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Appello al presidente Mattarella (ricorreva il 9 aprile 2018)

A questo punto..., mi pongo la domanda se avremo mai un presidente della repubblica normale, che sappia prendere atto della grave discrasia degenerativa del sistema politico italiano...

di Gaetano Sgalambro - domenica 10 aprile 2022 - 2805 letture

"A questo punto..., mi pongo la domanda se avremo mai un presidente della repubblica normale, che sappia prendere atto della grave discrasia degenerativa del sistema politico italiano, dove gli elettori sono chiamati ogni volta al voto senza conoscere i programmi di legislatura e dove il parlamento rappresenta meno della metà degli elettori."

Tratto da f.b., 9 aprile 2018


Dal telegiornale ho appena saputo che il presidente Mattarella avrebbe lasciato trapelare l’intenzione di volere dare un governo al paese comunque (anche lui come Napolitano), perché ne ha estremo bisogno. A questo punto, a prescindere dai legittimi bisogni del paese, mi pongo la domanda se avremo mai un presidente della repubblica normale, che sappia prendere atto della grave discrasia degenerativa del sistema politico italiano, dove gli elettori sono chiamati ogni volta al voto senza conoscere i programmi di legislatura e dove il parlamento rappresenta meno della metà degli elettori. L’altra metà non vota, per l’appunto, perché non ha programmi di legislatura da scegliere.

Altresì, mi pongo la domanda se mai avrà il coraggio di richiamare i partiti al dovere costituzionale di redigere i programmi di legislatura (sempre confusi con gli slogan elettorali) da proporre in una nuova tornata elettorale, certo che gli elettori parteciperebbero in numero maggiore, fornendo elementi più concreti per formare un governo.

Invece abbiamo un presidente che in ogni occasione richiama gli elettori al dovere costituzionale di andare a votare ... per il niente, mentre ora pensa di non andare alle elezioni perché non cambierebbero la situazione. Alias, non ha alcuna intenzione di uscire dalla sfera paternalistica e autoreferenziale, propria di molti suoi predecessori.

La sostanza politica della renitenza a nuove elezioni è che non si vuole dare occasione di crescita alla volontà di quegli elettori che, il 4 marzo2018, in maggioranza relativa si sono finalmente affrancati dalla dipendenza acritica dai partiti, sia storici sia nuovi; che ora non ascoltano più le chiacchiere politiche o elettorali sullo stato presente o futuro del paese; che con il loro voto hanno segnato un giudizio fondamentalmente di secca rottura con la politica precedente.

In sintesi hanno detto: basta con la partitocrazia! Basta con questa politica che non sa dare al paese un futuro! Basta con le strategie di gestione condominiale del paese! Non hanno fatto una scelta programmatica per il loro futuro perché non ve n’era traccia alcuna.

Che il presidente Mattarella legga onestamente il voto del 4 marzo, rilegga con attenzione la Costituzione Italiana, circa il suo ruolo e quello dei partiti, e osi offrire l’opportunità di dare una risposta adeguata alla maggioranza relativa degli elettori che non hanno votato, se vuole un paese democratico. Dei presidenti alla Napolitano ne stiamo pagando i danni a iosa.


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