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Cade il ’muro di Gorizia’

Dopo 57 anni con l’ingresso della Slovenia nella Ue viene abbattutto lo storico e odioso confine che tagliava in due la città. E dal 1 gennaio 2007 scomparirà il confine

di Cesare Piccitto - mercoledì 18 febbraio 2004 - 17408 letture

da udine.vivacity.it Luana De Francisco - Ansa

Gorizia Breccia nell’ultimo brandello di rete che da 57 anni divide in due la città di Gorizia, sul quel confine orientale che da teatro di guerre e tragedie mondiali, divenne postazione armata della cortina di ferro tra il mondo delle democrazie occidentali e quello dei regimi socialisti. I sindaci delle due città ’sorelle’ cresciute all’ombra della guerra fredda si sono incontrati oggi, nella storica Piazza della Transalpina, per mettere mano assieme, ciascuno dalla propria parte di confine, a un nuovo capitolo della storia europea. Mancano 79 giorni alla data del primo maggio, quando anche la Slovenia entrerà a far parte dell’Unione Europea. Ma l’abbattimento delle barriere è ufficialmente cominciato oggi, con la demolizione fisica della rete metallica che corre lungo il confine italo-sloveno di Gorizia: una cinquantina di metri appena, ma sufficienti a trasformare l’ esistenza e le abitudini di migliaia di persone che da secoli convivono tra le valli del fiume Isonzo e del Vipava.

Una cerimonia breve, quella organizzata stamani dai due Comuni con l’avvallo della Commissione di Vigilanza formata da Prefettura, Questura e Guardia di Finanza, per formalizzare l’ inizio del conto alla rovescia. Entro la metà di aprile, quella rete non esisterà più e al suo posto sorgerà un’ unica grande piazza abbellita da un mosaico di otto metri di diametro, raffigurante l’esplosione del cippo collocato nel 1947 lungo la linea di confine.Mercoledì prossimo, alle note, anche il cippo sarà rimosso, parcheggiato prima all’Istituto nazionale di Geografia di Firenze e poi trasferito nel Museo della Guerra Fredda che i due Comuni intendono realizzare nell’imponente edificio di inizio Novecento della Stazione della Transalpina, in territorio sloveno. Forse per questo, tutta la gente che oggi si è riversata nella piazza divisa a metà ha voluto farsi immortalare accanto al cippo: prima con la Slovenia alla spalle e la scritta "R. d’ Italia 1947’ in primo piano, poi dall’ altra parte, su suolo sloveno e con la scritta ’R. Slovenija 1947’.

Un’ istantanea da aggiungere all’ album dei ricordi di un passato che se ne va. Come quelli rievocati, nei loro brevi interventi, dai due primi cittadini, che con una chiave inglese a bussola hanno svitato e accantonato il primo riquadro della rete metallica (il martello pneumatico, che avrebbero dovuto adoperare per smantellare anche il muretto, è rimasto in un angolo a terra, per ragioni di sicurezza). In piedi, sul muretto ormai ’sbrecciato’, il sindaco di Gorizia, Vittorio Brancati, e il collega di Nova Gorica, Mirko Brulc, hanno ricordato le numerose iniziative avviate negli ultimi anni dalle rispettive amministrazioni comunali, nel segno della collaborazione transfrontaliera. Prima tra tutte, l’inaugurazione, l’estate scorsa, di una linea di trasporto pubblico urbano che collega il centro di Gorizia con quello di Nova Gorica, distanti appena sette chilometri.

Il secondo atto concreto si realizzerà con la riqualificazione della Piazza della Transalpina, un progetto che ha visto collaborare architetti e artisti italiani e sloveni. Nel mezzo, inserite nel più vasto ’Progetto di riconciliazione tra Gorizia e Nova Gorica’, anche numerose manifestazioni a carattere sportivo e culturale e, soprattutto, una collaborazione sempre più stretta nel campo della sanità, che nei prossimi mesi culminerà nell’ acquisto di una risonanza magnetica mobile al servizio degli ospedali italiani di Gorizia, Monfalcone e Tolmezzo (Udine) e di quelli sloveni di Sempeter e Isola. Progetti, speranze e soprattutto l’augurio di una convivenza senza più ombre e rancori: "L’abbattimento della rete - ha detto Brancati - è soltanto il simbolo di ciò che vorremmo accadesse finalmente anche nella mente della gente. Basta con i vecchi rancori, di fronte a noi c’è l’ Europa e una strada lastricata di amicizia e collaborazione". Gli fa eco il sindaco Brulc, aggiungendo il proprio ringraziamento alla minoranza slovena in Italia "che in tutti questi anni - ha sottolineato - ha fatto da ponte tra le due città".

Da una parte e dall’altra della rete, la gente applaude, qualcuno firma e in molti si commuovono. Poi il brindisi, con Ribolla frizzante di Brda, il Collio sloveno, e lo scambio di auguri e strette di mano. Nella giornata di festa che anticipa le celebrazioni della notte del 30 aprile, quando a dare l’ ultima ’picconata’ alla rete sarà il Presidente Prodi in persona, anche le forze dell’ ordine chiudono un occhio e lasciano che tutti, nell’ euforia del momento, oltrepassino il muretto della Transalpina. "La norma - dice il Questore di Gorizia, Alessandro Marangoni - va adattata alla realtà. L’ abbattimento di questo muro rappresenta il primo passo verso la costruzione di un futuro comune". E così gli "auguri" diventano "srecno" e l’ area sulla quale oggi è stato aperto un cantiere "transfrontaliero" si trasforma in una ’no man’s land’ di euforia collettiva. Per attraversare il confine senza più bisogno di esibire il documento di riconoscimento però, bisognerà attendere il primo gennaio 2007, quando la Slovenia entrerà nel Trattato di Schengen. Intanto, la commissione mista italo-slovena prevista dagli Accordi di Udine del ’55 ha recentemente raggiunto un’ intesa, che consentirà di ’promuovere’, dal prossimo primo maggio, i valichi di seconda categoria al rango di valichi internazionali, come quelli di Casa Rossa e Sant’ Andrea. Un’ autorizzazione che vale quasi quanto un passaporto per l’Europa: anche quei varchi, fino ad oggi riservati ai soli possessori di lasciapassare (un documento rilasciato soltanto ai residenti), saranno attraversabili esibendo la carta d’identità.


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> Cade il ’muro di Gorizia’
31 agosto 2004

Anche se in ritardo,volevo puntualizzare: Il muro non è mai esistito,si trattava solamente di un muretto alto 20 centimetri con una rete di 1 metro. (grande propaganda di Prodi) La maggior parte della popolazione goriziana è rimasta indifferente,anzi se si costruiva un bel muro di 3 metri molti erana più contenti. La città non è mai stata divisa in due dalla nascita del confine: Nova Gorica non esisteva,è stata costruita dopo la definizione del nuovo confine.L’unica costruzione italiana "tagliata" fuori dalla nascita del confine fu solamente la stazione in questione. L’odio degli italiani verso gli sloveni, e degli sloveni verso gli italiani resterà ancora per qualche decennio:provare per credere.
    > Cade il ’muro di Gorizia’
    11 ottobre 2004, di : paolo

    sia più preciso sulla grave parola "odio" tanta gente è poco informata!!
    > Cade il ’muro di Gorizia’
    21 aprile 2007, di : Mr fantasy

    Sono Marco di Firenze, figlio di profughi istriani. Tranne rare eccezioni gli sciavi sono sempre sciavi, altro che abbattimento del muro, il muro resterà sempre nei nostri cuori, nel ricordo di un confone che ci ha sottratto un lembo ancor sanguinante d’Italia. Per carità, Tolmino, Caporetto, Vipacco erano slovene e non era giusto che facessero parte dell’Italia, ma questo confine è stato una vera porcheria, molta gente è passata di qua lasciando ai compagni di là tutto. Attenti, perchè questo sindaco sloveno è pericoloso, non è un moderato come Spacapan, lui se potesse si annetterebbe Gorizia e le valli del Natisone, dove inspiegabilmente è sempre più pieno di cartelli in sloveno. E di là? Nulla, nenanche una parola di italiano, a meno che non si vada al casinò, dove i talleri non erano ammessi.