Christian Raimo sospeso dall’insegnamento per 3 mesi
Criticò il ministro Valditara: lo scrittore Christian Raimo sospeso dall’insegnamento per 3 mesi
Il provvedimento dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio, prevede anche la decurtazione del 50% dello stipendio. Raimo, candidato con Avs alle ultime Europee ma non eletto, in una manifestazione, definì il ministro "cialtrone, lurido, repressivo"
"Da oggi non sono in classe per tre mesi: sono sconcertato, mi sembra molto grave. Ora con il sindacato e gli avvocati cercherò di difendermi. Penso di essere la vittima in questo caso".
Queste le prime parole, consegnate all’agenzia La Presse, da Christian Raimo scrittore e insegnante del liceo Archimede di Roma, raggiunto ieri dal provvedimento dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio che lo ha sospeso per tre mesi dall’insegnamento con la decurtazione dello stipendio al 50%. "In questo momento sono traumatizzato da un provvedimento che mi sembra molto grave", ha aggiunto.
Le parole oggetto di sanzione furono pronunciate da Raimo durante un dibattito alla festa nazionale di Avs dal titolo ’Proteggiamo la scuola da Valditara’. Christian Raimo, candidato con Alleanza Verdi e Sinistra alle ultime Europee ma non eletto, aveva rivolto al ministro epiteti pesanti: "cialtrone, lurido, repressivo e pericoloso". Raimo disse poi: "Valditara è un bersaglio da colpire come si colpisce la Morte nera di Star Wars", aggiungendo "bisogna fare una manifestazione non per la scuola, ma proprio contro Valditara". Lo scrittore era già stato oggetto di un precedente provvedimento per alcune dichiarazioni in cui si ravvisava "un incitare i giovani alla violenza".
L’Ufficio Scolastico Regionale: ‘Offesa che viola principi fondamentali’
Quelle del docente, già candidato alle Europee con Avs, sono state "dichiarazioni pubbliche offensive", spiega Anna Paola Sabatini, Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio. "Si configurano come un’offesa che viola i principi fondamentali di rispetto reciproco e dialogo civile".
"Preme ricordare - prosegue Sabatini in una nota - che il docente era stato già precedentemente oggetto di sanzione perché, in occasione di un suo intervento in una trasmissione televisiva, aveva affermato di incitare i giovani alla violenza. L’offensività delle dichiarazioni assume un carattere di particolare gravità quando sono indirizzate a un rappresentante delle istituzioni. La situazione è ulteriormente aggravata dal fatto che tali affermazioni sono state proferite da un docente. I docenti ricoprono un ruolo fondamentale nella formazione delle giovani generazioni e dovrebbero rappresentare un esempio di comportamento etico e civile per gli studenti. Incoraggiare il rispetto e la tolleranza è parte integrante della loro missione educativa".
La solidarietà dei suoi studenti
I ragazzi dell’istituto Archimede, in cui svolge la docenza Raimo, hanno espresso la loro solidarietà all’insegnante con striscioni e sono poi entrati in assemblea. "Con tutti i ragazzi ho una relazione educativa e penso di essere un insegnante dignitoso, li ho educati alla libertà e all’autonomia, quello che fanno risponde alla loro libertà. Evidentemente perdere per tre mesi il loro professore credo abbia sconcertato anche loro", ha aggiunto.
Le reazioni politiche e sindacali: ‘clima intimidatorio’
Immediate le reazioni alla notizia della sospensione di Raimo da parte della politica e delle sigle sindacali.
"L’Ufficio scolastico regionale del Lazio ha comminato, con un’inedita solerzia e rapidità, la sanzione disciplinare della sospensione dal servizio per tre mesi con dimezzamento dello stipendio al professor Christian Raimo per aver espresso critiche alle politiche del Ministro dell’Istruzione Valditara. Una decisione non giustificata" scrivono la Flc Cgil nazionale e la Flc Cgil Roma e Lazio "da reali violazioni disciplinari, e che sottende piuttosto l’obiettivo di instaurare un clima di controllo e intimidazione verso tutto il personale scolastico, utilizzando in modo strumentale il Codice di comportamento dei dipendenti pubblici".
"Invece di tutelare l’integrità della professione, il codice viene sfruttato per reprimere e soffocare il libero dibattito, riducendo gli insegnanti a esecutori di una linea ministeriale priva di spazio per l’esercizio della piena cittadinanza. Troviamo questo provvedimento di una gravità inaudita, poiché Raimo ha espresso le proprie valutazioni e idee in occasione di una manifestazione politica e non certo a scuola o durante il servizio", prosegue il sindacato.
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Fonte: RaiNews.
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