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All Iberian: Berlusconi assolto, o quasi. ’"Il falso in bilancio non è un reato"

Giustizia. Si chiude l’inchiesta sugli illeciti Fininvest. Resta aperto lo stralcio dell’inchiesta collegato alle indagini sui diritti Mediaset

di Carmen Ruggeri - giovedì 29 settembre 2005 - 10821 letture

La notizia è buona per i titoli dei giornali: “Silvio Berlusconi esce dal processo All Iberian perché il fatto non è previsto dalla legge come reato”. Che tradotto significa, prima le urla di giubilo dell’inseparabile Gaetano Pecorella (“è una sentenza dovuta, se il falso in bilancio non crea effetti nocivi di qualche rilievo non merita di essere punito”, ha detto) e poi quelle di gran lunga più amare dell’opposizione che, come da copione, non commenta le sentenze, ma regala ai microfoni delle agenzie qualche sconsolata riflessione: “ci auguriamo che nessuno abbia più il coraggio di negare leggi ad personam”, ha detto Giuseppe Fioroni.

Ieri la seconda sezione penale del tribunale di Milano ha, così, scritto la parola “fine” sul secondo troncone del processo per i fondi neri Fininvest, spazzando via dal capo del Cavaliere l’accusa di falso in bilancio riferita proprio alla società presunta cassaforte di fondi illeciti. Assieme al premier, assolti gli ex manager, Alfredo Zuccotti e Ubaldo Livolsi, già prosciolti nell’altro troncone dell’inchiesta, quello riguardante i il finanziamento illecito al Psi di Bettino Craxi (che costò al Cavaliere una condanna in primo grado per 2 anni e quattro mesi più una riparazione pecuniaria di 10 miliardi), e assolto pure Giancarlo Foscale, condannato invece nello stesso grado di giudizio dell’altro troncone a un anno e nove mesi.

Berlusconi, Foscale, Zuccotti e Livolsi erano, infatti, accusati di aver falsificato il bilancio di esercizio Fininvest a partire dal 1989 e fino al 1995. In particolare, secondo il capo di imputazione, gli esponenti della società di Cologno Monzese avrebbero manomesso i conti per ottenere frequenze televisive in violazione di legge e per compiere scalate occulte a società quotate in Borsa. Senza contare gli illeciti finanziamenti ai partiti, la costituzione di fondi extrabilancio e altro ancora.

La seconda sezione penale di Milano argomenta così la sentenza di ieri: “Il falso in bilancio non è più punibile - in base alla normativa sui reati societari - se non ci sono azioni legali intraprese dalle eventuali parti lese”. Del resto depenalizzare il reato, che al Presidente aveva di certo creato qualche grana con le procure e penali salate, era stato, assieme al taglio della tassa di successione sui grandi patrimoni e al blocco delle rogatorie internazionali, uno dei crucci dei primi cento giorni di governo.

E fatta la legge, non si dice, ma ormai è un cliché, nasce la prescrizione. Sì, perché il processo All Iberian, 200 faldoni pieni di carte e documenti, è composto da due tronconi principali: All Iberian 1, meglio conosciuto come “tangenti a Craxi” e All Iberian 2 , “falso in bilancio”. Berlusconi sguscia via a regola d’arte da entrambi. Dal primo troncone, quello che vedeva coinvolto anche il leader del Psi, viene fuori in Appello per prescrizione (ma da certe parti la sentenza è equivalente ad un’assoluzione) nel febbraio 2003. La nuova legge, infatti, non solo depenalizza il reato, ma tra le altre cose riduce i tempi, da sette a quattro anni della prescrizione, ed essendo i reati contestati collocati tra l’89 e il 96, il processo è chiuso.

Per il secondo troncone, quello su cui la seconda sezione penale di Miliano si è pronunciata ieri, che nasce tra la notte del 23/24 novembre quando il giovane manager Giovanni Romagnoli ammise davanti ai pm che “All Iberian fu usata dal gruppo Fininvest”, l’iter è più ingarbugliato. Le udienze, infatti, sono andate avanti per anni a singhiozzo. Una volta si bloccò tutto perché Fininvest non aveva ricevuto la notifica come parte lesa. Un’altra perché l’accusa sbagliò a formulare il capo d’imputazione, con l’unico risultato di allungare i tempi già biblici del processo. All’inizio di quest’anno fu poi la volta del pronunciamento della Corte di giustizia della comunità europea, che il 3 maggio scorso rigettò il ricorso dei giudici di Milano (processo Sme) che avevano chiesto il riconoscimento dell’incongruità della legge italiana sui reati societari. Richiesta respinta al mittente perché la direttiva Ue sul coordinamento delle leggi nazionali non può “essere invocata come tale contro imputati”. In base alla normativa in vigore, infatti, i reati del processo sono già da tempo estinti per intervenuta prescrizione.

Il capitolo All Iberian, però, non si chiude ancora. Resta aperta infatti la costola sui diritti tv che si intreccia con All Iberian. Quella del famoso “gioco delle tre carte” di casa Mediaset nato per far lievitare i prezzi in cassa attraverso le intermediazioni fantasma delle off-shore caraibiche in cui confluivano gli utili dei blind-trust aziendali. Il Cavaliere è, infatti, accusato assieme al principe del foro londinese e consorte del ministro della cultura di Tony Blair, David Mills, di corruzione in atti giudiziari (secondo i recenti risvolti il cavaliere avrebbe “comprato” la testimonianza di Mills al processo All Iberian del 1998) mentre con altri dodici imputati (tra cui Confalonieri) è indagato per frode fiscale, appropriazione indebita e riciclaggio.

Il Cavaliere però sembra dormire sonni tranquilli, almeno per quel che riguarda il pianeta giustizia. L’eventuale approvazione della Cirelli, non a caso, manderebbe in prescrizione anche il processo sui diritti tv.

Resta pertanto invariato il nutrito curriculum giudiziario del premier che dal 1983 fino ad oggi ha calcato il banco degli imputati per traffico di droga, falsa testimonianza sulla P2, tangenti alla Guardia di finanza, tangenti a Craxi (All Iberian 1), falso in bilancio (All Iberian 2), caso Lentini, Medusa cinematografica, terreni di Macherio, lodo Mondadori, toghe sporche-Sme, spartizione pubblicitaria Rai-Fininvest, tangenti fiscali sulle pay-tv, stragi del 1992-1993, mafia, caso Telecinco in Spagna.


Giro di vite/aprileonline


- Ci sono 2 contributi al forum. - Policy sui Forum -
> All Iberian: Berlusconi assolto, o quasi. ’"Il falso in bilancio non è un reato"
5 ottobre 2005

SONO LE CORDINATE DA INSERIRE IN UN MISSILE TELEGUIDATO PER CENTRARE Villa Merdosa (la villazza scandalo di silvio in Sardegna)

--- CORDINATE PER IL MISSILE — VILLA del VERRO Pointer 41˚01˚20.35 N 9˚33’34.68"

    > Altre coordinate utili per un secondo missile
    20 ottobre 2005

    Qui ci sono invece le coordinate per il missile da dirigere nella sede dell’Unione (Sovietica) di Prodi e compagni.

    41°49’ 02" N 12°26’ 43" E

    Da spedirlo possibilmente la sera delle elezioni, quando sono tutti insieme a festeggiare le loro magagne.

> All Iberian: Berlusconi assolto, o quasi. ’"Il falso in bilancio non è un reato"
26 ottobre 2005, di : Il vitello d’oro ?

Vi sfido a trovare il trucco!....... Molti dicon: non è possibile!....... Eppure ogni centesimo passa per la mia tastiera (di chitarra)!.......... Io ho fatto il mondo, le cornacchie e i corsari, ma non pensavo a un tale smacco!....... E’ il tempo antichissimo che torna...... Come uno a questo mondo che gli dicon: tiè gli occhiali! e quello dice: che sono? Ogni notte sogno 6 numeri, ma mai li gioco! e quelli puntualmente escono! ma io imperterrito continuo a sognar.... Non mi va di pestarvi gli occhi! Miei poverelli! (all’incirca questa dovrebbe essere la verità su "i primi e gli ultimi", una verità per coraggiosi...). Beati quelli senza conto in banca... Per loro è il Regno Dei Cieli... (Perciò Quando tutti avranno il conto in banca, o lo vorranno, io farò piovere... amaro!)