Bufera sulle Primarie di Palermo

I politici non hanno capito che primarie e imposizioni degli stati maggiori dei partiti sono termini incompatibili.

di Antonio Carollo - lunedì 12 marzo 2012 - 1917 letture

Bufera sulle primarie di Palermo? Quasi inevitabile in un evento che mostra la vitalità di un centrosinistra che si sveglia da un sonno di dieci anni. Primarie uguale partecipazione popolare; quella vera, non drogata dall’endemia clientelistica che infetta gran parte dei partiti e delle istituzioni. Gli stessi politici durano fatica a capirne il significato. Hanno inventato (o copiato dagli Usa) un giocattolo che non si lascia facilmente maneggiare (o manipolare). Ad ogni intoppo, o sconfitta, scatta la denuncia di brogli, voti di scambio, condizionamenti, ecc. Ma la partecipazione, una volta realizzata, non è un animale addomesticabile. I contorcimenti di Leoluca Orlando, che si aggira per Palermo come un leone ferito, ne sono una dimostrazione. Questi politici tuonano, da tutti i microfoni a portata di mano, che la sovranità va restituita al popolo, che gli elettori devono potersi esprimere sulle candidature, salvo poi a entrare in paranoia quando i risultati contraddicono le loro ambizioni. Non hanno capito che primarie e imposizioni degli stati maggiori dei partiti sono termini incompatibili. A Palermo ci saranno state delle scaramucce, ma il valore della consultazione non può essere messo in dubbio. Trentamila persone, responsabili e determinate, hanno pagato un euro ed hanno votato. Un fatto di straordinaria rilevanza politica, un atto di libertà, uno slancio verso un futuro non insidiato dal marciume degli interessi particolari. Orlando è un grande personaggio di Palermo. E’ l’autore e il protagonista di una stagione di forte fervore democratico, la Primavera di Palermo. Non può buttare alle ortiche le sorti di una città fiaccata da decenni di immobilismo e di abbandono. Quel che serve in questo delicato momento è l’unità di tutte le forze in campo. Palermo ha bisogno di una svolta, di un cambiamento nel modo di porsi di fronte ai suoi problemi, di uomini che impersonino la sua forte volontà di progresso sociale e civile. La risposta alla chiamata delle primarie è un segnale importante: un delitto farlo cadere nel nulla degli egoismi e dei contrasti.


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