Caro affitti universitari: 920 euro per una casa al mese: 1200 euro la spesa complessiva. I dati Uil
Il sindacato regionale UIL Lazio propone la fine del numero chiuso nell’iscrizione alle facoltà, la costituzione di un albo per le case da affittare con canone concordato e trasporto pubblico gratis fino a 26 anni. Un modo per sbloccare l’ascensore sociale
Non è tempo di tende o di canadesi alla Sapienza. La stagione estiva si è chiusa con gli ultimi esami e le lezioni riprenderanno per la sessione autunnale.
I segnali sul caro affitti, attesi dagli studenti, non sono arrivati e la situazione attuale è descritta compiutamente da Uil di Roma e del Lazio con Eures.
Nel 2022 i 67426 fuori sede di 11 università romane pubbliche e private, pari al 35% dei 190mila studenti iscritti, fanno girare un miliardo di euro nell’economia laziale. Circa il 50%, grosso modo mezzo miliardo, è concentrato sui canoni di locazione.
Nel mercato legale il canone di locazione medio mensile di un appartamento di 79 metri quadri si attesta a 924 euro, superando di 200 euro lo standard nazionale. Se alla pigione aggiungiamo le altre spese come utenze, servizi e trasporti, escludendo i libri universitari, una famiglia spenderebbe 1182 euro mensili a testa, in pratica uno stipendio.
Per contrastare questa tendenza, Uil Roma e Lazio propone la fine del numero chiuso per iscriversi ad alcune facoltà, la costituzione di un albo di case sfitte per concederle con canone concordato agli studenti fuori sede e la gratuità del trasporto pubblico fino a 26 anni.
Così si sbloccherebbe l’ascensore sociale, fermo anche in base ad altri numeri.
Negli ultimi dieci anni i fuori sede delle università pubbliche sono scesi di numero da 69813 a 56051. La tendenza per le università private è esattamente opposta. Nello tesso arco temporale questi studenti sono passati da 8392 a 11375.
Per la Uil una ennesima polarizzazione di competenze e opportunità.
Fonte: RaiNews.
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