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Cina: Amnesty International condanna la repressione nei confronti dei manifestanti tibetani

Amnesty International ha espresso la propria condanna per la recente dura repressione nei confronti di un gruppo di pacifici manifestanti nella capitale del Tibet, Lhasa.

di massimo oriti - martedì 18 marzo 2008 - 2670 letture

Riceviamo e pubblichiamo

Secondo testimoni oculari, l’11 marzo la polizia cinese ha usato gas lacrimogeni e pungoli elettrici per disperdere 500 manifestanti che stavano chiedendo il rilascio di alcuni monaci arrestati nel corso delle proteste dei giorni precedenti.

Lunedì 10 marzo 11 dimostranti, tra cui nove monaci, sono stati brutalmente picchiati e arrestati all’esterno del tempio di Tsuklakhang, nel centro di Lhasa. Il gruppo stava manifestando per ricordare il 49° anniversario della fuga del Dalai Lama dal Tibet, dopo il fallimento della sua ribellione contro il dominio cinese. Nelle stesse ore sono stati arrestati una cinquantina di monaci in altre zone della capitale.

"I dimostranti hanno il diritto di esprimere la propria pacifica protesta. Negando la libertà di espressione e di riunione, la Cina viola gli standard internazionali sui diritti umani" – ha dichiarato Paolo Pobbiati, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International. "In questo modo le promesse fatte in occasione dei Giochi Olimpici a Pechino appaiono ancora più vuote e lontane".

L’organizzazione per i diritti umani ha chiesto alla Cina di rilasciare immediatamente tutte le persone arrestate negli ultimi giorni per aver esercitato in forma pacifica i propri diritti.


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Cina: Amnesty International condanna la repressione nei confronti dei manifestanti tibetani
15 maggio 2008 |||||| Sito Web: unmadeinchina.org

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