Cattivo Natale a…

Mi sono rotto di essere troppo buono

di Adriano Todaro - mercoledì 20 dicembre 2017 - 5487 letture

E’ Natale. Ancora una volta il Natale quando arriva arriva. E a Natale siamo tutti buoni e si fanno gli auguri. Io, però, mi sono rotto i cabbasìsi di far finta di essere buono, ipocrita, politicamente corretto. Oggi, nella festa più pagana che c’è, voglio augurare ad alcune persone un cattivo Natale non fosse altro perché essi, a mio parere, hanno rovinato l’Italia. Ne cito solo alcuni perché bisognerebbe avere un tomo di almeno mille pagine per citare tutti questi rottami. Ed io non voglio perdonare nessuno. Allora cominciamo subito:

Cattivo Natale a Marcello Dell’Utri, intellettuale siciliano, amatore di libri rari e antichi che in questo momento si trova in carcere condannato a sette anni per concorso in associazione mafiosa. Il poverino ha il cuore malato e il Corriere si è affrettato ad andare a intervistarlo in carcere cosa che non fa mai per gli sfigati. Si autodefinisce “prigioniero politico” e auspica un governo Pd-Forza Italia e non vuole sentire parlare del Movimento 5 Stelle. Questo dimostra che il carcere non è riuscito ancora a “rieducarlo”. Meglio che resti dentro allora. E poi a Natale c’è pranzo speciale e sono sicuro che l’amico Silvio gli invierà un cannolo ripieno.

Cattivo Natale ad Andrea Orlando, ministro della Giustizia (mica cazzi, eh!). Occhi a pampinedda e labbra perennemente tristi, è un pezzo importante del Pd. Temerario oppositore di Renzi è, infatti, diventato ministro. Lo è stato anche con il nipotino pallido Letta con carica di ministro dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare. Avete capito ora perché è ridotto così male il nostro territorio e il mare? A proposito della possibile richiesta di grazia per Dell’Utri, è stato di una chiarezza esemplare: “E’ ragionevole interrogarsi sul fatto se, a fronte di un peggioramento della situazione, il contesto sia ancora quello giusto adatto a dargli quelle cure”. (Il contesto è il carcere-Ndr). Poi così continua: “Pronunciarsi esattamente sulle condizioni e sul modo in cui viene curato, compete al Tribunale di sorveglianza”. Un colpetto di qua e uno di là. E’ la sinistra eroica che avanza. Con la palpebra appesantita.

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Babbo Natale

Cattivo Natale a Massimo Pessina, mattonaro ed ex editore dell’Unità. Si è attovagliato alla parca mensa del Vecchietto Asfaltato per una cena a favore della sua prossima campagna elettorale. Costo della cena: 10 mila euro. I lavoratori dell’Unità che attendono i soldi, sono una quarantina. Per loro nada soldi. Per il Laido Vecchietto, i soldi invece ci sono. E ha dimostrato, il vecchietto, che è anche tirchio. Per 10 mila euro sapete cosa gli ha dato da mangiare? Antipasto tricolore, pasta al pesto ai quattro formaggi, sformato di melenzane e panettone. Se Pessina veniva a cena a casa mia, mangiava meglio e spendeva meno. E sono sicuro che mia moglie Ninetta non si sarebbe fatta scappare l’occasione di dargli una padellata in testa.

Cattivo Natale a Lui, l’uomo dei 78 procedimenti giudiziari. Ha presentato l’ennesimo libro di Bruno Vespa. Assieme fanno 154 anni. Portati male. L’Osceno Vecchietto, ogni tanto ha il risucchio quando parla, le guance si assottigliano e non sempre la dentiera è fissata come si deve con Kukident. Il bravo giornalista, con gli anni, assomiglia sempre più a Benito e la postura delle spalle è sempre più curva, abituato, fin dalla tenera età, a inchinarsi davanti ai potenti. Grande calca, comunque, per assistere all’evento. Vedi mai che poi Silvio non mi vede e non mi mette in lista? Presenti intellettuali come Antonio Zequila detto “er mutanda”, Katia Noventa, cognata – ma solo fino al 2000 – di Silvio, Micaela Biancofiore Simbol d’amore e tutto il cocuzzame vario. E c’era anche Antonio Razzi fine dicitore del Grande Condottiero Kim Jong-un. (E ‘sti cazzi? Non c’è li metti?).

Cattivo Natale alla Madonna dei Boschi Fioriti, a Babbo, a fratelli vari. Che vi possa restare, sullo stomaco, qualche azione di Banca Etruria. Che tutte le bugie che raccontate vi possano ingozzare, che vi venga a tutti voi una bella cacarella sino al primo dell’anno. E poi che andiate tutti quanti a ritirarvi in quel di Laterina. Babbo lo mettiamo a presiedere la Mostra Concorso "Presepi a Laterina" e la Madonna a dirigere la “Festa Medievale”. L’importante è non dar loro la gestione della cassa.

Cattivo Natale al Venditore di fandonie. Il Bulletto di Rignano ha un coraggio della madonna al punto che in Tv, recentemente, ha affermato che “Io sono perché ci sia il più totale rispetto dei diritti dei lavoratori”. Infatti, sterminare il loro Statuto e annullare l’art. 18, come tutti sanno, non è stato lui. E’ stata opera del dittatore del Turkmenistan Gurbanguly Berdimuhammedow prima che morisse. Infatti, aveva tagliato le pensioni a 100 mila lavoratori e poi tagliato l’art. 18 e lo Statuto dei lavoratori italiano. Che cosa posso augurare al Piccolo Balilla fiorentino? Di essere invitato a pranzo da Babbo e di mangiare crostini di fegatelli. Poi, nel bel mentre, ricevere una telefonata dell’avatar Fassino il Lungo che in modo trascendentale si offre di federare i cespugli del fu centro-sinistra.

A questo punto però viene fuori la mia educazione cattolica che ho ricevuto. Quella, appunto, dove a Natale è obbligatorio essere buoni. E così un augurio lo voglio fare anche al ragioniere Filippetti, scala C, terzo piano. Nelle assemblee di condominio litiga sempre con me, una volta perché, secondo lui, lascio i cancelletti aperti e una volta perché, sempre a suo dire, non pulisco bene lo scivolo dei box. A lui auguro di finire nella tromba delle scale.

Finito? Sì, finito. E che non venga in mente a nessuno di accusarmi di essere politicamente scorretto?

Comunque, a tutti voi lettori, Buon Natale.


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