiana non ha colpevoli.

Il parere di Adriano Sofri

Il primo riscontro che il film ottiene è quello di Adriano Sofri, condannato per l’omicidio del commissario Luigi Calabresi che, all’indomani della prima del film, contestandone integralmente la ricostruzione dei fatti basata su fonti anonime che vorrebbero far passare la tesi di un "attentato duplicato" (sia nella versione liberamente tratta dal regista, che la versione del libro a cui il film si ispira) pubblica a tempo di record (il 31 marzo 2012) un instant book di 132 pagine - 43 anni. Piazza Fontana, un libro, un film - per ripristinare, a suo modo di dire, la verità storica, facendo ampio uso del materiale ormai pubblico.

Il parere di Mario Calabresi

Altro riscontro che ha destato interesse è quello di Mario Calabresi, figlio del Commissario Luigi Calabresi, che ha definito il film coraggioso e nebuloso al tempo stesso, in quanto mostra chiaramente l’assenza del padre dalla stanza al momento della morte di Pinelli ma non approfondisce la campagna portata avanti da Lotta Continua, impedendo così di comprenderne a pieno la condanna. Attuale direttore de La Stampa, Mario Calabresi ha pubblicato la sua storia in un libro intitolato Spingendo la notte più in là, tradotto anche all’estero.


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