Altri mondi (11): Vedere al di là del tempo e dello spazio

Vedere al di là del tempo e dello spazio : I fenomeni chiaroveggenti del passato, del presente e del futuro / di Cecilia Magnanensi. - Bologna : Il settenario 2024. - ISBN 979-12-80521-23-1.
Cecilia è una nostra “vecchia conoscenza” che, a distanza di pochi anni, ha pubblicato un altro libro degno di grande interesse. Qui si interroga sulla premonizione su scala globale – i grandi eventi come la tragedia del Titanic, l’11 settembre – e anche su fenomeni che tutti noi sperimentiamo talvolta nel nostro vissuto e a cui non sappiamo dare un nome. Allucinazione? Telepatia? Sesto senso? Chiaroveggenza? Visione? Presentimento? Previsione? Parapsicologia? Il fascino che si possa viaggiare con la mente nel tempo e nello spazio è enorme, e ha sempre alimentato le speranze di persone comuni come di scienziati. Nell’antichità c’erano gli oracoli, gli sciamani, i/le veggenti… ma anche nell’età moderna e contemporanea non sono certo mancati medium ed esperti del paranormale, pastorelli in comunicazione con la Madonna (I segreti di Fàtima, per esempio) e avvistatori di ufo. Per non parlare della letteratura e del cinema, che ci hanno incantato con ogni tipo di chiaroveggenza, da Shining (S. King 1977, S. Kubrick 1980) ai “precog” di Minority Report (P. K. Dick 1956, Steven Spielberg 2002).
Il libro (privo di bibliografia finale, ma le fonti sono rigorosamente riportate in nota) è suddiviso in sette capitoli, alcuni dei quali ripresi in parte da saggi pubblicati su riviste, che trattano diverse tematiche: gli eventi telesomatici, i sogni premonitori, le previsioni di eventi collettivi, i bambini e la chiaroveggenza, la sensibilità degli animali, le percezioni extra-sensoriali, il ritrovamento di oggetti, la visione del passato o del futuro, le profezie di guerra, ecc. Sfogliare queste pagine ci apre davvero ad altri mondi, in cui sfioriamo da un lato l’abisso della conoscenza e dall’altro il mondo fatuo di una vincita a carte.
Importantissima l’Introduzione, che contiene un glossario di termini (spesso usati in modo improprio) quali psicometria, criptoscopia, precognizione e retrocognizione. L’obiettivo dichiarato è molto semplice e al contempo allettante: “In definitiva, lo studio di queste manifestazioni ci offre l’opportunità non solo di verificare che l’uomo può compiere viaggi temporali, ma anche di ampliare la conoscenza sulle potenzialità della sua mente” (p. 19)
Detto da una ex docente di Fisica, scusate se è poco.
- Copertina di Vedere al di là tel tempo e dello spazio, di Cecilia Magnanensi
Apro parentesi.
Chi di noi non vorrebbe compiere un viaggio temporale? Chi di noi non vorrebbe potenziare la sua mente? E – vorrei aggiungere – davvero vogliamo continuare a potenziare l’Intelligenza Artificiale senza curarci appieno della nostra mente umana? Certo, direte, ci sono le Neuroscienze, ma persino loro si sono ormai accorte che il pensiero può incidere sullo stato di salute, sulla guarigione, sull’invecchiamento… vogliamo prendercene cura un po’ di più?
Chiudo parentesi.
Partiamo dai presentimenti. Quante volte li abbiamo sperimentati? A volte si sono rivelati utili, a volte azzardati, ma di sicuro ci hanno fatto “sentire” una consapevolezza che non è logica o razionale. Cos’è allora? È “la sensazione di un’emozione, di un disagio, di un malessere o di qualche sintomo fisico che induce chi lo prova a pensare che qualcosa di indeterminato sta succedendo altrove o che di lì a poco si verificherà” (p. 19). Non è preoccupazione, non è paranoia, è qualcosa di più simile a un’impressione che si può percepire anche a livello fisico e che può riguardare noi stessi come nostri familiari, amici o estranei.
Il presentimento rivela che esistono legami invisibili, e qualcosa di analogo accade con i sogni, le “voci”, e perfino le profezie, che non riguardano solo la sfera religiosa ma che possono anche “indicare eventi futuri preconizzati riguardanti una collettività senza alcun legame con la divinità” (p. 65). Magnanensi riporta la storia di un uomo d’affari inglesi che, nonostante avesse già acquistato il biglietto, non si imbarcò sul Titanic perché per due notti sognò un naufragio; e seguono molte testimonianze relative a guerre, terremoti, incendi, incidenti ferroviari e altri eventi drammatici, tutti puntualmente “anticipati” da narrazioni di sogni e visioni.
Il capitolo sui bambini affronta poi il fenomeno dei cosiddetti “bambini indaco”, “la cui caratteristica principale è la precocità e che, secondo l’opinione di chi se ne è occupato, dovrebbero portare la vita sulla Terra ad un miglioramento di qualità” (p. 117). Secondo alcuni studi le capacità psichiche tra i bambini stanno aumentando, e mi sento di esprimere una considerazione: sarebbe interessante incrociare i dati con quelli, molto più pessimistici (o realistici, a seconda dei punti di vista), relativi alle generazioni cresciute con un telefonino in mano. Sarebbe un bene, credo, che questi “altri mondi” delle pseudoscienze dialogassero con le scienze ufficiali, come del resto accadeva in passato, quando – per fare un solo esempio fra i tanti – nella Facoltà di Medicina di Bologna si studiava anche l’Astrologia.
Incontriamo infine miraggi e fantasmi, tesori ritrovati in sogno, animali veggenti e molto altro ancora. Perfino quadri (un Segantini, un Marabini). È questo un modo forse insolito di viaggiare verso altri mondi, ma è pur sempre un modo di viaggiare. E non si viaggia per perdere la strada, né per restare per sempre in un luogo di vacanza, ma per tornare arricchiti da nuove esperienze, la valigia e la macchina fotografica pieni di ricordi, e la mente più elastica, tonica, “potenziata”. E poi – scusate se è poco – avremo viaggiato nel tempo, oltre che nello spazio.
Cecilia Magnanensi è studiosa di fenomeni paranormali. Per anni collaboratrice di Luce e ombra, la più antica rivista italiana di ricerca psichica, e della Fondazione Biblioteca Bazzano-De Boni, oggi scrive per Gli amici di Luca, legato alla Casa dei Risvegli Luca de Nigris di Bologna. Ha creato il blog “Magicamente Colibrì” e la casa editrice Il Settenario. È autrice di Lettere dall’Oltre. Storia di una medianità (Il Settenario 2021; vedasi Altri mondi, n. 2).
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