Chi l’ha visto?

Per chi non lo sapesse, per chi di solito s’informa attraverso i tg all’ora di pranzo e resta vittima di patetiche storie su gli animali domestici, per chi si fosse distratto tra Gigi D’Alessio e la Tatangelo, bene: " Si è svolto a Nairobi il Forum Sociale Mondiale 2007 ".

Sette giorni di manifestazioni e seminari partiti con la marcia del 20 Gennaio da Kibera, lo slum più grande di tutta l’Africa, a Uhuru park alle porte della city sede di banche ed istituzioni internazionali. A guidare il corteo donne e bambini pronti a ribadire la volontà di riscattarsi dal ghetto in cui le politiche neoliberiste li costringono. È propio questa la novità del Forum 2007: il passaggio dalla dipendenza assistenzialista delle Ong dei paesi ricchi alla costruzione di una società civile africana mobilitata per un altro mondo possibile. Anche se i numeri della partecipazione non sono quelli di Porto Alegre, quest’anno erano presenti nuove delegazioni: Vietnam, Israele e Palestina insieme con gli agricoltori sudamericani di via Campesina, organizzazioni confessionali locali e ambientaliste tra cui Green belt movement di Wangari Maathai, premio nobel per la pace.

A non essere mutati sono gli argomenti dei seminari tenutisi allo stadio Kazarani: Bush il "Terrorista numero uno", i timori del nuovo conflitto somalo e del possibile attacco all’Iran; la cancellazione del debito e la questione ambientale che minaccia soprattutto l’Africa malgrado contribuisca in minima parte al surriscaldamento del pianeta. E ancora il tavolo di lavoro aperto insieme con le associazioni italiane per ottenere il Contratto mondiale dell’acqua, per assicurarne il diritto e il libero accesso a tutti gli abitanti del pianeta.

Per l’Africa il Forum Sociale è stata una grande occasione di incontro e di scambio, ma è fondamentale riuscire a portare avanti azioni di lotta civile soprattutto in vista della firma degli accordi di partenariato economico con l’Europa, gli Epa, che secondo uno studio della Commisione economica per l’Africa avranno un impatto devastante: con l’eliminazione dei dazi doganali l’Europa potrà incrementare le sue esportazioni, ma metterà in crisi il mercato, sia interno che estero, dei prodotti africani meno competitivi di quelli europei.

Alle regole imposte dall’Organizzazione mondiale del commercio è possibile dissentire anche per chi a Nairobi non c’era, per chi non appartiene a nessun tipo di organizzazione, ma appartiene alla terra.

Per firmare la petizione contro gli Epa

Chi l’ha visto?
4 febbraio 2007, di : Kari

Troveresti sicuramente qualcosa di nuovo su cui scaricare la tua rabbia quando uno/a e come te deve fare il/la pacifista. Mah forse lo sei già.
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