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Bruno Ganz RIP

di Redazione - sabato 16 febbraio 2019 - 3573 letture

La sua presenza attoriale dava spessore e profondità ai film in cui appariva. Una voce indimenticabile. Elegante, timido, apparentemente rude ma di grande delicatezza. Questo noi possiamo ricordare di Bruno Ganz. Uno dei maggiori attori europei tra il Novecento e il primo ventennio del Duemila. Resterà, per la nostra generazione di spettatori, nel profondo di noi stessi.

L’attore svizzero Bruno Ganz è morto a Zurigo a 77 anni. Lo scrive la Dpa citando il suo management. Ganz, nato il 22 marzo del 1941, è stato tra gli attori più importanti del cinema in lingua tedesca degli ultimi decenni. Spicca la sua collaborazione con Wim Wenders, da L’amico americano, passando per Il cielo sopra Berlino, fino a Così lontano, così vicino. In Italia lo abbiamo apprezzato anche grazie a Pane e Tulipani di Soldini che gli valse un David di Donatello. Interpretò Hitler ne La caduta, film che ottenne una nomination agli Oscar tra i film stranieri. Celebre anche nel mondo anglosassone ha recitato ne I ragazzi venuti dal Brasile, The Manchurian Candidate e The Reader. Il suo percorso di qualità lo ha portato a lavorare con autori come Eric Rohmer, Peter Handke, Werner Herzog, Giuseppe Bertolucci, Mauro Bolognini, Volker Schlöndorff, Theo Angelopoulos, Jonathan Demme, Francis Ford Coppola e Atom Egoyan. È in uscita in Italia La casa di Jack di Lars von Trier, il suo ultimo film. A teatro viene ricordato il suo Faust diretto da Peter Stein. -

Fonte: RaiNews.it.



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