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Cesare Battisti libero

Il Tribunale di Parigi ha accolto l’istanza di scarcerazione presentata dagli avvocati di Cesare Battisti.

di Sergej - giovedì 4 marzo 2004 - 10639 letture

Alle 14.00 del 3 marzo 2003 il Tribunale di Parigi ha accolto l’istanza di scarcerazione presentata dagli avvocati di Cesare Battisti.

Cesare è a piede libero, in attesa della decisione sull’estradizione, che verrà presa agli inizi di aprile. In queste tre settimane la mobilitazione in Francia a sostegno di Cesare è stata massiccia, e ha colto alla sprovvista i nostri media, che hanno reagito con irritazione, tipo: "Son cazzi nostri come trattiamo i terroristi!". Alla faccia dell’UE, dell’europeismo, della Convenzione Europea e della Corte di Strasburgo.

Detta come va detta, i giornali italiani hanno scritto quasi solo fregnacce e falsità. Sulla vicenda giudiziaria e umana di Cesare - tanto a destra quanto a "sinistra" - sono state date informazioni grossolane, inesatte, diffamatorie. Nessun cenno a come fu condotta l’istruttoria del delitto Torregiani, alla concomitanza temporale degli omicidi Torregiani e Sabbadin, al ruolo dei "pentiti", alla prassi italica in materia di contumacia.

Inoltre: Cesare è stato unanimemente descritto come "il leader dei Proletari Armati per il Comunismo", cosa non vera, ma è necessario ingigantire il suo ruolo per poter presentare la sua estradizione come una "brillante operazione" e un "grande successo" del governo. Di questo passo, tra qualche tempo si arriverà a definirlo "il "Bin Laden italiano". Qualcuno dirà di averlo visto ieri a Qarbalah subito prima della strage. Come dite? Era in prigione a Parigi? Ma non lo sapete che Cesare Battisti è ubiquo?

Infine: carriolate di volgarità sul suo esilio presuntamente "dorato" (come se fare il portinaio di uno stabile, e arrotondare scrivendo romanzi, potesse essere considerato nuotare nell’oro!) e sui "pranzi a base di ostriche all’ombra della Torre Eiffel" (evidentemente questa gente ha un’immagine della Francia presa dalla collezione Harmony). Vergognoso.

Vanno poi fatte notare alcune "sviste" che ai più maliziosi sono sembrate messaggi in codice: l’11 febbraio scorso "Il Giornale" pubblicava una foto del Battisti giovane, sul banco degl imputati di un qualche processo, e la didascalia lo identificava come "Valerio Evangelisti". Per cercare di riportare i fatti nel loro contesto storico, alcune persone stanno preparando un dossier, in cui si ripercorrono le tappe dell’istruttoria Torregiani, del processo e della condanna definitiva in contumacia (contraria alla Convenzione Europea dei diritti umani). Come sempre, su questo sito: http://www.carmillaonline.com troverete tutti i materiali sulla campagna per Cesare, e resoconti della mobilitazione aggiornati ogni dì.

di Wu Ming


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> Cesare Battisti libero
6 marzo 2004

Insomma, un eroe. Ma dai
> Cesare Battisti libero
6 marzo 2004, di : Fung zu Jang

Caro Wu Ming, ascoltavo la radio il giorno 5 marzo 2004, in particolare la trasmissione radioanchio, non conoscevo molto bene la storia di "Cesare", ma ho ascoltato con interesse la sua biografia (solo quella giudiziaria) e credo d’aver capito che "Cesare" non sia stato accusato di due omicidi contemporanei, bensì di esserne il mandante (hai presente in Sicilia quando i boss mandano un sicario?). Questa cosa se non erro non prevede l’ubiquità. Di altri due che gli vengono invece attribuiti non sono contemporanei ha dovuto far da sé (e si sa, chi fa da se fa per 3) Mi è parso inoltre di capire che "Cesare" provenga da un’adolescenza un pò particolare, già a 16 anni iniziava a farsi un pò di galera... ma non per reati d’opinione, bensì per furti e rapine (queste ultime quando ancora credo nessuno potesse identificarlo come un "eroe per la libertà" o cavolate simili. Un delinquente comune con una fede politica anziché un’altra e basta. Ma se poi in fondo stiamo parlando di una campagna in difesa degli scrittori Noir, allora il discorso cambia.... Cesare deve essere libero, non in carcere senno il rumore gli impedisce di scrivere....
> Cesare Battisti libero
9 marzo 2004, di : kamadora

LE BELVE NON HANNO COSCIENZA DEI PROPRI DELITTI. (Indro Montanelli - 1993)
> Cesare Battisti libero
7 aprile 2004

Quando ci sono morti c’è qualcuno che li piange. Non ideali, rivoluzioni, "guerre". Omicidio vuol dire fine di un progetto di vita. Chi uccide deve stare lontano dagli altri. Prima di parlare, pensate. Immaginate l’omicidio di vostra madre. Prima di parlare, meditate.

Daniele

> Cesare Battisti libero (mah)
22 agosto 2004, di : buzzer

Cesare Battisti mi sta antipatico (senza cordialità) e lui come tutti i suoi simili ex-rivoluzionari espatriati con la loro aria saccente e disgustata, schifati di un paese che hanno largamente contribuito a svaccare, rendendo con la "lotta armata" (volentieri manipolabile e manipolata) le cose tanto pietose in Italia che l’arrivo del craxismo (per dire una delle peggio cose della storia d’Italia) è stato salutato negli anni ’80 con un sospiro di sollievo al confronto del clima micidiale degli anni ’70. Ciò detto (son tutte opinioni), trovo ridicolo questo atteggiamento dello stato italiano che prima lascia in pace per anni delle persone, in fondo suggerendo che i crimini da loro commessi rientrano in uno "schema più grande" che in proporzione riduce i loro delitti, e poi invece si risveglia smanioso di perseguire e punire qualcuno. Non ho particolare simpatia nemmeno per il martire Sofri, antipaticissimo, ma trovo tremendo il modo moroboso e vacuo con cui si asseconda la vendicatività dei "famigliari delle vittime", categoria quanto mai rispettabile ma in realtà mai rispettata, si veda Ustica, si veda quello che si vuole. Tutto il Giustizialismo Italiano è tanto più stronzo poi, in quanto va sottobraccio alla impunità sistematica degli amici e del re. Dunque, né con lo stato né con chi vi pare. Scusate la lunghezza-
> Cesare Battisti libero
24 agosto 2004

E’ scappato:contenti?Perche’ non gli facciamo un monumento?Ma all’imbecillita’ della legge pero’!
Che Battisti paghi per quello che ha fatto
26 agosto 2004, di : luigia

Cesare Battisti è un criminale che si è nutrito di odio per la sua intera vita, che ha mascherato di ideologia il suo odio ed ora vorrebbe di nuovo mascherare di ideologia la sua vigliaccheria. Cesare Battisti, e chi lo difende come un eroe, dovrebbero sapere che delle persone sono morte a causa sua, della sua distorta e paranoica visione della società e della politica. E’ perlomeno incoerente che si propugnino determinati ideali di uguaglianza e giustizia e poi si scappi da essi ed è vergnoso che un Paese civile come la Francia sia stato il teatro di una vicenda squallida e disgustosa come quella di questo assassino.
    Dal punto di vista storico
    27 agosto 2004, di : abate

    La militanza politica di Battisti risale ad un periodo molto tormentato della nostra storia recente. Accostarsi agli avvenimenti di quegli anni con un occhio diverso da quello dell’appassionato di storia equivale a guardare dall’orlo di un baratro. E’ ovvio che l’analisi storica diventa molto complessa quando si tratta di fatti avvenuti così di recente e che hanno avuto così tante vittime. L’incapacità di tradurre in pratica le istanze del movimento del ’68 e di perseguire la via di riforma pacifica della società portarono, all’indomani del 12 dicembre ’69, allo scontro aperto con lo stato. Da un’analisi odierna degli episodi svoltisi in quegli anni, si può vedere come il movimento del ’68 e quello del’77 furono dovuti alla crisi del nostro sistema politico. Questo infatti si basa sulla possibilità di avere un’alternanza al governo dei vari partiti, tale da poter mantenere sul piano civile lo scontro tra i vari soggetti sociali. Questo in Italia non avvenne. L’Italia fu l’unico paese al di qua della cortina di ferro ad avere lo stesso partito al potere per quasi cinquant’anni. Questa fu la ragione del fiorire di movimenti armati che, chi da destra chi da sinistra, si proposero come avanguardie rivoluzionare per produrre un cambiamento drastico della società (consiglio la lettura di ’Mi dichiaro prigioniero politico’). Al fine di ridurre la portata di questo scontro, un ruolo di primo piano ebbe proprio la Francia che offriva asilo a coloro che abbandonavano lo scontro armato... un’alternativa a chi era destinato o a continuare a combattere o ad arrendersi allo stato. Fatta questa lunga premessa, resta il dubbio se Battisti fu più un rivoluzionario o più un criminale comune... a voi la sentenza.
    > Che Battisti paghi per quello che ha fatto
    28 agosto 2004, di : buzzer

    Caro abate una ricostruzione piena di ’automatismi’ del ragionamento la tua, grazie di averci spiegato il ’68 e il ’77, ma sono spiegazioni troppo astratte. Il fatto è che nascondersi dietro grandi scenari politici è la scusa buona per tutti, dal ladruncolo a Stalin, per dire. Ogni epoca ha le sue miserie e miseriacce. Contano le azioni compiute. Sottrarsi alla legge come fa Battisti e come hanno fatto tanti altri significa non riconoscere la legge e le istituzioni. Il che va benissimo. Allora però perché ’lamentarsi’ e ’protestare’ quando queste istituzioni ’tradiscono’ e prendono decisioni che non ci piacciono? E poi ai miei occhi - di trentenne di sinistra - la sinistra del ’68 ’77 e dintorni ha zero credibilità in quanto a coerenza, in quanto a risultati storici, in quanto a patrimonio culturale. Ha invece mille demeriti, primo dei quali aver affondato le speranze di tante persone trasformando la fantasia del cambiamento in battaglie fra paroloni ideologici, dogmatismi patetici e P38 (mazzata finale: il caso moro). Poi col ’riflusso’ affrettarsi a collocarsi in buona posizione, chi a fare l’intellettuale all’estero, chi nel partito socialista, chi in CL, chi dove ti pare. Queste cose sono sotto gli occhi di tutti e insegnano a diffidare dei predicozzi politici e delle dichiarazioni di coerenza. Questa diffidenza finisce per essere inevitabile per le persone senzienti, e ha aiutato la preparazione del mondo di oggi, nel quale ben pochi giovani ’osano’ credere di poter cambiare il mondo dopo le brillanti prove dei loro genitori e zii, e dopo aver visto i loro coetanei tanto facilmente ripetere gli stessi schemi mentali idoti, pieni di dogmatismi insinceri.
> risposta a abate
28 agosto 2004, di : buzzer

Caro abate una ricostruzione piena di ’automatismi’ del ragionamento la tua, grazie di averci spiegato il ’68 e il ’77, ma sono spiegazioni troppo astratte. Il fatto è che nascondersi dietro grandi scenari politici è la scusa buona per tutti, dal ladruncolo a Stalin, per dire. Ogni epoca ha le sue miserie e miseriacce. Contano le azioni compiute. Sottrarsi alla legge come fa Battisti e come hanno fatto tanti altri significa non riconoscere la legge e le istituzioni. Il che va benissimo. Allora però perché ’lamentarsi’ e ’protestare’ quando queste istituzioni ’tradiscono’ e prendono decisioni che non ci piacciono? E poi ai miei occhi - di trentenne di sinistra - la sinistra del ’68 ’77 e dintorni ha zero credibilità in quanto a coerenza, in quanto a risultati storici, in quanto a patrimonio culturale. Ha invece mille demeriti, primo dei quali aver affondato le speranze di tante persone trasformando la fantasia del cambiamento in battaglie fra paroloni ideologici, dogmatismi patetici e P38 (mazzata finale: il caso moro). Poi col ’riflusso’ affrettarsi a collocarsi in buona posizione, chi a fare l’intellettuale all’estero, chi nel partito socialista, chi in CL, chi dove ti pare. Queste cose sono sotto gli occhi di tutti e insegnano a diffidare dei predicozzi politici e delle dichiarazioni di coerenza. Questa diffidenza finisce per essere inevitabile per le persone senzienti, e ha aiutato la preparazione del mondo di oggi, nel quale ben pochi giovani ’osano’ credere di poter cambiare il mondo dopo le brillanti prove dei loro genitori e zii, e dopo aver visto i loro coetanei tanto facilmente ripetere gli stessi schemi mentali idoti, pieni di dogmatismi insinceri.