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Art. 32. A Torino, Amref tutela il diritto alla salute delle persone senza dimora

I punti di accesso si avvalgono del lavoro volontario di un gruppo di medici, operatori sanitari e infermieri che, grazie alla loro presenza e alle più di 250 ore all’anno di servizio volontario donate, ne garantiscono l’apertura regolare.

di Redazione - mercoledì 23 febbraio 2022 - 3859 letture

A Torino, Amref lavora per migliorare le condizioni di salute delle persone senza dimora e vulnerabili della città e ricostruire con loro percorsi di cura efficaci.

Grazie all’attivazione sul territorio cittadino di quattro sportelli di orientamento sanitario, di cui uno informale, forniamo cure ambulatoriali e orientamento ai servizi a favore delle persone in condizione di vulnerabilità.

Durante il 2021, sono state effettuate 817 visite accogliendo circa 400 utenti. Tra questi, 229 persone hanno utilizzato il servizio una sola volta, mentre 15 persone anche più di 10.

La maggioranza degli utenti non sono italiani: infatti, ben l’83,6% degli accessi è stato effettuato da persone di origine straniera, di cui la maggioranza provenienti dal Marocco (363 accessi).

I punti di accesso si avvalgono del lavoro volontario di un gruppo di medici, operatori sanitari e infermieri che, grazie alla loro presenza e alle più di 500 ore all’anno di servizio volontario donate, ne garantiscono l’apertura regolare.

I professionisti sanitari vengono affiancati dal “Case Manager”, operatore che gestisce la presa in carico di alcuni utenti con percorsi di cura particolarmente frammentati e che necessitano di supporto clinico o sociale.

L’operatore non solo orienta l’utente rispetto ai servizi specifici presenti sul territorio, ma sostiene precisi percorsi di accompagnamento in sinergia con le associazioni e gli enti pubblici come per esempio l’ASL e Servizi Sociali del Comune.

Da maggio a dicembre 2021, il Case Manager ha disposto 100 invii e contatti presso le realtà del territorio (65 verso il servizio pubblico, 32 verso il privato sociale e 3 verso il servizio privato), accompagnando fisicamente 61 persone nel proprio percorso nel servizio pubblico.

La maggioranza delle persone che si rivolgono agli sportelli sono di sesso maschile: su 817 accessi del 2021, 712 sono stati effettuati da parte di uomini, di cui 499 con età tra i 41 e i 60 anni.

Più diversificata invece è la motivazione per la quale si rivolgono ai nostri volontari: tra le patologie più registrate figurano in primis problematiche muscoloscheletriche, seguono le gastroenteriche e le dermatologiche. Dove sono i punti di accesso formali e i risultati raggiunti:

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Persona senza dimora a Torino i risultati del Progetto Amref

Il programma è possibile grazie al sostegno di:

Fondazione Compagnia di San Paolo, che garantisce la continuità dei servizi assicurando copertura al coordinamento sanitario e logistico degli sportelli, per esempio attraverso il rifornimento di farmaci da banco.

Comune di Torino, che garantisce la presa in carico degli utenti più vulnerabili attraverso il ruolo del Case Manager.

Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza Onlus, che supporta il pilastro dell’attivazione volontaria da parte dei professionisti sanitari.


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