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Ancora forti scosse di terremoto in centro Italia

Forti scosse registrate oggi, 18 gennaio, una alle 10,25 di magnitudo 5.3 e la seconda alle 11,05 di 5.7. Una terza alle 11,26 di magnitudo 5.4.

di Redazione - mercoledì 18 gennaio 2017 - 4509 letture

Ad aggravare la situazione di disagio e precarietà del centro Italia, flagellata dal maltempo e dal gelo, è tornato a farsi sentire il terremoto con due forti scosse, nel giro di poco più di mezz’ora. Nei giorni scorsi, le strade impraticabili a causa della neve che, in molte località ha superato gli 80 centimetri fino a raggiungere quasi 2 metri, nelle zone più montane, sono culminate nel black-out elettrico che sta interessando molte località del teramano.

Il crollo di alcuni cavi dell’alta tensione sul tratto autostradale della A14 compreso tra Ortona e Val di Sangro, zona pescarese, ha lasciato al buio diversi paesi, causando grossi problemi logistici, in modo particolare per gli affetti di patologie particolari, curate con mezzi elettronici, quali i diabetici costretti a sottoporsi a dialisi quotidianamente.

E’ di stamane la notizia dell’esondazione del fiume Pescara, che ha notevolmente peggiorato il lavoro della protezione civile e dei mezzi di soccorso alle tantissime chiamate d’aiuto, registrate nelle ultime ore. Il terremoto ha, quindi, acceso una nuova situazione di precarietà, mentre migliaia di persone stanno ancora facendo i conti con le conseguenze causate dalle precedenti manifestazioni telluriche dei mesi scorsi.

Dalle prime notizie, sono stati segnalati alcuni crolli di parti di edifici già danneggiati, tra i quali sembrerebbe la scuola alberghiera di Amatrice. Le condizioni pessime meteorologiche, non permettono di accertare la reale situazione che si sta vivendo in queste ore, costringendoci a trasmettere notizie frammentate ed incomplete.

La zona di interesse di questo nuovo sisma è quella compresa tra Amatrice e la zona dell’aquilano, ma l’intensità delle scosse ha fatto avvertire il fenomeno anche nelle Marche e in altre zone del Lazio, fino alla capitale, dove per precauzione sono state evacuate le linee della metropolitana.


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