Antenati in ebook
Esce in questi giorni in formato ebook, "Antenati, per una storia delle letteratura europee". Nel momento in cui l’Europa attraversa la sua più grave crisi politica e sociale, si ripropone in questa forma un progetto che prima che economico era (o doveva essere) culturale e sociale. "Antenati" nasce negli anni Ottanta del secolo scorso, diventa sito web pubblico, open content, negli anni Novanta. Ora anche chi ama gli ebook può finalmente leggere i contenuti di "Antenati" grazie alla cura di Sandro Letta di cui pubblichiamo qui la prefazione all’opera, che esce - lo ricordiamo - in tre volumi edita da ZeroBook.
Presentazione, di Sandro Letta
Ho cominciato ad occuparmi di storia delle letterature europee alla fine degli anni Settanta (del XX secolo). L’insegnamento dominante era dato dalla letteratura italiana, il corso di studi aveva ancora una forte impronta nazionalista e centrata sulla lingua “italiana” (esclusione dei dialetti e delle altre lingue) e sulla produzione scritta: poesia, narrativa e testi provenienti dal teatro. Noi invece eravamo la generazione che era diventata italiana dopo la guerra (persa) del 1939-1945; eravamo la “generazione del boom” degli anni Sessanta. Generazione consumista e democratica, che guardava la televisione e ascoltava musica sui lettori di vinili o attraverso la radio. Per noi la letteratura cominciava ad essere qualcosa di più esteso: comprendeva innanzitutto anche il cinema e le canzoni. Le canzoni (certe canzoni) per noi erano poesia allo stesso modo delle poesie (certe poesie) scritte. E pensavamo all’Europa come punto di riferimento alle manchevolezze dello Stato-Nazione.
Probabilmente il testo più avanzato che all’epoca lessi, e che si avvicinava all’insieme di esigenze culturali che sentivamo, fu Guida al Novecento pubblicato nel 1971 da Salvatore Guglielmino. Un siciliano, che si occupava della letteratura del XX secolo con un’ottica non nazionalista, ma internazionale.
Nel frattempo vivevamo la divisione tra Est ed Ovest, e la paura nucleare. Pensarci cittadini europei significava immaginare un futuro di pace, di sviluppo, di eliminazione delle diseguaglianze sociali ed economiche, culturali. Ci sentivamo un po’ tutti “più avanti” rispetto alla società in cui vivevamo. Il “progetto europeo” era per noi un progetto progressista e civile.
Ripensare tutta la produzione letteraria alla luce di un “insieme” diverso, che non era solo quello regionale (nel mio caso, l’Italia) significava rimettere in discussione valori e prospettive, compiere un’azione quasi “scientifica”: perché alle altre discipline era dato di attingere a una universalità di idee e di apporti, mentre nel settore letterario si poteva fare conto solo di alcuni? Pensare a una letteratura europea significava rompere alcune restrizioni. Nello stesso tempo, come in molti altri settori e com’era nell’aria del tempo, cercavo di mettere in risalto le diversità, gli apporti più vari: immaginando appunto una storia “delle” letterature europee (al plurale). Gli apporti di tutte le lingue (non solo quelle nazionali o nazionaliste, ma anche i “dialetti” che fino ad allora erano stati trattati con disprezzo); non solo gli apporti “scritti”: ma anche le tradizioni orali, o quelle nuove provenienti dai nuovi media: per noi allora i “nuovi media” erano la musica, il cinema, la radio. No, ancora non c’era Internet.
Poter utilizzare i computer, negli anni Ottanta (XX secolo) mi permise di affrontare in maniera più efficace l’accumulo di materiale e la stesura delle schede (che prima si faceva tutto su carta, usando la macchina da scrivere a nastro o la penna). Credo mi siano rimasti alcuni faldoni su qualche scaffale in archivio, con le pagine su carta di quella fase.
Gran parte del progetto Antenati era compiuto (e digitato) attorno al 1985. Nome compreso: "Antenati storia delle letterature europee": l’idea che ciò che ci aveva preceduto potesse essere la base su cui poter edificare e andare avanti, che tutto poteva avvenire non tramite una tabula rasa, che noi tutti avevamo qualcuno dietro: una civiltà, degli antenati appunto. Una storia comparata, policentrica, non eurocentrica. Nel 1995 circa ne facemmo un reversing in html, attirati dalla possibilità offerta dai link e dagli ipertesti. In effetti, tutto Antenati si prestava naturalmente a essere un insieme di pagine collegate le une alle altre. Già nel 1996 avevamo messo online tutto quanto. Ora che scrivo sono passati trent’anni dalla prima stesura e vent’anni dalla versione online.
Il progetto online prevedeva un “percorso storico” con brevi ed agili pagine, e schede su autori o argomenti particolari, sempre in formato sintetico e con i dati essenziali. L’essenzialità è stato il nostro maggiore sforzo: dunque eliminazione di ogni aggettivo superfluo, e dati il più possibile verificati (con gli strumenti dell’epoca). Pensavamo Antenati come opera collettiva, con la parte di “primo livello” destinata alla lettura immediata e dunque non appesantita da note o bibliografie. Gli approfondimenti e le indicazioni ulteriori, “accademiche”, con l’indicazione di fonti e sito/bibliografie erano al secondo livello dell’opera. È il motivo per cui, nelle pagine seguenti, non troverete note né fonti dichiarate: abbiamo infatti qui raccolto materiale proveniente solo dal “primo livello”.
È stato, Antenati, per diversi anni, la maggiore risorsa del genere presente sul web italiano. Letto da un numero sempre crescente di lettori, utilizzato per le piccole o grandi ricerche, tesine, produzioni di vario tipo non solo scolastico o universitario. Chi leggeva Antenati ci segnalava i refusi, oppure si proponeva per apporti che noi poi mettevamo online - il tutto secondo i criteri dell’open content e della libera diffusione dei saperi.
Il paesaggio culturale attorno a noi nel frattempo mutava.
Il web diventava sempre più preminente. Noi non potevamo che esserne lieti. Eravamo stati tra i primi a credere in questo mezzo. E quando Wikipedia cominciò a diffondersi anche in Italia con la sua versione in italiano, e ci chiese brani da utilizzare, abbiamo subito dato il nostro consenso, e abbiamo partecipato come contributori di alcune parti.
Ci siamo affiancati, noi e Wikipedia: noi con l’idea dell’open content ma anche con l’idea che comunque una mediazione, da parte di un gruppo redazionale, dovesse esistere.
Con il crollo del muro di Berlino nel 1989 sembrava che tutto si potesse rimettere in moto. Non è andata nel modo in cui molti di noi speravano. L’Europa che è stata costruita nel ventennio successivo non è l’Europa che volevamo noi. Ci siamo ritrovati ancora una volta all’opposizione, culturale e politica. A un certo punto, parlare di Europa era parlare di una “fortezza” politica ed economica, che continuava a basare la sua ricchezza sullo sfruttamento delle risorse dei paesi più poveri. Una pace fittizia, mentre attorno si moltiplicavano le guerre “locali” e i disastri ambientali.
Se un senso poteva avere, negli anni Novanta del XX secolo, un progetto come Antenati, era quello di cercare di contribuire alla consapevolezza che l’apporto delle popolazioni europee alla cultura umana generale c’era stato, certo, specie in determinati anni - ma assieme al concorso di altre regioni. Antenati continuava a mantenere il suo sotto-titolo di “storia delle letterature europee”, ma la nostra attenzione era per tutta la letteratura, nelle sue varie declinazioni e media.
Oggi consegniamo alle pagine di questo ebook una parte dei contenuti di Antenati, fornendo un altro modo di accedere a questo progetto. Sono le introduzioni storiche e generali, rimangono fuori le schede sugli autori, e gli apporti non direttamente miei: insomma, gran parte di quel che c’è online rimane fuori da queste pagine. Certamente c’è molto lavoro ancora da fare, molte cose probabilmente (anzi, sicuramente) dovrebbero essere riscritte: Antenati è una base che rende possibile ulteriori sviluppi e riformulazioni. Non solo da parte mia.
Noi oggi continuiamo a leggere e vedere, ascoltare “letteratura”. Attraverso libri che sono ancora di carta, ma anche libri digitali e schermi di televisori o cinematografici, amplificatori di vario tipo. Fonte della letteratura è l’industria culturale, più o meno influenzata dai vari emettitori politici. È per questo che di volta in volta, di anno in anno o di moda in moda, ci interessiamo ad esempio alla letteratura afgana (quando gli eserciti statunitensi ed europei vanno in quelle regioni) o a quella islamica (quando scoppia un qualche conflitto nelle regioni nord-africane o sud-ovest asiatiche o medio-orientali). Propaganda e manipolazione delle coscienze, sono cose su cui occorre una continua cosciente vigilanza letteraria, etica, politica. La fiction, e la parola condensata della poesia continuano ad essere mezzo di trasmissione tra i più potenti ideati per parlarci di noi e del nostro essere in questo mondo, nella storia. Per parlarci di chi resiste, e di chi immagina nonostante tutto un mondo diverso e migliore. Antenati vuol rendere omaggio agli uomini e alle donne che hanno cercato - nel corso della loro vita, con le proprie opere e la propria immaginazione, con l’energia della propria voce -, di opporsi ai poteri e alle gerarchie di chi ha sempre voluto il mondo grigio e senza vita.
- La copertina del primo volume di Antenati: per una storia delle letterature europee: dalle Origini al Trecento (ZeroBook 2016)
- La copertina del secondo volume di Antenati: per una storia delle letterature europee: dal Quattrocento all’Ottocento (ZeroBook 2016)
- La copertina del terzo volume di Antenati: per una storia delle letterature europee: dal Novecento al XXI secolo (ZeroBook 2016)
Antenati: per una storia delle letterature europee : volume primo : dalle Origini al Trecento / Sandro Letta. - Roma : ZeroBook, 2016. - 200 p., A4. - ebook ISBN 978-88-6711-101-5
Antenati: per una storia delle letterature europee : volume secondo : dal Trecento all’Ottocento / Sandro Letta. - Roma : ZeroBook, 2016. - 250 p., A4. - ebook ISBN 978-88-6711-103-9
Antenati: per una storia delle letterature europee : volume terzo : dal Novecento al Ventunesimo secolo / Sandro Letta. - Roma : ZeroBook, 2016. - 300 p., A4. - ebook ISBN 978-88-6711-105-3
31 gennaio 2016: tutti e tre i volumi sono disponibili sui maggiori stores librari italiani di ebook.
30 gennaio 2016: Il primo volume è disponibile online sui maggiori stores librari italiani (nel settore ebook). Nei prossimi giorni è prevista l’uscita degli altri due volumi...
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