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"C’è da spostare una macchina": il prete interrompe la messa

Il fatto é avvenuto a Gela, provincia di Caltanissetta. Un’autovettura lasciata imprudentemente in doppia fila, causa un intralcio ulteriore al già intasato centro storico...

di Paola Fagone - lunedì 1 novembre 2004 - 7715 letture

Sul "Giornale di Sicilia" di Sabato 23 ottobre un curioso titolo ha attirato la mia attenzione: "C’è da spostare una macchina" - E il prete interrompe la messa. Il fatto é avvenuto a Gela, provincia di Caltanissetta; Vi racconto brevemente i fatti: un’autovettura lasciata imprudentemente in doppia fila, causa un intralcio ulteriore al già intasato centro storico. Dopo una breve indagine-ricerca, si è risaliti al proprietario. Il prete della vicina chiesa. Niente di strano, non se ne vedono più curati in bicicletta alla Don Camillo. Il fatto diventa imbarazzante quando i vigili sono costretti a chiamare il parroco per farla spostare, poiché si rendono conto che sta celebrando la messa.

Niente di preoccupante, il prete interrompe la funzione e diligentemente sposta l’autovettura in sosta vietata. Domanda, anzi domande: 1) Il sacrestano che ha avuto la premura di avvisare il prete, non poteva adoperarsi a spostarla? 2) Il prete, può durante un sacro uffizio, si dice così, lasciare in tronco i fedeli per sbrigare delle faccende personali? 3) Non ho niente contro i preti, ma per quel loro essere impegnati su più fronti, in questo c’entra l’ubiquità, é giusto trascurare i fedeli e la sacralità che una Santa Messa, si chiama così, deve avere?

Nell’ultimo periodo della mia vita, per diversi motivi, ho avuto a che fare con preti dell’ultima generazione e tra loro ho notato un denominatore comune: sono super impegnati. Il mio disappunto nasce da alcuni episodi che hanno caratterizzato i miei incontri con loro, misto allo stupore nel vedere come i costumi siano cambiati. Per motivi personali, da luglio scorso non sono riuscita a contattare un prete e/o avvocato del Tribunale Ecclesiastico. Dopo aver chiamato più volte, lasciato numeri, fatto amicizia con la segretaria, ho lasciato perdere e sono rimasta con il mio dubbio spiritual-esistenziale. Qualcuno sostiene che il Tribunale Ecclesiastico è una sorta di Purgatorio dei matrimoni falliti e per sacralità ha le stesse funzioni di un ministero qualunque. E’ una struttura inaccessibile ai molti, devi aspettare tanto ed avere la raccomandazione.

Un altro prete di mia conoscenza, quello che poi mi ha sposata, mi ha sconvolta, per come ha insinuato in me il dubbio sul matrimonio consapevole. Dopo una consultazione veloce alla sua agenda, posata sulla scrivania ad una piazza e mezza del suo studio psichedelico, mi faceva capire che se avesse rimandato il suo viaggio a Cuba, prenotato con altri colleghi preti, avrebbe confermato la sua presenza al mio matrimonio. A parte il fatto che, al giro di nozze ci sarei dovuta andare io e non lui, domanda. A Cuba che ci vanno a fare i preti? A Cuba si va solo per poche cose. Non volendo generalizzare, prendo per buona la sua volontà di "evangelizzare" territori intrisi di peccato.

Ciò che mi turba non è l’evoluzione di questi giovani preti, che non sono più confinati in paeselli di campagna, (non ci vogliono andare), ma sono proiettati nel futuro, nella globalizzazione, nella tecnologia.

Globalizzazione "de che", se non riesco a fermarli nell’immediato? Se volessi confessarmi, dovrei prendere appuntamenti e magari finire nel cellulare dell’ultimo prete di grido, (di mia conoscenza) che, sacrilegio, nella suoneria ha il motivetto "Jesus Christ Superstar". A chi non crede posso fornire il numero di cellulare. Mi viene da dire che non c’è più religione. Mi viene di convertirmi in altre religioni. Rispettabilissime religioni che hanno schiere di nuovi adepti, forse perché mantengono un alone di spiritualità e misticismo che invece, nel corso degli anni ha perso la religione ufficiale del nostro paese, tanto da perdere in credibilità.

Qualche giorno fa ho passato dieci minuti in chiesa, in assoluto silenzio, lontana dai preti manager, se é vero che l’abito non fa il monaco, é vero che la struttura fa l’atmosfera. Con le sole luci delle candele (elettriche) ho potuto mettermi in comunione con la mia anima, con Dio, chiunque esso sia. E’ stato possibile dialogare, ritornare ad una dimensione spirituale privatissima. Lui lassù sa già cosa combino, che peccati macchiano la mia coscienza. Allora mi chiedo se é necessaria la presenza di tutti questi preti super star, da quelli televisivi a quelli viaggianti per Cuba. In fondo, in ogni multinazionale sono previsti i tagli del personale, la mobilità. Restituitemi i preti di una volta o mandatemi un sms con l’indirizzo di posta elettronica dell’ultimo raro esempio di prete in via d’estinzione. Voglio sentire la sacralità del ruolo che riveste, voglio sentirmi in colpa nel conferire con un uomo eletto a rappresentare il divino su questa terra. Sarò altrimenti condannata all’Inferno! A meno che, per motivi logistici, non venga chiuso e destinato ad altri usi, cosi come il limbo dantesco, che tanto per mettere ancora più in crisi il settore, sta facendo tribolare le schiere celesti e terrestri della nostra cara vecchia Chiesa Cattolica, con un nuovo, stavolta loro, dubbio spiritual-esistenziale.

Non so come andrà a finire con il limbo, i preti rampanti anzi che ruspanti, ma spero che istituiscano un pronto intervento spirituale al più presto, senza segreterie telefoniche, lasciate un messaggio. Voglio avere qualcuno che mi ascolti quando sto male e non voglio che sia lo psichiatra di turno al salotto dei talk show nostrani, o peggio il "confessionale" del Grande Fratello. Amen.


- Ci sono 3 contributi al forum. - Policy sui Forum -
> "C’è da spostare una macchina" - E il prete interrompe la messa.
8 novembre 2004

Brutta storia
    > "C’è da spostare una macchina" - E il prete interrompe la messa.
    11 novembre 2004

    Grazie per aver commentato l’articolo. Se sei un prete, ancora meglio. E’ davvero una brutta storia... Hai qualcosa di meglio da proporre?
> "C’è da spostare una macchina" - E il prete interrompe la messa.
12 novembre 2004, di : Cetto Laqualunque

La domanda che viene in mente è? era un disel o un benzina. E’ poi era targata per caso GE? che non è genova ma Gerusalemme.Scherzo naturalmete!!! complimenti comunque
> "C’è da spostare una macchina" - E il prete interrompe la messa.
22 novembre 2004

ciao non ci crederai sono io da militello.sono felicissimo di aver letto il tuo articolo e soprattutto finalmente ho trovato qualcuno che la pensa come me!!!ormai i preti non fanno altro che convegni,raduni,conferenze,sedute stampa e le confessioni,si pure quelle ma solo per appuntamento!!!non so se ricordi il nostro caro arciprete...purtroppo non ci sarà un altro come lui!adesso ti saluto e grazie per avermi reso felice con il tuo articolo. ps chiudo perchè mi aspettano pagine e pagine di chimica...e dio solo mi può aiutare ciao e grazie a giro di vite