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Campania: Soldati sì, soldati no?

.....sono “testimone” di alcuni motivi del degrado sociale!

di Enzo Maddaloni - venerdì 3 novembre 2006 - 6957 letture

Andare a RAI TRE "Primo Piano" (la sera del 30/10/2006) e dire che il problema della deliquenza in Campania è lo stesso che esiste in altre città italiane è, credo, un’arroganza del potere del "Governatore della Campania", è una negazione della responsabilità (anche) politica del degrado sociale in cui versa oggi la Campania ed è come se per dieci anni fosse vissuto da un’altra parte.

Su una cosa Egli ha ragione ed è che il problema che per risolvere i problemi della Campania non c’è bisogno di soldati. In verità non c’è bisogno neppure di scendere in piazza con questo sindacato, ma semplicemente dipende dalla nostra capacità e volontà, come cittadini di questa regione di essere “TESTIMONI”, delle motivazioni di disastro sociale e politico compiuto anche da una logica di governo che negli ultimi anni: ha prodotto solo “crediti clientelari”, ha cancellato la certezza dei diritti e dei doveri e da qui al fatto che ognuno si fa giustizia da solo credo che il passo è breve, a parte la stessa realtà cammorristica che su queste basi ha sempre poggiato il suo ruolo e potere storico, al di là anche di chi governa.

La questione che la Campania ha difronte è essenzialmente il problema del "costo della democrazia"! fin che non si prende coscienza di ciò non si risolve neppure uno dei problemi storici del meridione d’italia.

Quali sono, oltre al “governo clientelare” della sanità e del disastro della mondezza in Campania, gli altri “crediti clientelari” i problemi relativi al costo di "questa democrazia" in Campania e come questa macchina infernale del consenso è servita solo a fare voti con i soldi dei cittadini in dispregio molte volte al riconoscimento (vero) dei diritti di cittadinanza ( e non di piaceri) ?

Be un’altro di questi esempi è rappresentato dal recente dossier presentato dalla Commissione di Controllo delle Attività della Regione Campania e per la verifica dell’attuazione degli indirizzi politico -programmatici, presieduta da Antonio Peluso che ha verificato sia il numero che le attività individuando ben 37 società miste (partecipate) direttamente dalla Regione.

Prima di me, autorevoli giornali nazionali e locali, hanno posto in evidenza che: con le partecipazioni indirette, il numero cresce ulteriormente, per un ammontare (i dati si riferiscono al biennio 2004/2005) ad oltre 73 milioni di euro di contributi regionali, quasi 43 milioni di euro di perdite a fronte di 7 milioni di utili; 6.091 dipendenti che costano oltre un milione e mezzo di euro, 255 componenti dei consigli di amministrazione per una spesa di oltre sei milioni e mezzo di euro.

Il numero di società miste della Regione Campania balzate da 6 a 37 negli ultimi anni di governo di centro sinistra è fortemente sproporzionato rispetto a quello di altre Regioni di pari dimensioni come il Lazio, che ne ha 10, e il Piemonte che si ferma a 16.

L’80% delle società presenta bilanci in rosso, molte non hanno una missione specifica, in molti casi duplicano l’oggetto di altre società e per molte di esse non si giustifica il ricorso alla forma societaria, coincidendo la loro attività con i compiti ordinari della Regione, questo è nella sostanza il risultato a cui è giunta la commissione regionale.

Inoltre, dal dossier che fa riferimento agli anni 2004 e 2005, si evince (ma non tutte le società hanno risposto alle convocazioni delle commissioni di controllo) che «la costituzione delle società è costata oltre 104.321.286,60 euro e, nell’ultimo biennio, la Regione ha perso oltre 42.000.000,00 euro; le società in maggiore perdita sono la Bagnoli Futura (euro 16.228.040,00 di cui a carico della Regione 1.217.103,00), Città della Scienza (euro 961.605,00 di cui 738.608,80 a carico della Regione), Sepsa (euro 1.582.289,00 ricadenti interamente sul bilancio regionale); le società che hanno consulenze più costose sono la Eav che, nell’anno 2005, ha speso euro 1.119.000,00 circa, la Efi, con 4.000.000,00 euro, la Circumvesuviana, euro 3.000.000,00 circa, e Bagnoli Futura che, sempre nello stesso anno di riferimento, ha speso 2.500.00,00 euro circa per consulenze (tutte spese legali per resistere in giudizio contro i numerosi ricorsi piovutigli contro)».

Tra i casi di duplicazione di oggetto sociale, il dossier cita «Art Sannio con Maurilia, Camper con Imast, Ccta, Recam, Sma Campania, Asc e Bagnoli Futura; tra gli intrecci societari, la Ccta, che ha partecipazioni in Arpac, Bagnoli Futura, Autorità portuale, la Tess, che partecipa a Sviluppo Italia, la Eav, che controlla Sepsa e Metrocampania Nord est, Circumvesuviana e Vesuviana Mobilità (pura fantasia partenopea!)».

Da chi sia abitato questo sottobosco inefficiente, è inutile dirlo: basta leggere i nomi: tutti gli atti della commissione sono pubblici.

Emerge così una rete clientelare fittissima che spiega anche il granitico sostegno ad una "coalizione colabrodo" che ormai ha portato la regione Campania sull’orlo della bancarotta, (si pensi che l’Argentina per molto meno deficit è collassata e l’Argentina è comunque una nazione "ricca di risorse") con tutti i debiti e disfunzioni (è un eufemismo) in ordine alla mommezza, sanità, ecc.

L’Università, la stampa locale lo stesso TG3 Regionale, basta vedere i servizi quotidiani per verificare anche come molti organi d’informazione locale siano in molti casi lontani dalla realtà, lo stesso mondo delle professioni, per non parlare del sindacato confederale CGIL CISL UIL, sono stati "narcotizzati ed ammaestrati".

Intanto, il debito della Campania vola alle stelle: dai 350 milioni del 1998 ai 2,8 miliardi di euro del 2004 (cifra che come si potrà vedere in seguito è destinata a salire). Per non parlare dei 6 o 7 Miliardi di euro (ex 12.000 miliardi di lire per intenderci - ormai si è perso il conto) sulla spesa sanitaria al 31/12/2005 e come abbbiamo visto la stessa SORESA (società per la cartolarizzazione del debito della sanità) ha difficicoltà a certificare il credito e come la Regione Campania intende dilazionare il deficit per i prossimi trent’anni anche sui nostri figli.

Anche l’Espresso, ci ha dedicato due pezzi alla realtà campana: “Caduto in Bassolino“, dove si evidenzia la crisi d’immagine e di consenso di Bassolino, anche all’interno dello stesso partito DS e dell’Unione. E “Campania senza fondo“, dove si riporta il lapidario giudizio della Corte dei conti: “i bilanci sono fuori controllo”.

Si sottolinea una chicca che smonta il trionfalismo di alcuni che ancora si mettono i prosciutti sugli occhi (come la Iervolino quando parla di "strabismo" di Roberto Saviano), anche sull’utilizzo dei fondi europei, insieme allo stesso sindacato confederale CGIL CISL UIL che da tempo ha tradito il suo scopo sociale.

Infatti, la Corte dei Conti ci fa sapere che il 30% degli stanziamenti rimane sulla carta, avendo “difficoltà a tradurre programmi di attività in efficaci interventi operativi“. Nella sostanza, i programmi per avere soldi europei abbondano, ma restano solo sulla carta.

Pare anche che i soldi nel frattempo vanno altrove, come nel caso della parata di New York finanziata con i fondi europei destinati alle attività produttive. Per non parlare dei fondi in conto capitale dell’art 20 legge finanziaria del 1988 (sì, non è un errore: dico 1988) che solo pochi mesi fa, e dopo 18 anni, si è avviata la seconda fase dell’utilizzo dei finanziamenti alle aziende sanitarie pubbliche per gli adeguamenti strutturali e tecnologici, a parte i fondi persi per la Legge sull’emergenze AIDS del 1993 per la costruzione dei nuovi reparti infettivi (es. il caso dell’Azienda Ospedaliera di Salerno che vede scomparsi circa 15 Mdl di vecchie lire oltre ai 30 milioni di euro dell’art 20 conto capitale. Nel frattempo però il direttore generale promette la costruzione di un nuovo ospedale, senza dirci con quali soldi?).

Per tuti questi motivi non sono d’accordo all’intervento dell’esercito perché così facendo non risolveremo il problema, lo nasconderemo solo per altri dieci anni, anche perchè significherebbe difendere una falsa "democrazia" che già ci è costata troppo ed è per questo che esprimo anche perplessità sulla manifestazione per la legalità promossa dal sindacato CGIL CISL UIL a Napoli ed alla quale non parteciperò !

Credo che se tutti noi fossimo (già) stati, ognuno per la propria parte, (più) “testimoni del nostro tempo” probabilmente non ci sarebbe oggi bisogno dei soldati, ne tanto di manifestare per la legalità (me ne dispiace ma questa parola, qui in Campania, è priva del suo significato originale), con il rischio di salvare a questo punto solo la faccia a qualcuno e di nascondere i veri motivi che attanagliano la nostra regione Campania e non solo la Città di Napoli: il costo della nostra democrazia!

Apprendo, nel mentre scrivo questa riflessione, che la Giunta Regionale della Campania ha comunicato la volontà di ridurre a 22 le partecipazione alle società miste (sulle 37 attuali) prevedendo nel contempo anche 5 accorpamenti. Nel mentre prendo atto che a Salerno la CGIL (add’o ver e add’o cech!) tra qualche giorno ci parlerà delle società miste a Salerno.

Per piacere non parlate più di legalità in Campania. Parliamo solo di diritti di cittadinanza negati e di doveri istituzionali questa è l’unica strada per il risanamento !

La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perchè dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni. (E. Berlinguer)

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VIVA PULCINELLA !
3 novembre 2006, di : Enzo Maddaloni

Ho tanti amici a Napoli che sicuramente possono rappresentare il futuro di questa Città, cosi come conosco tante persone che ogni giorno si muovono nel volontariato con amore, tutte queste persone oggi però in Campania non hanno voce.

Perchè non ci facciamo tutti promotori di dare voce a tutte queste persone di buona volontà e che rischiano solo di morire se non scelgono prima di fuggire?

Perchè non organizziamo un grande "girodivite" tondo, tondo, per dimostrare che Napoli è la Campania vuole tornare a vivere.

Il titolo dell’iniziativa: VIVA PULCINELLA!

Per tutto quello che questa figura rappresenta: la sana follia, l’irriverenza nei confronti del potere, la sua paura della morte ma, anche, la sua capacità di esorcizzarla: con una grande risata liberatoria.

Dovrà essere una manifestazione colorata e gioiosa, fatta direttamente dalle persone che possono "testimoniare" e che si sentono ancora libere di farlo: il loro malessere, la loro esperienza, la loro voglia di vivere ..in questo caso ci sarò anch’io ma per favore non mi chiedete di partecipare alla manifestazione per "la legalità" del sindacato per favore!

Campania: Soldati sì, soldati no?
3 novembre 2006

Come la lava che tutto divora, l’uomo torna alla sua antica vocazione (la lava).

Forse la gente ha scordato che i soldati non sono più di leva, e l’affermazione, finisce per suscitare molto imbarazzo per chi ne comprende i motivi.

Si torna a parlare di uomini a cui cambiare divisa?

Ma credo che molta gente neanche lo sa da dove veniva il bene e il dono di un esercito di persone di alto profilo (e a titolo gratuito!)

Quella gente continua a credere che quei soldati che molte volte portarono in salvo la Patria si coltivino nei vivai, a margine dei boschi.

E’ giusto che non si arrivi a soluzioni, quando si abbonda in balordaggini.

Quanto costa un caffe? 2000 euro? (è il prezzo che ti chiede un dottore se accetta la scommessa di sostituirsi al barman?)

    L’esercito !
    5 novembre 2006

    io francamente manderei l’esercito. E’ evidente che a Napoli lo Stato ha perso il controllo. Sono consapevole che l’esercito non potrebbe mai risolvere i problemi di Napoli però credo che creerebbe quella giusta atmosfera di emergenza che potrebbe essere la scintilla per un cambiamento. Quando i cittadini e le istituzioni locali di Napoli vedranno per le strade carri armati e mitragliatrici si renderanno conto che quello è il capolinea. Io commissarierei anche tutte le istituzioni locali. Come puo’ la Jervolino starsene seduta sul trono di Napoli quando i cittadini vagabondano in mezzo alla spazzatura, si spara per strada, interi quartieri sono off-limits delle forze di polizia ? Come fate a mantenere quelle istituzioni locali lo sapete solo voi ! A mali estremi, estremi rimedi: legge marziale per cinque anni, istituzioni commissariate, coprifuoco notturno, rimozioni e sostituzione d’ufficio di OGNI incarico pubblico (dai professori ai magistrati agli impiegati comunali....poichè TUTTE le categorie pubbliche hanno fallito o sono infiltrate), sgombero coatto di ogni casa abusiva, di tutti i quartieri in mano alla criminalità. Dettate queste leggi d’emergenza venga organizzata una festa di tre giorni per il nuovo inizio di Napoli e si intitolerà:<>. La tranquillità e la legalità regneranno su Napoli e l’economia liberata dalla camorra e dal senso di insicurezza decollerebbe ed il turismo vedrebbe un’età dell’oro poichè ai giapponesi piace la pizza napoletana ma non gli piace passeggiare fra la spazzatura e farsi fregare l’orologio da un tossico appena uscito per l’indulto. Quel giorno anche io visiterò Napoli, ma fino ad allora neppure mi verrebbe in mente !
Dare tutti e sempre all’esercito, senza fare gli stronzi !
6 novembre 2006

Caro Enzo,

quello che ha scritto il precedente commento dice sul serio!

Lo vedi che siamo alla frutta come abilità, strategia e intelligenza?

Perchè hai scritto di mandare l’esercito?

Non lo sai che invece bisognerebbe prendere tutti quei giovani e mandarli nei reggimenti punitivi del nord? come si usava una volta?

Ma io dico che tutti i giovani d’Italia dovrebbro rientrare nelle caserme, il perchè non lo dico ma aspetterei che loro di ritorno dalla naja lo dicesserro.

Vedi, non può esistere nessuna calamita che ha una sola polarità, (nord-nord oppure sud-sud), oggi i giovani e forse questo ultimo tentativo di mondo, soffre di tale male, nessuno li ostacola, nessuno si contrappone, e alla fine come delle calamite ad un solo polo, sono sconsolate di non essere maltrattate e quindi di non potersi poi riscattare (o vincere).

Si dice molti nemici, molto onore...

Invece, se si dovesse scegliere per uno Stato forte, monopolista, settarista, nazionalista, gagliardo, sceglierei la sinistra.

Perchè, la destra ha mostrato poca accortezza a conservare quei ruoli educativi che aveva una volta.

Il debito pubblico, ultima grana del discorso, aimè, aumenta, a nulla serve fare tanti sforzi per ridurlo, troppi privilegi in Italia, troppi sindacati che rivendicano e minacciano uno Stato ormai poverino.. (penso che i sindacati ove non sfogavano con i veri padroni, commettevano delle grosse corbellerie legalizzate).

Oggi il sistema è corroso fino alle fondamenta, vi sono divarii gravissimi in seno alla popolazione, in nome di chissà quali diritti, e crediti.Per non parlare di deviazioni del sistema democratico in centinaia di attività altamente "risolutive" per la Società.

Per questo, uno Stato forte potrebbe lavorare per una ripulita di tali e gravi entropie economiche.

Ma non occorre il fascismo, per quello scopo serviva una rivalsa socialista.

E allora, il comunismo (infantile concetto di uguaglianza), si sarebbe dimostrato assai disastroso per la felicità gettata, per molti individui alle ortiche (una vita sciatta e senza nessuna speranza di arricchimento!),

In una tale evenienza, La Madre di tutti noi disse (in un’apparizione) che si sarebbero perpetrati errori a non finire da una simile politica...

Allora, non ci resta che tornare a bomba..

Ma dove andare ora?

La gente non capisce che una sana follia di potere ci renderebbe tutti più obbedienti. Ma oggi manca quel pazzo che senza mettersi un euro in tasca porterebbe quel pò di ordine in mezzo ai troppi diritti. (si diceva: gli ordini non si discutono! non è una dolce musica?)

Attento che la gente non rinuncerebbe ad alcun diritto (lo disse D’alema che non si può andare contro la legge!), a costo che l’Italia diventi la terrazzina di francesi tedeschi e altri interessati (anche quegli stati possono fare la nostra fine).

In ciò non c’è nord o sud, tutti con le loro aspirazioni di sfruttamento del prossimo, e in culo pure ai poverissimi napoletani, che in realtà dovrebbero pure mangiare, ed avere le stesse opportunità di quelli che vendono un appartamento 300 mila euro, aspiranti appunto di trovare un pollo che ha rubato pure per loro.

Ad majora, cercando la nostra spiritualità..

SalP

    Meno filosofia piu’ concretezza!
    6 novembre 2006

    Mi spiace che parliate dei problemi di Napoli con questa patina filosofica e mielosa, malinconica e arrendista, ma purtroppo ogni volta che parlo del Sud Italia constato questo tipo di dialettica che non porta a nulla. Ad majora......ad majora niente ! SNELL !!! SNELL !!! alzare le brache che la festa è finita, la sbornia è passata, diamoci da fare ! Avete sognato per decenni che per avere un lavoro bisogna essere amici degli amici degli amici.....avete sognate per decenni che vedi Napoli e poi muori (colera o rapina a mano armata?) avete sognato per decenni la pummarola la pizza e pulcinella. Bene: è il momento di scegliere: o vi tenete la pummarola e quel senso fatalistico di vivere la vita oppure cacciate quegli incapaci che amministrano il bene pubblico e li sostituite con qualcuno che abbia una mentalità piu.....pratica! Con la filosofia....mi spiace....non si risolvono i problemi ! L’esercito come prima cosa ! come fatto tangibile e forte, come una scossa che faccia vergognare quelle istituzioni locali che hanno fallito in tutto, per puntarvi addosso mille telecamere, per scuotere le coscienze e possibilmente per sparare su quei bastardi di camorristi, spacciatori, criminali che infestano quella città come i ratti, ma anche per fermare quelli che vanno in moto senza casco perchè la legalità passa anche da queste piccole cose ! Provate a Milano o a Gorizia o a Torino a girare senza casco ! Tutte le volte che la televisione inquadra le strade di Napoli....tutti in giro senza casco. Ecco perchè l’esercito ! perchè se la polizia è talmente assuefatta da questo senso lascivo che pervade la citta, forse un reggimento degli Alpini non avrebbe tante remore a sparare su chi di dovere. saluti.....
rivista e fasci
7 novembre 2006, di : pozzosal

Enzo,

E’ molto divertente quello che succede in questo blog..

Io credevo di aver esagerato, con la mia "sezione reazionaria", ma mi accorgo che non è più il momento della frutta..

Siamo al momento dell’ammazzacaffè...

Vedi come la gente si sente chiamata a vestire dei panni? (ma stai certo che sono degli avventizi..praticamente a corto di plasma)

Di questi non c’era quasi nessuno quando, l’Italia era dentro il crogiolo..(la naja!). Eppure tutti pronti a portarci alle falde di ogni ragionamento (e filosofia).

Io volevo dire che bisogna ricostruire l’Esercito, ossia le madri, le fidanzate, le sorelle, sono pregate di non fiatare e mandare i loro esemplari in missione a tempo indeterminato per i servigi della Patria.

Così ha funzionato finora il mondo..

Chi mandare per annunciare loro che i carabineros sparavano alle spalle di chi se la dava a gambe davanti al nemico?

Vedi amico/amica: tu sei figlio/a di tali "abusi"...

Perchè non vai tu a prendere i mafiosi? (perchè non vai volontario/a)

aspetti che si scateni il putiferio dal bicchiere d’acqua altrui?

(siate la valanga..)

(mandare gli extra..? sarebbe comunque NEWECONOMY!)

    ok ok
    7 novembre 2006

    vedo che il messaggio non è stato recepito. Si si....continua il tuo discorso vagheggiante e poetico, sogna pulcinella e menziona la new-economy, parla dei problemi con quel tono distaccato e fatalista e con quel linguaggio simil-ermetico che fa tanto intellettuale disoccupato del profondo South. Se a voi piace vivere in quelle condizioni....io non ho niente da obiettare, tanto a Napoli manco ci metto piede neppure per un viaggio premio. Mi duolgo solo che anche i miei soldi contribuiscano a mantenere quel colabrodo che è la vostra amministrazione locale. comunque arrivederci e grazie .
Campania: Soldati sì, soldati no?
8 novembre 2006

licenzioso, anche nel verbo: "mi duolgo"

Un certo Fermi Enrico avrebbe riso di tale presunzione, anche lui era un teorico (per modo di dire), ma inventò la bomba..

Le posso spiegare che qualunque impresa parte dalla teoria (e in ciò si manifesta la nostra tracotanza se la si usa per offendere).

Comunque al nord ci sono molte persone per bene, come al sud c’è qualche "testone".

Veda di non appartenere alla fine solo al treno "Il desiderio" (è una cosa truculenta, ma non possiede nessuna giustificazione).

Io non sono di Napoli ma non vuol dire nulla..

E sono abilissimo in tantissime cose. Ma al sud mancano i soldi.. Esattamente dal 1860 anno in cui i contadini siciliani versarono 440.000.000 di monete d’oro al nuovo governo savoiardo, a fronte ad esempio della Lombardia che ne versò 950.000 ( cioè 1/500 ! in cambio furono emesse banconote!).

I miei padri (e io) non siamo fatti per la disonestà (il contrario della disonestà è l’onore).

 Sicilia
 (dove io sono nato, e dove mi arrivò la cartolina precetto, che era poi il documento che attesta che non gli fregava un cazzo di chi sono io, quindi già un atto di grave razzismo per i talenti del suth)

    si si
    8 novembre 2006

    i 400.000.000 di monete d’oro sono state ripagate ampiamente (e con interessi da strozzini) con decenni di cassa del mezzogiorno in cui un fiume impetuoso di denaro svenava il nord e diffondeva clientele, sperperi e scialacquo al sud. E dopo tutto questo fiume di denaro ci ritroviamo qui al nord a far girare l’intera economia nazionale con infrastrutture da terzo mondo, autostrade inadeguate, disservizi e con in piu la beffa di sentire ogni giorno dai politici che bisogna aiutare il sud mentre a Napoli manco hanno la decenza di raccogliere la spazzzatura per strada , e orde di immigrati islamici vengono richiamati dalle industrie del nord per poter fare quel lavoro manuale che il classico disoccupato del sud con tanto di inutile laurea in Filosofia non vuol fare perchè aspetta che lo stato......lo stato....lo stato..... Non dovrei fare di tutta un’erba un fascio, pero’ se dici che il sud è cosi perchè nel 1860 i Savoia presero quelle monete d’oro, allora comincio ad essere pessimista, comincio a credere che non cambierete mai, o forse noi non cambieremo mai. Nella lontana Roma organizzano come riprendere il fiume di denaro verso sud, e noi nel settentrione del nord, nel profondo nord, sulle Alpi cominciamo col cuore a vagare oltre frontiera ed a maledire anche noi i Savoia.....tanto caro, preciso, puntuale , laborioso era l’austroungarico dominatore. Una ridente provincia austriaca di lingua germanica e ladina saremmo oggi, avremmo autostrade bellissime e gratuite, una sanità da prima classe, uno stato rispettoso e virtuoso,e non piu vacche da spremere per alimentare una catena di sperpero. Vedi: se vogliamo anche noi sappiamo vagheggiare ma torniamo alla realtà: italiani siamo....saremo ! ma almeno fateci il piacere: non leccatevi ferite che non avete.
Saluti dalla Sicilia, (venga in Sicilia, sono tutti bravi! non le accadrà mai nulla di brutto!)
8 novembre 2006

Non se la prenda.

Sono pure io dispiaciuto della mancanza della "musica giusta"..

Le ho voluto scrivere perchè parlare è un modo per trovare una soluzione, anche piccola.

Saluti,

Salvo (Sicilia)