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Ali Laidi "Histoire Mondiale de La Guerre Economique" (Perrin)

Sembra un argomento recente, ed invece... L’autore ci porta con rara maestria a comprendere il senso delle guerre economiche

di Emanuele G. - domenica 12 febbraio 2017 - 3651 letture

Ci voleva il corposo saggio di Ali Laidi - più di 550 pagine! - a ricordarci che la guerra economica esiste fin dalla notte dei tempi. E’ una delle variabili indipendenti e sempre valide della storia dell’umanità. La ragione è alquanto semplice. Piuttosto banale. Accappararsi le risorse economiche in modo da avere potere.

Eh già il potere questo male assoluto che fa perdere il senno della ragione a noi esseri umani. Oppure è falso pensare questo? E cioé che l’uomo perde la ragione poiché la brama del potere è in realtà un atto razionale e logico? Arrivando a commettere atti inverecondi e violenti. Eppure siamo sicuri che senza potere sarebbe esistita la storia? Il potere, per certi versi, è il liquido propulsore della storia. Il potere fa muovere tutto e tutti. Una sorte di atteggiamento che assicura a chi lo (il potere) detiene l’immortalità.

Ali Laidi, ricercatore dell’Istituto delle relazioni internazionali e strategiche (IRIS) nonché volto noto di France24, ci conduce in un’emozionante cavalcata attraverso la storia per rintracciare i prodromi della guerra economica, la sua evoluzione, le modalità, gli attori e le dinamiche. E’ davvero un viaggio emozionante per il semplice motivo che l’autore ha una capacità unica di rendere accessibili concetti ed eventi piuttosto complessi e dalla lettura non facile.

Le prime guerre economiche? Già nella preistoria allorquando gli uomini iniziarono a combattersi fra di loro per assicurarsi i migliori terreni coltivabili e da caccia. Da quel momento in poi l’umanità si inespica in un tourbillon senza fine di guerre il cui ultimo scopo è quello di entrare in possesso di risorse economiche costituenti la base del potere per persone singole, gruppi di persone o popoli. Tutti hanno praticato questo sport. Uno sport che ha visto gli uomini darsele senza ragione. Anche a costo di originare sanguinosissime stragi. Tanto un morto in più o meno...

Quindi, fenici, egiziani, romani, franchi, arabi, inglesi, americani, russi, cinesi e tanti altri ancora. In ogni epoca. Con mille metodi. Tutto è accettato pur di raggiungere lo scopo. E il progresso tecnico e tecnologico può spiegarsi come risultato delle guerre economiche. Per avere la meglio un popolo o una nazione o una multinazionale hanno necessità di dotarsi di strumenti migliori rispetto all’avversario. Ora con l’intelligence e internet il lavoro sporco lo si può compiere in maniera maggiormente agevolata e veloce.

L’autore - a cui va il mio plauso - dimostra in virtù di questo encomiabile lavoro di sintesi che la guerra economica dimostra il radicamento dei conflitti di codesto tipo nella storia. Capiamo, dopo averlo letto, perché il mito liberale del "commercio soft" ha sempre negato una cosa così evidente. La politica, in fondo, non ha il monopolio della violenza. Piuttosto lo condivide con l’economia.

a. Nostra intervista a Ali Laidi pubblicata il 7 ottobre del 2015 (cliccare il link):

Guerra economica, intelligence economica e terrorismo islamico

b. Link utili (cliccare sui link):

scheda su Ali Laidi

scheda su "Histoire Mondiale de la Guerre Economique"

Credits:

La foto della copertina ci è stata fornita dalla casa editrice.


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