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Ardecore: la musica contemporanea rivisita il passato

Appena inizi ad ascoltare il CD ti chiedi: ma Joff Farina e gli Zu sono impazziti? Poi scopri una rivisitazione della tradizione musicale romana, in tutti i suoi aspetti...

di Tano Rizza - mercoledì 31 maggio 2006 - 6018 letture

Leggendo i nomi dei musicisti di questo Cd ti aspetti un lavoro tutto a base di jazz-core, magari a tratti violento, a tratti oscuro e velenoso. Ma, appena inizi ad ascoltarlo ti chiedi: ma Joff Farina e gli Zu sono impazziti? Per chi conosce questi nomi non può che restare sorpreso dalle melodie che compongono Ardecore (si legge proprio cosi, alla romana) infatti, non c’è nulla di più sbagliato ad aspettarsi un lavoro sulle tracce del background musicale dei protagonisti, illustri, di questo Cd.

E allora? Che cosa propone Ardecore? Propone la rivisitazione della tradizione musicale romana, in tutti i suoi aspetti. Dalla canzone del carcerato, al delitto d’amore, fino ad arrivare alla serenata. Canzoni che, fino ad oggi, sono state relegate all’ascolto nelle taverne e nelle trattorie romane, magari a Trastevere, magari trent’anni fa. L’operazione Ardecore è una rivisitazione, in chiave in ogni caso classica, della tradizione sonora popolare romana. Ma il dilemma resta. Perché gli Zu, Joff Farina (leader dei Karate), Luca Venitucci (jazzista nell’orbita di Lou Reed), Giampaolo Felici (cantautore folk-blues), e il vibrafonista Valerio Borgianelli (vicino a Steve Reich), si sono messi insieme a suonare "canzonette" della tradizione romana? La loro idea sà tanto di volontà di fare qualcosa insieme, di mettere a disposizione la loro esperienze per fare un lavoro che risulta, comunque, godibile.

A venirne fuori sono nove tracce, nove tra le canzoni popolari più amate (ma dimenticate), che riemergono dal dimenticatoio e si affacciano, nuovamente, a livello nazionale. Il discorso musicale è molto ricercato, la varietà delle comminazioni sonore è notevole. A Joff Farina è affidato un lavoro certosino d’incursione, la sua chitarra come un contrappunto, va ad infilarsi tra fiati bandistici e le percussioni. Anche gli strumenti utilizzati per questo lavoro discografico sono quelli della tradizione: mandolino, chitarre acustiche, contrabbasso, sassofono, baritono, fisarmoniche, vibrafono. Tutto per rievocare al meglio i suoni originali, risalenti ad oltre trecento anni fa. N’escono suoni oscuri, claustrofobici, pieni d’ansia cosi come i testi richiedono.

Complessivamente n’esce un oscuro folk contemporaneo, fatto di stornelli e lamenti che, se pur pescati dal passato, riescono ad evocare atmosfere forti. Magari al primo ascolto si rimane un pò disorientati, non ti aspetti questo genere di sonorità. Ma, dopo un pò inizi ad apprezzare il lavoro di ricerca etno-sonora, a capire che ogni singola parte di questo Cd, ogni singolo suono, è stato ricercato, rielaborato, rianimato dagli Ardecore.


Tracklist

 1 Come te posso ama’

 2 Madonna dell’Urione

 3 Madonna dell’Angeli

 4 Lupo de fiume

 5 La popolana

 6 Barcarolo romano

 7 L’eco der core

 8 Fiore de gioventù

 9 Serenata de paradiso - Sonetto del XIII sec.


Il manifesto CD

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